Meetings on Art – Tintoretto e la Biennale
Dopo l’ultima conversazione dedicata alla presenza di Tintoretto alla Biennale Arte, è la volta del quinto appuntamento di Meetings on Art dal titolo Tintoretto e la Biennale: il pittore della luce e la Biennale delle Illuminazioni, volto ad approfondire il tema dell’eredità del passato nella creazione contemporanea.
Comunicato stampa
Dopo l’ultima conversazione dedicata alla presenza di Tintoretto alla Biennale Arte, è la volta del quinto appuntamento di Meetings on Art dal titolo Tintoretto e la Biennale: il pittore della luce e la Biennale delle Illuminazioni, volto ad approfondire il tema dell’eredità del passato nella creazione contemporanea.
La conversazione tra Paolo Baratta, Renato Barilli, Melania Mazzucco, Giandomenico Romanelli e l’Abate Norberto Villa si terrà sabato 29 ottobre alle ore 15 al Teatro alle Tese all’Arsenale.
Meetings on Art è parte integrante della 54. Esposizione Internazionale d’Arte ILLUMInazioni curata da Bice Curiger e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.
Con l’obiettivo di approfondire alcune delle tematiche, delle intuizioni e delle suggestioni proposte dalla mostra ILLUMInazioni, la rassegna Meetings on Art apre così uno spazio di riflessione all’interno della 54. Esposizione, coinvolgendo artisti, filosofi, scrittori, teologi, storici dell’arte, curatori, direttori di musei e critici. Gli incontri sono organizzati nel cuore della mostra – l’Arsenale – per rivolgersi direttamente al pubblico così numeroso della Biennale Arte che ha superato i 330mila visitatori.
“Con i Meetings on Art vogliamo confermare il ruolo della Biennale di Venezia – afferma Paolo Baratta - quale istituzione aperta alla conoscenza e allo spirito di ricerca, degna di un grande pellegrinaggio. Qui, tra le opere degli artisti e nel lavoro dei curatori, si incontrano le voci del mondo che ci parlano del loro e del nostro futuro. L’arte è qui intesa come attività in continua evoluzione.”
“Ciò che accomuna gli incontri di Meetings on Art – sostiene Bice Curiger - è la volontà di creare una tensione positiva, una dialettica produttiva tra elementi che nel comune discorso sull’arte vengono considerati opposti o, addirittura, contrastanti: l’eredità del passato rappresentata da Tintoretto e la creazione contemporanea; il ruolo del curatore e quello dello storico nel mondo dell’arte di oggi; la globalizzazione e l’identità nazionale; il lavoro del curatore in una Biennale d’Arte e la sua funzione in un museo.”
L’incontro di sabato 29 ottobre affronta il tema della luce: dall’energia irrequieta e anticlassica di Tintoretto alle “illuminazioni” degli artisti contemporanei.
“Perché parlare di un tema che avremmo dovuto usare in apertura della Biennale Arte? – si chiede Paolo Baratta. Proprio perché non si tratta di aprire o chiudere una mostra ma di mantenere viva la riflessione sull’arte e consegnare questa riflessione al futuro.”
Come spiega Bice Curiger “nell’arte di Tintoretto la luce non è né fresca né legata in maniera armonica, bensì ‘esaltata’ e talora febbrile. La presentazione di Tintoretto alla Biennale non mira in alcun modo a postulare una ’eternità classica’. Invece di indagare sulle analogie superficialmente formali che potrebbero sussistere fra Tintoretto e l’arte contemporanea, si fa riferimento a un’energia pittorica assolutamente ‘anticlassica’. Un’energia che si nutre anche della frizione provocata dal fatto che un antico pittore ardito sia finito in un contesto attuale”.
Renato Barilli nel proprio intervento metterà a confronto la luce di Tintoretto con quella di Tiziano, l’altro grande protagonista dell’arte veneziana di metà Cinquecento. Se la critica dell’epoca sosteneva una superiorità del naturalismo di Tiziano, nell’ultimo secolo la posizione di Tintoretto è stata ampliamente rivalutata. Il critico arriva ad affermare che se il maestro veneziano fosse vissuto ai nostri giorni, “non avrebbe esitato a lasciar cadere il pennello per valersi piuttosto dei tubi al neon, o comunque di apparati elettrici, leggeri, aerei, diafani. Da lui, insomma, parte una tradizione che giunge fino a Lucio Fontana, a Dan Flavin, Bruce Nauman, a Mario Merz, a tutti coloro che ai nostri tempi hanno condotto un processo di smaterializzazione dei corpi preferendo ricavarne tracce luminose quasi impalpabili”.
La scrittrice Melania Mazzucco, che ha dedicato due libri a Jacopo Robusti (Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Biografia di una famiglia veneziana, Rizzoli 2009 e La lunga attesa dell’angelo, Rizzoli 2008), racconterà la sua esperienze di spettatrice attenta della Biennale e di osservatrice delle diverse reazioni del pubblico di fronte alle tre tele di Tintoretto esposte nel Padiglione centrale ai Giardini. Nel suo intervento parlerà di Tintoretto come di un artista sovvertitore dei codici tradizionali e affine in molti aspetti a tante esperienze della pittura moderna.
Secondo Giandomenico Romanelli “occorre indagare sul milieu teologico e culturale che Tintoretto ebbe a frequentare e che gli fornì la chiave per l'impaginazione del suo eccezionale 'trattato': lo scontro tra Luce e Tenebre fornisce l'impalcatura formale delle sue creazioni.”
A partire dalla ricchezza dirompente delle soluzioni e degli esiti raggiunti da Tintoretto, l’abate Norberto Villa descriverà “la luce come orizzonte spirituale della ricerca figurativa, che si pone anche ai nostri giorni come necessità fondamentale e come anima infinita di un’arte chiamata a svolgere una proposta pienamente culturale, rivolta alla ILLUMINAZIONE del senso umano della realtà e della storia.”
Gli appuntamenti di Meetings on Art sono accessibili al pubblico che visita la 54. Esposizione, in possesso del titolo di ingresso il giorno dell’incontro, fino a esaurimento posti disponibili. Biglietto intero € 20,00 - Ridotto € 16,00 - Studenti / Under 26 € 12,00. I biglietti sono validi per un ingresso all’Arsenale e uno ai Giardini. Il programma potrebbe subire integrazioni e modifiche che verranno tempestivamente comunicate.
Note biografiche
Paolo Baratta è il Presidente della Biennale di Venezia dal 2008, dopo aver ricoperto lo stesso incarico dal 1998 al 2002.
Renato Barilli (1935), critico e storico letterario e d’arte, dirige la Scuola di specializzazione in Beni Storici Artistici dell'Università di Bologna. Ha pubblicato Maniera moderna e Manierismo (Feltrinelli 2004).
Melania Mazzucco (1966), vincitrice del Premio Strega nel 2003, ha scritto un romanzo sugli ultimi giorni di Tintoretto dal titolo La lunga attesa dell'angelo (Rizzoli 2008) e una biografia del pittore dal titolo Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Biografia di una famiglia veneziana ( Rizzoli 2009).
Padre Norberto Villa è l’Abate dei Padri Benedettini della Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia da cui proviene l’Ultima Cena di Tintoretto esposta al Padiglione Centrale nell’ambito della mostra ILLUMInazioni.
Giandomenico Romanelli (1945), professore e storico dell’arte, è stato dal 1979 al 2011 direttore dei Musei Civici di Venezia. È autore di molte opere tra le quali Tintoretto: la Scuola grande di San Rocco (Electa 1994).