Maurizio Mochetti – Lo Spazio il Vuoto l’Orizzonte
L’esposizione ripercorre le tappe fondamentali della carriera dell’artista romano, esponente di spicco della neoavanguardia internazionale tra la seconda metà del XX secolo e gli inizi del terzo millennio.
Comunicato stampa
La Fondazione Pino Pascali è lieta di annunciare la mostra personale di Maurizio Mochetti dal titolo “Lo Spazio, il Vuoto, l'Orizzonte”, a cura di Antonio Frugis e Marco Tonelli.
L’evento inaugura il nuovo format di Fondazione Pino Pascali "Confluenze" - un programma di mostre dedicate ad artisti che nel corso della loro carriera hanno incrociato la vita, la storia e l’opera di Pino Pascali innescando relazioni e straordinarie congiunture.
L’esposizione ripercorre le tappe fondamentali della carriera dell’artista romano, esponente di spicco della neoavanguardia internazionale tra la seconda metà del XX secolo e gli inizi del terzo millennio, dall’esordio nel 1968 sulla scena artistica romana con la sua prima personale alla Galleria La Salita, sino agli anni e alle sperimentazioni più recenti, passando per la vittoria nel 1969 del primo Premio Pascali, del Premio Pittura alla VI Biennale Giovani di Parigi dello stesso anno, come anche per le partecipazioni – dal 1970 al 1997 – alla Biennale di Venezia.
Attraverso otto installazioni ambientali ideate e realizzate tra il 1974 e il 2023, che tracciano il percorso di ricerca di Mochetti, la mostra mette in risalto l’analisi che l’artista fa di alcune tematiche legate allo spazio, in relazione ai concetti di “vuoto” e “orizzonte”, sviluppando una peculiare attitudine inedita e innovativa: “L’opera di Mochetti non è mai stata facile per nessuno, ha avuto bisogno di tempo per rendere chiaro il principio fondamentale della sua poetica, unica, originale, senza debiti di stile, forma e contenuto” (Marco Tonelli).
L’evento – oltre che nella sede della Fondazione, presenterà un’opera presso Exchiesetta, già Galleria Pino Pascali, spazio iconico nel centro storico di Polignano a Mare che ospitò proprio la prima edizione del Premio Pino Pascali nel 1969 vinta da Mochetti.
Maurizio Mochetti (Roma, 9 giugno 1940) si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1963; sin dalla sua prima produzione, focalizza la ricerca sulle potenzialità della luce in quanto materia, intersecando arte e tecnologia. Nel 1968 esordisce con una personale alla galleria romana La Salita, a cui fa seguito la partecipazione alla collettiva Cento opere di arte italiana dal Futurismo ad Oggi, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Nel 1969 vince il “Premio Pittura” alla VI Biennale di Parigi nonché il Premio Pino Pascali alla sua prima edizione. Nel 1970 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia (dove sarà presente anche nel 1978, 1982, 1986, 1988 e 1997); nello stesso anno è protagonista oltreoceano, esponendo all’Expo Museum of Fine Arts di Osaka, nella sezione Sei italiani dal Futurismo ad oggi.
Artista affermato nel panorama internazionale, Mochetti vanta importanti kermesse espositive, tra cui la X Quadriennale di Roma del 1973 e la Biennale di Sidney del 1976. Tra il 1994 e il 1995 approda a New York, dove prende parte alla collettiva The Italian Metamorphosis 1943-1968, curata da Germano Celant presso il Guggenheim Museum, la cui collezione ospita numerose opere dell’artista. Nel 2002 prende parte ad Arte in memoria, allestita presso gli Scavi di Ostia Antica; nel 2006 è invece presente alla VI Biennale di Shangai, nella mostra Italy made in arte: now, e nel 2007 collabora con Michelangelo Pistoletto e Charles Sandison a MAXXI INSTALLAZIONI. Nel 2010 vince il concorso internazionale “MAXXI 2per100” con l’opera Rette di luce nell’iperspazio curvilineo, installata permanentemente nello stesso museo. Nel 2013 è insignito del “Premio Presidente della Repubblica”. Tra le mostre recenti si ricordano: L’Uccello Azzurro, presso Palazzo Collicola di Spoleto (2009), a cura di Giovanni Carandente e Marco Tonelli; Maurizio Mochetti, all’Akira Ikeda Gallery di Berlino e di Tokyo, (2015-2016); Maurizio Mochetti. Scatola del tempo, alla Galleria Enrico Astuni (2022).