Max Gasparini – Before Black
Le immagini di Max Gasparini sono come quei sogni che rimangono nella memoria,entrano nella coscienza,si manifestano e poi restano solo nei ricordi perchè si possa comunque vivere meglio la vita nella realtà. (Alberto D’Atanasio).
Comunicato stampa
La galleria Arte è Kaos inaugura sabato 27 agosto la mostra personale dell’artista Max Gasparini.
Gasparini persegue un intento alchemico. Il suo incontro con la materia fisica conduce a un movimento di costante trasformazione simbolica, di elevazione dal pesante al leggero, dal profondo nero vite di Germania di cui sono intrise le sue tele grezze alle visioni di Mnemosyne, la memoria mitica con gli occhi chiusi in un sonno vigile e perfetto.
Mnemosyne, Adamo ed Eva, Materia, As above so below (l’ermetico Così sopra come sotto) e il potente Blowhole che emerge come un soffio di vapore dal metallo del suo supporto, sono le icone dell’indagine di questo autore. Si tratta di icone più che di corpi, di tracce semantiche più che di volti(...) suggestioni, silenzi e apparizioni isolate.
Questo movimento, nel lavoro di Gasparini, esprime un sincero e ardente sforzo estetico.
La materia e i materiali, nella ricerca di questo artista, divengono occasioni di ulteriore narrazione, di studio e scoperta di un linguaggio mediato tra la forma e il caso. Nelle lamiere come nelle tele grezze questo è evidente:
Gasparini osserva la materia del supporto pittorico con uno sguardo sciamanico e vi scopre un intrico di piste simboliche. Dall’abilità di percorrere queste suggestioni prendono forma le sue visioni, le figure e i racconti magici dei suoi quadri.
Le figure della sua pittura sono elementi in un percorso iniziatico di una progressiva perdita di umanità, la seduzione dei profili, dei corpi e delle loro posizioni icastiche è una seduzione mistica. L’estasi orfica di un consapevole scivolamento nel trascendente.
I corpi di Adamo e di Eva sono corpi mitici di un’umanità nel racconto cosmogonico decisamente oltre le cose qui e ora.
L’abilità di estrarre la statua dalla materia grezza della pietra, di liberare il corpo imprigionato, oltre le assonanze michelangiolesche, ha un sapore metafisico senza tempo. Nei quadri di Gasparini le figure sono come ricavate dal caos informe dei materiali grezzi utilizzati infatti per questo non solo come supporti ma come materia scultorea della trasformazione operata da un sapiente uso del mezzo pittorico. L’uso di supporti “impropri”, “impuri” o resi tali da un pesante intervento di sporcatura è un passaggio fondamentale di questo gioco di smascheramento, scoperta e sorpresa che anima il modus operandi estetico e concettuale di questa ricerca. Ad esso si aggiunge un interesse per il “non finito” (...) estremamente efficace e riuscito.
Questo tono risulta dall’approccio filosofico di Gasparini (...) Senza però che questo lo conduca mai nel gorgo dell’ermeneutica, i suoi quadri e le sue figure manifestano una volontà ostensiva, sono ciò che sono al di là di ogni possibile coinvolgimento.
Dei ed eroi, queste figure segrete e ipogee non ci raggiungono al cuore ma risuonano nello spirito come moniti, formule o ermetici glifi. Estratto da “Nero vite di Germania” di Silvia Petronici
Max Gasparini è il vincitore del premio SpoletoFestivalArt 2011.
La mostra rimarrà aperta dal 27 agosto al 25 settembre presso lo spazio di via V. Veneto 100 ad Alassio (nel Budello)