Maurizio Rossi – I mestieri della Venezia Nativa
In mostra: “I mestieri della Venezia Nativa”, scatti del fotografo Maurizio Rossi, guida d’autore alla scoperta di Venissa e del suo territorio.
Comunicato stampa
A ovest di Burano e Torcello, nella parte settentrionale della Laguna, c’è una Venezia diversa e particolare, un microcosmo lagunare dove natura, cultura e sapori si fondono in un unicum indimenticabile, da vivere nella massima tranquillità grazie a un’ospitalità esclusiva, corredata da experiences che consentono agli ospiti di conoscere la Venezia più vera, quella nativa.
Ad esempio uscendo il Laguna con il fotografo Maurizio Rossi, autore della mostra “I mestieri della Venezia nativa”, che inaugura la stagione autunnale a Venissa il 9 novembre per proseguire fino al 6 gennaio 2019. Un experience che prevede una uscita fotografica, avvolti dalle fascinose nebbie autunnali o baciati dai delicati raggi di sole invernali, per catturare le bellezze di Mazzorbo e delle sue vicine, le isole di Burano e di Torcello; dormendo in una delle stanze a Casa Burano by Venissa, che si ispira al modello dell’albergo diffuso; cenando nell’Osteria Contemporanea a Mazzorbo.
Senza dimenticare che si viene accompagnati a Venissa in barca (dalla stazione o dalla terraferma): il mondo più bello di approcciare l’Altra Venezia.
La mostra è una delle tante modalità (quella di collaborare con artisti delle isole) con cui Venissa sostiene da sempre la cultura della Venezia nativa. Aprirà da venerdì 9 Novembre 2018 a domenica 6 Gennaio 2019 e sarà un’esposizione fotografica dedicata a I Mestieri della Venezia nativa, con emozionanti scatti in bianco e nero che vedono protagonisti gli ultimi artigiani della laguna.
Gli scatti sono stati eseguiti da Maurizio Rossi, buranello con la passione della voga alla veneta (36 anni di allenamenti in laguna).
La cucina “nativa” del Ristorante Venissa e L’Osteria Contemporanea
A Mazzorbo, “immersi” nella laguna, in un’atmosfera sognante, si può assaporare il lento scorrere del tempo, vivendo anche un’experience culinaria indimenticabile.Al Ristorante Venissa (da Marzo a Novembre), aperto nel 2010 e già stella Michelin nel 2012,Francesco Brutto, miglior giovane chef italiano del 2017 per la guida “Ristoranti l’Espresso”, affiancato da una brigata altrettanto giovane e talentuosa guidata da Chiara Pavan, propone una cucina che rivisita al meglio gli ingredienti tipici della “Venezia Nativa”: il pesce della laguna, le verdure coltivate all’interno della tenuta e le erbe spontanee raccolte tra i filari delle vigne in una serie di suggerimenti gastronomici basati sulla creatività declinata alla materia prima locale con accostamenti coraggiosi ma armonici, come “Anguilla, porcini e tartufo nero” o gli “Spaghetti all’infuso di cipresso e uva Dorona acerba” o i “Ravioli di bietola, burro di artemisia, pinoli ed erbe di laguna”.
Informale alternativa al Ristorante Venissa è L’Osteria Contemporanea (aperta tutto l’anno) dove la tradizione insieme all’atmosfera della classica osteria veneta si coniugano con la filosofia dei “pochi piatti ma fatti bene”. Location ideale per gustarsi “Sarde in saor sempre croccanti” o “Moscardini alle erbe”, o anche solo per assaporare vini di piccoli produttori di grandi terroir selezionati con massima cura e in grado di esaltare al meglio le proposte di cucina.
Per vivere “L’altra Venezia”: il Wine Resort e l’albergo diffuso Casa Burano
In un microcosmo davvero unico e affascinante, “L’Altra Venezia” di Mazzorbo si offre nella sua autenticità, un paradiso per i food&wine lovers e gli amanti del relax, vera oasi di pace raggiungibile in breve dal centro storico in pochi minuti di navigazione.
Nulla di meglio che soggiornare nelle camere del Wine Resort, all’interno di una stupenda dimora, ristrutturata sapientemente, dove un interior design essenziale e insieme elegante ha conservato la semplicità e la bellezza delle case di laguna, con vista sulla vigna e sul giardino. Sono solamente cinque le camere all’interno del Wine Resort, aperto da marzo a fine novembre, da prenotare ovviamente con congruo anticipo.
Ma esiste un’ulteriore possibilità di soggiorno grazie a Casa Burano by Venissa, tredici camere che si ispirano al modello dell’albergo diffuso, dove gli ospiti possono vivere fianco a fianco con la popolazione autoctona in cinque coloratissime casette dell’isola di Burano - collegata a Mazzorbo tramite un ponte - abitate un tempo da merlettaie e pescatori e ristrutturate nel 2016 coinvolgendo le eccellenze venete dell’architettura e del design.
Venissa in 10 righe
Tutto ebbe inizio da un’idea visionaria di Gianluca Bisol, produttore di vino da generazioni, che, una quindicina di anni fa, salvando gli ultimi vitigni autoctoni di uva Dorona sopravvissuti all’alluvione del 1966, decise di riportare in auge la storica e regale viticoltura in laguna inserendola, nel contempo, in un articolato progetto di hospitality a 360°.
Nacque così, nel 2007, la Tenuta Venissa, dove oggi - accanto al Ristorante e all’Osteria Contemporanea - gli ospiti possono soggiornare in cinque camere all’interno della Tenuta stessa, ideali per una vacanza gourmet di altissimo livello, e nelle tredici sistemazioni di Casa Burano, il primo albergo diffuso di Venezia, nelle tipiche casette variopinte.
Una vera e propria “isola” di tranquillità lontana dalle folle di San Marco.