Meet&Screen #4 – Adelita Husni-Bey
Il quarto appuntamento di Meet&Screen propone la proiezione di tre lavori video di Adelita Husni-Bey, focalizzati sul tema della pedagogia, impiegata dall’artista nelle sue forme anarco-collettiviste e antiautoritarie come strumento per comprendere le relazioni di potere che danno vita all’azione politica e ai processi di emancipazione.
Comunicato stampa
Il quarto appuntamento di Meet&Screen propone la proiezione di tre lavori video di Adelita Husni-Bey, focalizzati sul tema della pedagogia, impiegata dall’artista nelle sue forme anarco-collettiviste e antiautoritarie come strumento per comprendere le relazioni di potere che danno vita all’azione politica e ai processi di emancipazione. Il suo impiego di metodi pedagogici porta alla creazione collettiva di mise en scènes che permettono ai partecipanti di venire a patti con la loro relazione con le dinamiche di potere sociale ed economico della nostra era.
Si ringrazia Adelita Husni-Bey per la gentile concessione delle opere video.
- I Want the Sun I Want (2011, 9’)
Il film è una carrellata di 9 minuti che conduce lo spettatore attraverso gli spazi di una scuola che non ha partizioni interne, descrivendo lo "spazio" scolastico e i suoi "apparati". L'audio del film è stato registrato in una serie di tavole rotonde tenute in una scuola superiore autogestita, il Lycée "Autogeree" di Parigi. Agli insegnanti e agli studenti è stato chiesto di criticare e discutere la necessità di studiare attraverso il disegno (poster) e il linguaggio verbale istigato da una serie di definizioni di parole come "Stato", "Educazione", "Insegnamento", "Utopia".
- Postcards from the Desert Island (2011, 22')
Il film è nato dall'interesse per la pedagogia autogestita e in particolare dal potenziale di trasformazione dell'educazione radicale nelle società di oggi. I bambini che compaiono nell’opera sono studenti dell'Ecole Vitruve, un istituto pubblico elementare nato nel 1962 che pratica modelli educativi sperimentali basati sulla cooperazione e sulla non competitività. Prendendo a prestito gli scenari del romanzo Il Signore delle Mosche di William Golding, è stato chiesto ai bambini, di età compresa tra i 7 ei 10 anni, di costruire un'isola deserta nella loro aula scolastica, senza alcun tipo di direzione. Nel seminario di 3 settimane i bambini hanno preso coscienza su varie nozioni, fra cui l’ autogestione, l’assenza di istituzioni, la questione della punizione e della lotta per il potere, come affrontare l'immigrazione, il significato dello spazio pubblico e la disobbedienza civile, attraverso la pratica dell’ anarco-collettivismo.
- 2265 (2015, 18’)
* Parlami delle tue mani
* Dimmi cosa succede quando hai fame
* Quanto tempo fa è finita la Perpetual War? È finita?
* Insegnami come dire ti amo con questa tecnologia
* In che modo questa società 'sa'?
* Dove tengono le cose che 'sanno'?
Queste sono alcune delle domande che hanno strutturato un workshop prodotto in collaborazione con Authoring Action, un gruppo di autori teen guidato dallo scrittore Nathan Ross Freeman e tenuto al South Eastern Center for Contemporary Art nel gennaio 2015. Il workshop ha esplorato il futuro capitalista colonialista e la prospettiva di popolare Marte attraverso esercizi di scrittura e pratica pedagogica sperimentale. I video risultanti mostrano sia la performance realizzata dai membri di Authoring Action in collaborazione con l'artista e parti del workshop, entrambe tenuti all’interno di un teatro vuoto. Un surreale avanti e indietro tra deserti e paesaggi velenosi, la promessa della socialità digitale attraverso la modificazione genetica e una "guerra perpetua" strutturano la performance, mentre lo schermo del workshop si concentra sui modi in cui comprendiamo parole come sviluppo vs imperialismo, o disabitato vs vuoto, e il lignaggio socio-storico di questi concetti dal 'inizio' all'anno 2265.