Mauro Minozzi
La blitzphotogallery è orgogliosa di esporre un lavoro di Mauro Minozzi, è riduttivo definirlo utilizzando le etichette convenzionali le emozioni che suscita va oltre la sola formalità o il linguaggio espressivo
Comunicato stampa
La blitzphotogallery è orgogliosa di esporre un lavoro di Mauro Minozzi, è riduttivo definirlo utilizzando le etichette convenzionali le emozioni che suscita va oltre la sola formalità o il linguaggio espressivo.
Ogni osservatore in virtù della sua storia umana, guardandolo percorre un viaggio interiore diverso,
sin dalla prima fotografia si capisce che l'autore è coinvolto, lo foto camera che usa per catturare l'istante, da strumento di lavoro si trasforma in una porta surreale che lo catapulta oltre l'obiettivo.
Il privilegio di vivere questa esperienza presto assume un'altra valenza, anche lui fotografo, visto da una soggettiva più alta, diventa soggetto del quadro.
Il privilegio di essere lì si trasforma in trasporto emotivo, quello che accade ha un non so che di fantastico,
il fattore umano assume priorità assoluta su tutto,
saltano tutti gli schemi; gli occhi che ti guardano non ti provocano imbarazzo, sguardi che mutano, il loro malessere come d'incanto svanisce , musica, emozioni, movimento, allegria, non si percepisce neanche più il senso della stanchezza, tutto gira e tutto diventa più leggero, la pesantezza delle vite di queste persone dopo questa esperienza non sarà più uguale, per poco altri uomini venuti da lontano hanno portato molto e in cambio hanno ricevuto di più, qualcosa si è spostato, il coraggio dell'ARTE di essere uomini, ci ha reso più consapevoli, quindi più forti.
Le riflessioni che scaturiscono dopo aver visto questa mostra, accendono il desiderio di condividerle, quasi come se fossimo noi i protagonisti di questo viaggio,
io che ho avuto il privilegio di stampare questo lavoro anni fa, ho inseguito molto questo progetto di Mauro Minozzi, adesso che la mia galleria ha sui muri questo evento, ho la conferma che sognare non solo è doveroso ma è possibile.
Gerardo Di Fonzo.