Mauro Ghiglione – Post Scriptum
Mostra personale.
Comunicato stampa
La mostra Post Scriptum di Mauro Ghiglione
inaugura mercoledì 27 marzo 2024 alle ore
18:00 presso la GMR.2 di Mestre e rimarrà
aperta al pubblico sino al 30 Aprile 2024.
Nella mostra l’artista propone un confronto fra
immagini e parole da vedersi alla luce
dell’iscrizione POST SCRIPTUM.
Scritto Dopo posizione dell’artista-intellettuale
oggi, in calce a tutto quanto scritto e
parimenti in calce a tutto quanto non ancora è
stato prodotto, residuo del dire, parafrasando
Samuel Beckett: esser costretti a dire quando
non si ha più nulla da dire. Espressione che
per l’autore diventa il margine residuo del
linguaggio quale sistema finito di segni e
significati in larga parte parte esauriti,
linguaggio al quale non rimane che mostrare il
suo ineluttabile e necessario declino
manifestando tutta la sua impossibilità al dire.
Ecco, questo è il margine che Ghiglione indica
quale ambito di ricerca dell’artista-uomo.
La tecnica dovrà necessariamente fondare un
linguaggio inedito, con il quale si dovranno
fare i conti non potendo prevedere gli effetti
che esso produrrà, occorrerà procedere con
grande concentrazione, passo dopo passo,
come un funambolo in equilibrio su di una
corda, con la meta e la caduta costantemente
e consapevolmente presenti.
Eppure un margine - anche abbondante - di
salvezza l’autore lo lascia, le lettere che
semplicemente ci chiama a guardare non
sono mai state scritte o quantomeno mai state
spedite, esse portano solo la data ed il Post
Scriptum che a suo tempo l’autore aveva
pensato. La carta sulla quale appaiono queste
scarse informazioni è trattata con acidi quasi a
rassicurarci che nessun segno è rimasto. Egli
ci chiede un’assunzione di responsabilità, le
lettere occorre vengano scritte o riscritte da
chi le osserva, e le date scelte non sono
affatto casuali, ci indirizzano sia in una sfera
privata che in una pubblica come la più
significante delle Iscrizioni.
Ora occorre ognuno è il titolo di una serie di
installazioni che l’artista ha realizzato nel
corso degli ultimi dieci anni, e lo spirito di
questa mostra sembra confermare la sua
convinta posizione: occorre l’assunzione di
responsabilità di Ognuno. Ci presenta anche
immagini ed anch’esse sono dei Post
scriptum, immagini già viste con le quali
l’artista sa di doversi rapportare, sono a loro
volta iscrizioni che fanno luce sul metodo con
il quale si può guardare. Vi si trova
rappresentato un funambolo in equilibrio e la
luce che accende non può che esser una luce
c h e c o n t i e n e i l b u i o . L a p a u r a
necessariamente coesiste con la speranza
rispetto ad un passato che è stato o che non
sarà stato mai, e ad un futuro che è ma che
potrebbe non essere.
I l m o n d o d e l l a t e c n i c a c o n t r i b u i s c e
all’apparizione di scenari di speranza insieme
a scenari di paura, esso senza una verità
umana che lo definisca rischia di salvare
esistenze sopprimendo la vita stessa ed è per
questa ragione che il linguaggio ancora da
fondare dovrà necessariamente prevedere
neologismi, segni, segnali o anche prassi
dove gli opposti coincidano - con i rischi
relativi che ne derivano - sicché l’irrazionale
che distingue ognuno possa continuare ad
esprimersi al di là di tutti i miti Pre o Post
filosofici sui quali finora la comunità si è
fondata.
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