Mauro Vignando – 15 : 09 : 11
Una mostra personale dell’artista Mauro Vignando.
Comunicato stampa
La Galleria Alessandro De March è lieta di presentare 15 : 09 : 11, una mostra personale dell'artista Mauro Vignando.
Un enigma.
Chi formula un indovinello percorre una strada a ritroso e ti chiede, una volta arrivato, di ricostruire il percorso che ha fatto. L'indovinello, si potrebbe dire, parte dalla risposta: e di lì tenta di complicare le strade, di incrociare le pupille, sino a rendere introvabile e confuso il punto di partenza. L'idea di un indovinello senza risposta è simile a quella di un indovinello senza punto di domanda: insensata, o quasi. Non è così dell'enigma: che viene posto senza avere una risposta in mente, ed è costitutivamente aperto a più soluzioni, tutte legittime. Curiosamente, questa differenza si vede ribaltando i termini, per dir così, in controluce: data la risposta a un indovinello, e non la domanda, potremo sforzarci di ricostruire quale quest'ultima fosse. Nel romanzo Guida galattica per autostoppisti, al contrario, Douglas Adams immagina una civiltà che, dopo lungo cercare, trovi la risposta alla grande domanda sul senso della vita. Quella risposta, calcolata da un computer potentissimo lungo decine di migliaia di anni, è 42. Nel romanzo, nessun computer sarà mai in grado di calcolare la formulazione della domanda. Il problema, ovviamente, è che a partire da una risposta è impossibile dire se risolva un indovinello o un enigma: e si può solo sperare che sia il primo. "Di ogni domanda che può essere formulata", scrive Ludwig Wittgenstein, "può formularsi anche la risposta. L'enigma non v'è". Wittgenstein sta consapevolmente confondendo le acque, con questa asserzione. Certo, certo, la risposta si trova sempre, prima o poi; ma la domanda?
Vincenzo Latronico
Con il suo lavoro Mauro Vignando invita il suo pubblico all'indagine e ad affinare il senso critico. Grazie all'utilizzo dei media più diversi, la sua ricerca si relaziona alla storia dell'arte recente e, in particolare, alla pittura e alla scultura, cercando nuovi metodi di indagine, di approccio e di risoluzione formale. Da qui l'idea per un progetto di mostra eterogeneo nelle parti, dove lo spettatore si ritrova a cercare i punti di aderenza tra le opere in cui vengono percorsi luoghi che hanno carattere concettuale, intimista, formale o pop, senza che questo venga avvertito come un problema di coerenza. Ciò che interessa all'artista è trovare il modo in cui il punto di vista dello spettatore compartecipa alla chiusa del lavoro, contribuendo attraverso il suo sguardo esclusivo e le proprie associazioni mentali alla costruzione di un senso che non ci viene dato di conoscere in modo esplicito.La concretizzazione di questo pensiero è, ad esempio, lo scatto fotografico dal divano di casa dell'artista verso la finestra aperta sulla strada: esso rivela una traiettoria che parte da un punto preciso e si sviluppa a piramide irregolare. Un volume, per quanto invisibile, rimane pur sempre una scultura anche se si presenta in forma di fotografia e l'artista chiede allo spettatore di completarlo.
Mauro Vignando (Pordenone, 1969) vive e lavora a Milano. Le sue opere sono state esposte in importanti istituzioni internazionali pubbliche e private tra cui Palazzo Ducale di Genova, Palazzo Re Rebaudengo a Cuneo, La Friche La Belle de Mai, Marsiglia, la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone, la Cery Hand Gallery di Liverpool, la Gallery Annet Gelink di Amsterdam, Villa Manin a Udine, SC13 a San Francisco e la Limoncello Gallery di Londra. Ques'anno ha partecipato alla Biennale di Praga e ha vinto il primo premio alla Biennale di Turku in Finlandia. E' attualmente residente presso il Futura Centre for Contemporary Art di Praga.