Mauro Gottardo – La biro
Il foyer del Palladium ospita, per la prima volta a Roma, la personale di Mauro Gottardo, uno dei maggior interpreti nell’uso della penna a sfera in Italia.
Comunicato stampa
Proseguono i lunedì diOVERSIZE con gli artisti selezionati da Nufactory.
Il 20 febbraio alle ore 19 ilfoyer del Teatro Palladiumospita, per la prima volta a Roma, la personale di Mauro Gottardo, uno dei maggior interpreti nell’uso della penna a sfera in Italia. Narratore simbolico di un mondo ricco di riferimenti tra icone, citazioni culturali e feticci l’artista realizza i suoi disegni su grande scala con delle semplici bic esclusivamente su rotoli di carta, questo perché, spiega lo stesso Gottardo, “mi consente di far circolare a vuoto immagini mancando le relazioni di profondità tra esse, isolando oppure reiterando una figura il rotolo si richiude su se stesso, un circuito paradossale dove tutto inizia dalla fine”.
Gottardo è un amanuense che da sempre produce, in assoluta solitudine, veri e propri “ciclicostruiti sulla base di una progettualità visionaria di reminescenza medioevale che continua ad affinarsi mano a mano che il lavoro procede e che pretende anni di applicazione quasi monastica” scrive di lui Alfredo Accatino a cui Nufactory ha affidato la cura di questa mostra.
Mauro Gottardoartist
Creativo e creatore di eventi ha firmato alcuni degli show e delle Cerimonie più importanti degli ultimi anni: Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali Torino 2006, lancio della nuova Fiat 500, Cerimonia di apertura della Dubai World Cup 2007-2009.
Direttore Creativo Esecutivo K-Events - Filmmaster Group inoltre autore di libri umoristici (Storia dell’Universo in comodi fascicoli settimanali, Gli aforismi che non hanno cambiato il mondo, Giuro che dico il Falso, Sarò Greve, Gli insulti hanno fatto la storia) Nel luglio 2009 ha pubblicato il libro Dizionario degli eventi edizioni Cooper Banda larga. Nel 2011 il volume Imbecilli - Le ultime parole famose edizioni Salani. Dal 2006 dirige la rivista di tendenze NOT - news on trend.
Io morirò, resusciterò da qualche parte e ricomincerò a disegnare.
Per sempre. Fino alla fine dell’universo.
Mauro Gottardo
MAURO GOTTARDO. LA BIRO. O DELLA FINE DEL MONDO.
“Virtuoso. Sicuramente. E quasi certamente il maggior interprete nell'uso della penna a sfera che l'Italia abbia visto da molto, molto tempo…”, questo ciò che si legge di lui.
Sto parlando di Mauro Gottardo. Torinese, quarantenne, amanuense che da sempre produce, in assoluta solitudine, non solo opere d’arte, nel senso tradizionale del termine (disegni e tavole), ma veri e propri Cicli, costruiti sulla base di una progettualità visionaria di reminescenza medioevale, che continua ad affinarsi mano a mano che il lavoro procede, e che pretende anni di applicazione quasi monastica.
E sto parlando di un media anomalo, come le care, vecchie, pennebìc. Quelle che vedi dal tabaccaio vicino alla cassa, tra accendini e caramelle, capaci di mutarsi tra le sue mani in strumenti di magia, assumendo di volta in volta sembianza di matita, pennello, bulino.
Lunghi rotoli di carta si snodano così nel piccolo spazio di lavoro sino a invaderlo, per dare vita a racconti per immagini capaci di protrarsi nel tempo, come per lo spiazzante “Ciclo dell’Apocalisse” destinato a chiudersi, se ho capito bene, nel 2013.
Ma i rotoli sono solo il punto di partenza. E a essi si affiancano, a integrazione, libri d’artista, testicrittografati, aforismi, cifrari, schedari cellophanati, dossier in questa o in altre lingue, nati per confermare l’esistenza di mondi paralleli e/o inesistenti.
Nessun segno nasce a caso.
Nessuna opera viene prodotta se non come parte del tutto. Con uno stile eterogeneo, contemporaneo, che gli permette di ricreare al tratto i caratteri tipografici (svelando una sua antica competenza tecnica), ritratti di espressioni, figure di ispirazione comics, ma anche fantasmagoriche composizioni a mezzatinta, realizzate grazie a un’impercettibile pressione sul foglio che nessuno, credo riuscirebbe a replicare su questa scala.
Opere che vi invitiamo a osservare da vicino. E da lontano.
Per cercare di entrare nei meandri di una mente non convenzionale, mai appagata di ciò che è stato sin lì prodotto. Pura, popolata da mostri e battiti d’ala, ricca di citazioni dotte, esoteriche, filosofiche, non scevre da una spiazzante ironia. Come quando lo stesso artista afferma: “Sono completamente trascinato dalla mia compulsione. Non so come dirlo. Se un disegno non mi soddisfa completamente, penso sempre che un altro mi soddisferà. Forse il prossimo. E intanto i disegni crescono e sfuggono al mio controllo….
Il mio amore per l’arte è un modo per agitarsi nel sogno”.
Ben conosciuto tra i critici, esposto al Museo Internazionale delle Arti Applicate di Torino, e quest’anno presente con una personale a Milano, Mauro Gottardo rimane ancora oggi un segreto che si passa di orecchio in orecchio tra addetti ai lavori. Un segreto che ci piace oggi condividere, tra voi, eletti. Perché anche con una biro si può dare vita a un mondo, nuovo.
Perché l'outsider art, da oggi, ha un nuovo profeta.
Alfredo Accatino