Max Leopold Wagner – Fotografie della Sardegna di un linguista antropologo

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO SEARCH
Sottopiano del palazzo Civico Largo Carlo Felice 2 , Cagliari, Italia
Date
Dal al
Vernissage
04/07/2019

ore 18,30

Artisti
Max Leopold Wagner
Generi
documentaria, fotografia
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La mostra allestita al Sottopiano del Palazzo Civico racconta la Sardegna in ottanta scatti, attraverso l’occhio di Max Leopold Wagner, “il padre della linguistica sarda”, nato a Monaco di Baviera nel 1880 e morto a Washington nel 1962.

Comunicato stampa

Max Leopold Wagner
Fotografie della Sardegna di un linguista antropologo
a cura di Ilisso Edizioni – ISRE, Istituto superiore regionale Etnografico
prodotta da Ilisso Edizioni e ISRE Istituto superiore regionale Etnografico
Testi di sala Felice Tiragallo, Salvatore Novellu

Giovedì 4 luglio ore 18,30 / 29 settembre 2019
Spazio SEARCH
Largo Carlo Felice, 1 - Sottopiano del Palazzo Civico

COMUNICATO STAMPA

Il Servizio Cultura e Spettacolo e i Musei Civici di Cagliari presentano giovedì 4 luglio alle ore 18,30, allo Spazio SEARCH di Cagliari, la mostra Max Leopold Wagner - Fotografie della Sardegna di un linguista antropologo, curata e prodotta da Ilisso Edizioni e ISRE Istituto superiore regionale Etnografico.

La mostra allestita al Sottopiano del Palazzo Civico racconta la Sardegna in ottanta scatti, attraverso l'occhio di Max Leopold Wagner, “il padre della linguistica sarda”, nato a Monaco di Baviera nel 1880 e morto a Washington nel 1962.

L’esposizione, accompagnata dai testi esplicativi di Felice Tiragallo e Salvatore Novellu, è un omaggio all’amore ricambiato, di Max Leopold Wagner per la Sardegna. L’antropologo linguista con la sua opera non solo portò alla luce gli aspetti più importanti dell'idioma isolano, dalla fonetica alla morfologia, dalla formazione delle parole al lessico, ma ritrasse inoltre, alcuni momenti della vita quotidiana della Sardegna dei primi anni del Ventesimo secolo.

Wagner, spostandosi a cavallo o in bicicletta, nei suoi ripetuti viaggi tra il 1905 al 1927, ebbe modo di soggiornare praticamente sull'intero territorio regionale affinando una conoscenza degli abitanti dell'Isola tanto da padroneggiare le varianti cagliaritane e barbaricine della lingua sarda.

La sua è una fotografia che documenta paesaggi, paesi e città, ritratti di donne e uomini rappresentati nel loro quotidiano, intercettando gli aspetti più autentici delle strutture sociali in cui si muovevano.

Dunque Wagner, riveste il ruolo di ambasciatore della cultura che esamina, avvicinandosi attraverso le immagini ai suoi studi antropologici, usando una camera 9 x 12 con cavalletto, il che spiega il perché le fotografie in mostra risultano spesso sfocate, o non perfette dal punto di vista tecnico.

Ma la forza di questa mostra non è solo da attribuire alla perizia fotografica dell'autore, ma ancor più alla capacità di Max Leopold Wagner di saper raccontare quella Sardegna arcaica e profonda che ancora vive nell'immaginario collettivo.