May Hands / Emanuel Röhss
La mostra nasce dall’idea di mettere insieme opere che raccontano una storia prendendo come punto di partenza oggetti la cui identità è definita dalla loro riconoscibilità in quanto icone di consumo o dalla loro appartenenza alla sfera personale di qualcuno.
Comunicato stampa
Lo spunto di questa doppia personale (May Hands *1990, Brighton, Gran Bretagna / Emanuel Röhss *1985, Gothenburg, Svezia) nasce dall’idea di mettere insieme opere che raccontano una storia prendendo come punto di partenza oggetti la cui identità è definita dalla loro riconoscibilità in quanto icone di consumo o dalla loro appartenenza alla sfera personale di qualcuno. Le narrazioni assimilate all’interno dei lavori sono leggibili tra le righe ed ogni elemento sottolinea relazioni che potrebbero a prima vista non essere evidenti. Le opere sono costruite attraverso l’impiego di una metodologia pittorica il cui obiettivo è enfatizzato dall’aggiunta di uno spazio fisico, come accade con May Hands, o attraverso una stratificazione di informazioni cromatiche relative a specifiche persone e mediata attraverso un linguaggio di campi di colore, come nel lavoro di Emanuel Röhss.
Entrambi gli artisti rispondono all’ambiente che li circonda esplorando l’evidenza del consumo come nella feticizzazione degli oggetti, ed estraggono elementi estetici, spesso superflui, come ornamenti, imballaggi oppure oggetti creati per i soli scopi decorativi. Questi aspetti ornamentali rivelano nozioni di gusti soggettivi così come influenze culturali. Nel lavoro di Hands la raccolta di imballaggi usati per confezionare prodotti di marchi di lusso o generi d’uso quotidiano sottolinea il suo interesse per certe caratteristiche discordanti della società. E’ invece in risposta al clima sociale, ai canoni culturali e alla storia, che ogni opera di Röhss arriva a basarsi su una persona, reale o immaginaria.
May Hands / Emanuel Röhss
Opening March 21 h 19
March 21 - May 30 2014
T293 Napoli, via Tribunali 293
[email protected] - +39 081 295882
www.t293.it
The concept for the two persons show (May Hands *1990, Brighton, UK / Emanuel Röhss *1985, Gothenburg, Sweden) was born of the idea of putting together works that tell a story starting from objects whose identity is designated by their recognisability as consumer icons or by the way they belong to someone and are incorporated in their personal realm. The narratives embedded within the works are readable between the lines and each part points out relationships that may not at first be visible. The works are constructed through an engagement with a methodology of painting whose objective is emphasized adding literal space, as it happens with May Hands or through a layering of chromatic information related to specific people and mediated through a language of colour field as with Emanuel Röhss’ work.
Both artists respond to their environment exploring the evidence of consumption that includes a fetishisation of objects, and makes extractions of aesthetic elements, often superfluous, like ornaments, packagings, or objects created for decorative purposes alone. These decorative aspects reveal notions of subjective tastes as well as cultural influences. In Hands’ work the collection of packaging for luxury fashion products to everyday basic needs indicates a fascination with certain discordant features of the society. As a response to the social climate, cultural norms and history, each work by Röhss is based on a person, real or fictional.