Mauro Pipani – Multiverso
Dopo la collaborazione per il progetto Nuove Terre a Bologna, dove Mauro Pipani aveva scelto di esporre grandi carte stratificate, Dislocata presenta in questa nuova occasione l’artista cesenate attraverso un altro aspetto della sua produzione artistica.
Comunicato stampa
Dopo la collaborazione per il progetto Nuove Terre a Bologna, dove Mauro Pipani aveva scelto di esporre grandi carte stratificate, Dislocata presenta in questa nuova occasione l'artista cesenate attraverso un altro aspetto della sua produzione artistica.
Lo spazio raccolto della galleria permette una visione d'insieme dell'esposizione e consente la disposizione di una serie di opere che, nella loro globalità, descrivono un sistema complesso e virtualmente non finito. Le Latte liquide di Pipani, realizzate con inchiostri e resine, e appunto delimitate da un confine di latta, ci conducono in una inaspettata dimensione spaziale e mentale.
In una sorta di classificazione scientifica che richiama il teatro della natura di Ulisse Aldrovandi, Mauro Pipani utilizza la resina che compone le opere per fermare un momento e consegnarlo al futuro. Come scrive in catalogo Lucia Biolchini, "le singole latte sono universi autonomi identificati dal segno, dalla parola, dal colore, dalle forme vegetali, nati dall'osservazione, dalla sperimentazione, dall'elaborazione interiore e quindi dalla necessità di trovare un linguaggio che descriva le differenze. E' come se ci trovassimo di fronte a una sorta di tassonomia del paesaggio, in cui le dimensioni interiore e esteriore sviluppano la narrazione di una struttura poetica, un metodo di ordinamento in sistema degli elementi, delle conoscenze, dei dati, delle teorie presenti in tutta la pratica artistica di Pipani".
Siamo dunque in presenza di un Multiverso, luogo in espansione in cui i singoli universi entrano in relazione e in cui la pittura elabora spazi e paesaggi al di fuori del tempo. A noi la possibilità di leggerli nell'insieme e di coglierne le interazioni.
Saranno esposte le nuove opere della serie che l'artista ha realizzato appositamente per questo appuntamento in Dislocata e, oltre al catalogo edito da Wunderkammer, sarà disponibile in mostra anche la monografia Luoghi riflessi di recente pubblicazione, a cura di Flaminio Gualdoni.
Mauro Pipani vive e lavora a Cesena e Verona. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna con Pompilio Mandelli, da tre decenni svolge la sua attività artistica attraversando pittura, fotografia e progettazione. Ha all’attivo decine di mostre personali e collettive di rilievo nazionale ed internazionali ed è presente nel circuito dell’Arte con gallerie di riferimento. Mauro Pipani è docente all’Accademia di Belle Arti di Verona. Esordisce nel 1972 con il collettivo la Comune gruppo di giovani artisti diretto da Dario Fo. È tra i fondatori del collettivo di Via delle Biscie, che agisce in uno spazio, Villa Enrica, affidato in gestione dal comune di Bologna, e che nel 1973 si presenta alla Libreria Feltrinelli di Bologna. Gli esponenti del gruppo, giovanissimi e socialmente impegnati, affrontano le prime e ancora acerbe sperimentazioni, ma subito si fanno notare: nello stesso anno partecipano al prestigioso Premio Suzzara e ottengono l’interessamento di Mario De Micheli, che nel 1975 presenta una mostra del collettivo alla Galleria comunale Galvani di Bologna. Negli stessi anni è fondamentale anche la frequentazione del gruppo letterario e poetico raccolto intorno alla rivista Sul porto, fondata dai poeti Ferruccio Benzoni, Stefano Simoncelli e Walter Valeri. Grazie a questi legami entra in contatto con figure come il maturo Alfonso Gatto, grande trait-d’union tra cultura letteraria e arti visive, Franco Fortini, Pier Paolo Pasolini, Dario Bellezza e soprattutto Dario Fo: è di questo tempo la sua collaborazione alla Comune nella stagione concitata della Palazzina Liberty. Tra le sue principali esposizioni ricordiamo: 2001 è invitato da Adriano Baccilieri a Figure del Novecento 2. Oltre l’Accademia alla Pinacoteca Civica e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, 1998 Acque di Superficie a cura di Marco Meneguzzo, 2003 Ossidiane a cura di Alberto Zanchetta, nel 2015 Gli alberi sono Anime a cura di Annamaria Bernucci e Arborea a cura di Renato Barilli. Partecipa nel 2016 e 2018 alla Biennale Disegno di Rimini. Nel 2019 pubblica la sua prima monografia Luoghi Riflessi a cura di Flaminio Gualdoni.