Mauro Voccia – Pueblo Dominicano
“Con le mie fotografie cerco di raccontare la semplicità di un popolo che non vive passivamente il consumismo come da noi, ma che riesce ad apprezzare le piccole cose. Pueblo Dominicano è un viaggio verso un mondo lontano da quello in cui vivo“. Mauro Voccia.
Comunicato stampa
PUEBLO DOMINICANO, le fotografie di Mauro Voccia all’Arco Catalano a Salerno, dal 5 al 10 gennaio 2016
Dal 5 al 10 gennaio 2016 negli spazi dell’Arco Catalano di Palazzo Pinto a Salerno è in programma la Personale Fotografica “Pueblo Dominicano” di Mauro Voccia, inserita nella Rassegna di Arte Fotografica “Scatti d’Autore” a cura di Pasquale Cicalese e Maria Rosaria Voccia.
PUEBLO DOMINICANO, le fotografie di Mauro Voccia
Testo Critico di Maria Rosaria Voccia
“Con le mie fotografie cerco di raccontare la semplicità di un popolo che non vive passivamente il consumismo come da noi, ma che riesce ad apprezzare le piccole cose. Pueblo Dominicano è un viaggio verso un mondo lontano da quello in cui vivo.“
Con questa affermazione, Mauro Voccia trasporta lo spettatore in una realtà pacifica, serena, naturale, accogliente, allegra ed umile, dove la gente è disponibile verso chi viene da fuori.
Tutti sanno che gli stranieri apportano benessere e fanno circolare denaro nel Paese, creano posti di lavoro e possibilità per tutti. La gente non pensa al progresso, ai grossi investimenti, alle previsioni future; il popolo dominicano preferisce vivere non pensando al domani, ma garantendosi il benessere giorno dopo giorno.
La cultura dominicana ha una storia di 500 anni formata con il sudore degli schiavi; l'arrivo degli europei in quest’isola ne ha formato un mix intelligente di costumi e culture, che vivono insieme da cinque secoli.
Il Bianco e il Nero
La scelta della tecnica del Bianco e Nero per i suoi lavori fotografici esalta le sfumature dei grigi, permettendo di cogliere le intrinseche qualità estetiche del soggetto rappresentato, descritto con la luce, obbligando lo spettatore a fermarsi e ad osservare.
“Adoro l'idea di raccontare qualcosa attraverso la fotografia, cogliere un istante irripetibile per renderlo infinito” afferma Mauro.
E allora, narra la fusione di due culture madri, la spagnola e l'africana, perché di quella degli Indios non ne rimane nulla, eliminati dal duro lavoro forzato degli uomini di Cristoforo Colombo - i Conquistadores -.
Racconta del merengue e della bachata, quasi le sentiamo queste musiche scaturire dalle sue fotografie.
E poi, la genuinità e la semplicità dei cibi ed il loro accostamento: riso bollito, pollo, pesce e platano, che è una sorta di banana non zuccherina da friggere o bollire.
Le percezioni sensoriali dello spettatore sono stimolate dall’arte di fotografare di Mauro Voccia, si captano gli usi e i costumi, gli odori - meglio dire le fragranze dei profumi da sempre prodotti a Santo Domingo -, immaginando i rituali Voodoo, mix di religioni politeiste, da cui derivano le “nostre” Streghe, decisamente più addolcite, compresa la Befana, che possono percorrere lunghe distanze su una scopa e si divertono a fare danni e a spaventare e a disturbare il sonno della gente.
MAURO VOCCIA Biografia
Mauro Voccia, classe 1972, di Lanciano(Chieti), ha iniziato a fotografare quasi per gioco, e questo “magico gioco” è diventato la sua passione, la ragione dei suoi viaggi, il fil rouge che li collega tutti, in un costante desiderio di cristallizzare l’istante irripetibile per renderlo infinito.