Mauro Magni – Horus
Installazione scultorea eolica permanente. Progetto Takeawaygallery. Testo critico di Achille Bonito Oliva
Comunicato stampa
A Pietrapertosa, incantevole comune della Basilicata situato a 1100 m s.l.m. e cuore delle suggestive Dolomiti Lucane, Takeawaygallery presenta HORUS, l’installazione scultorea permanente in acciaio cor-ten ed oro zecchino, realizzata dall’artista romano Mauro Magni.
Un tributo al Sole, alla vastità della Natura, al Falco pellegrino e agli altri rapaci che dominano queste alture. Una riflessione sulla circolarità della Vita e sulle sue continue trasformazioni, espressa nella forma di un cerchio di fuoco. Un’opera ambientale dal valore spirituale e contemplativo in dialogo con la vastità, i silenzi e la bellezza atavica del paesaggio lucano.
La scultura è un genere che chiede perdono.
Per il suo ingombro, per la sua dimensione, per la sua capacità celebrativa. E dunque, in qualche modo, la scultura è un punto fermo.
E Magni ci dimostra col suo lavoro di aver fondato una nuova figura di artista: il pitto-scultore, con la capacità di integrare - se vogliamo - la velocità o la superficie della pittura, e lo spessore della materia della struttura.
Si può affermare che l’opera HORUS del progetto Takeawaygallery realizzato a Pietrapertosa sulle Dolomiti Lucane, in qualche modo rappresenti l’apoteosi della metamorfosi, in quanto è un’opera che si presenta con una sua potenzialità visiva e spaziale, che ne modifica l’assetto.
Intanto, non a caso il titolo HORUS rimanda finanche ad una figura dell’antichità egiziana, e quindi ad una figura che ha la capacità di attraversare la vita. E allo stesso tempo anche lo stesso titolo HORUS riesce in fondo ad umanizzare l’opera e ad estetizzare la vita in questa doppia dimensione. Magni ha scelto difatti volutamente la linea curva e non quella retta, proprio perché la geometria avrebbe impedito questa virtualità dell’opera.
Anche i materiali scelti per rappresentarla su questo picco di montagna situato all’interno del paese nel rione de Le scalelle, non a caso - per giustificare il titolo - rimandano all’oro, che è una materia preziosa, ma anche al colore. È quindi interessante proprio questa capacità del pitto-scultore di operare sul doppio fronte.
E lo trovo avvincente perché l’artista riesce anche a documentare una dimensione affascinante dell’arte, ovvero: l’arte è indecisa a tutto. Per cui è lo spettatore che nel contatto con l’opera la fa vibrare, e la fa anche girare. La circolarità appartiene infatti alla vita, ma anche alla natura. Al sole appunto, a cui l’opera è anche ispirata, e quindi quello che è interessante in Magni è proprio il suo affermare una dimensione della vita che non deve essere lineare, schematica, prevedibile.
E anche la trasparenza del cerchio permette poi all’aria di filtrare cosicché anche materie aeree, invisibili, partecipano e respirano con l’opera.
HORUS è quindi un’opera indecisa a tutto, nel senso più costruttivo e direi più vitale dell’arte.
L’assottigliamento dei materiali afferma poi un paradosso che capovolge un luogo comune della scultura basato sempre sullo spessore, ma è altresì interessante come l’artista fronteggi il nome del paese Pietrapertosa in cui si evoca sia la consistenza, la resistenza del materiale, come l’idea del varco, di un punto di profondità.
Quindi l’arte di Magni viaggia nello spazio ma entra anche nella mente, nelle profondità dello spettatore.
HORUS mitiga l’asprezza della natura stessa che la circonda: in qualche modo si erge e si dispone ad una circolarità in movimento, un movimento da fermo. Questo è il miracolo dell’arte.
Muoversi da fermo in questo caso è sinonimo di un progetto capace di diventare dinamico e di affrontare la natura in tutti i suoi elementi, in tutte le sue circostanze. Un’opera flessibile quindi, e questo è interessante; una flessibilità dovuta alle condizioni della natura ma anche alla previsione dell’artista.
In fondo l’arte di Magni è un’arte resistenziale. Vuole dare durata, permanenza ma anche integrazione. Non si oppone, si propone.
E in questa proposta, celebra nella convivenza un valore centrale dell’arte.
Achille Bonito Oliva
Catalogo e Film primavera 2022
Con testi di Achille Bonito Oliva, Maria Arcidiacono e Marco Trulli
Fotografie: Stefano Esposito
Film d’Arte: regia di Francesco Di Mauro - Ciclope Film
Progetto grafico: Aurelio Candido
Traduzioni: Andrea Viviani
Patrocini:
Comune Pietrapertosa, Regione Basilicata, PO Val d’Agri, APT Basilicata
Fondazione Matera Basilicata 2019, Pro Loco Pietrapertosana
Il Volo dell’Angelo, I Borghi più belli d’Italia, Borghi Eccellenti Lucani
Gal Percorsi, Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane
Promosso e Organizzato: Takeawaygallery
Sponsor Tecnici:
Cantine del Notaio, Ciclope Film, Carlo Ribersani
Contatti:
[email protected]
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Cell: 3889921616 / 3382102228
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Evento nel pieno rispetto delle normative antiCovid