Melo Minnella – Percorsi nell’immaginario
Le quasi 100 foto in esposizione abbracciano un arco di tempo lungo cinquant’anni, dal 1958 a oggi.
Comunicato stampa
Si inaugura mercoledi 14 dicembre 2011 alle ore 11.00 a Favignana presso l’ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica la mostra PERCORSI NELL’IMMAGINARIO. Fotografie di MELO MINNELLA
L’esposizione è promossa dalla Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali
e dell’Identità Siciliana, Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Soprintendenza per i Beni culturali e Ambientali di Trapani e dalla Fondazione Ignazio Buttitta, con il patrocinio del Comune di Favignana.
Le quasi 100 foto in esposizione abbracciano un arco di tempo lungo cinquant’anni, dal 1958 a oggi.
Melo Minnella, espone i suoi lavori, in un viaggio lungo oltre mezzo secolo: volti, luoghi, paesaggi, dalla Sicilia al Messico, dal Marocco al Guatemala, dai ‘diavoli’ di Prizzi ai bambini della Birmania, dal maiale in calesse a Palermo a quello legato ad una lambretta su una strada scalcinata in Cambogia, dall’India misterica alla Cina dei fenomeni.
Dal 1957 ad oggi la fotografia di Minnella ha raccontato gli uomini e i loro spazi, senza mai mettere da parte la compassione, l’empatia, nel senso più vero e profondo del termine, ovvero la capacità di “sentire con” il mondo oltre l’obiettivo, quel mondo che si finisce per racchiudere in uno scatto ma che non smette per questo di essere intellegibile, immenso e incomprensibile”.
Quello di Minnella è un racconto rivolto all’uomo, il suo obiettivo cattura espressioni del volto e momenti di vita quotidiana, “ferma” squarci di realtà: “Sta in questo – spiega, infatti, Antonino Buttitta, presidente onorario della Fondazione Buttitta - la forza, magica e miracolosa, che Minnella non ignora e riesce a padroneggiare. Da qui il fascino dei frammenti di realtà, che egli, con raffinata maestria, riesce a comunicarci, facendo emergere quanto si occulta nell’insondabile profondità delle loro sfumature”.
Il catalogo della mostra è edito dalla Fondazione Buttitta.
La mostra rimarrà aperta fino al 19 febbraio 2012
Immagini scattate dagli anni ‘50 ad oggi: dai ‘diavoli’ di Prizzi ai bambini della Birmania, dal maiale in calesse, a Palermo, a quello legato ad una lambretta su una strada scalcinata in Cambogia, dall’India misterica alla Cina dei fenomeni, dal Messico al Marocco, dal Laos al Portogallo.
La prima immagine - del ’57 – un uomo con un grande crocifisso sottobraccio; le ultime scattate in Guatemala nel 2011, fra cui anche una delle foto raccolte nel reportage sulla Semana Santa nello Stato del Centroamerica, tra le montagne di Antigua.
Tanti i temi che emergono nelle foto di Minnella, dal suo sguardo disincantato e insieme divertito, nascosto dietro l’obiettivo: i bambini che giocano a ‘imitare’ l’automobile, mito intramontabile in ogni epoca e ad ogni latitudine; le cosiddette “emicranie” (così l’autore definisce il ciclo delle immagini che ritraggono uomini e donne che portano pesi sul capo); le feste religiose, in Occidente e in Oriente; i paesaggi, in particolare quelli più spogli, essenziali, quasi “grafici”.
Tutte le foto in mostra sono stampate nel formato 50x70; ma alcune sono esposte in grandi pannelli, delle dimensioni di 1 metro x 1,50. Si tratta delle 4 fotografie che compongono il pannello dedicato al maestro Stravinskij sul podio del teatro Biondo di Palermo, nel ’63; delle 4 foto del pannello che documenta il Venerdì Santo a Enna, con i bimbi che corrono incappucciati; del curioso paesaggio di Vicari – ripreso nella copertina del catalogo – una casa ombreggiata dal sole al tramonto, sulla strada del ritorno da Agrigento a Palermo; del bizzarro carrettino siciliano fotografato a Palermo, sul corso Alberto Amedeo, nel ’64, con un bambino che fa il cavallo, uno che lo incita a correre e l’altro che spinge.
BIO MINNELLA
Melo Minnella è nato a Mussomeli in Sicilia nel 1937. A Palermo studia e si laurea in Economia e Commercio. Sono, questi, gli anni del lancio nel campo dell'editoria giornalistica e delle prime collaborazioni con i più importanti periodici del tempo, soprattutto con il settimanale culturale-politico “Il Mondo” di Pannunzio. Dagli anni Cinquanta si interessa all'arte popolare e all'antropologia, avvicinandosi anche agli artisti siciliani dell'Art Brut, tra i quali Sabo e Filippo Bentivegna. A quest'ultimo dedicherà un libro e diversi servizi giornalistici.
Fotografa con grande passione i siti archeologici, non solo siciliani, interessandosi in particolare di quelli preistorici. Comincia una minuziosa ricognizione fotografica delle feste religiose, patronali e della pasqua, e in genere del folklore siciliano. Prende pure in considerazione le cosiddette arti minori con pubblicazioni sulle argenterie, maioliche, madreperle e coralli, e altre manifestazioni dell'antico artigianato siciliano.
Dagli anni Sessanta comincia il suo vagabondare verso mete esotiche, soprattutto verso l'Oriente; il suo grande amore è l'India. Questo luogo diventa il termine di paragone per tutte le altre destinazioni e un motivo in più per ritornarvi.
Ha fotografato molto anche le regioni italiane, soprattutto quelle meridionali.
Gli ultimi suoi interessi sono indirizzati alla Calabria e all'Abruzzo, e alle feste tradizionali di queste terre ancora poco esplorate.
Fra gli ultimi libri pubblicati: Cattedrali di Sicilia; Il Barocco in Sicilia; Bambini... l'altra faccia del mondo; Isole di Sicilia; Catania e i suoi paesi; Pittura popolare su vetro in Sicilia; Libro siciliano; Piazze di Sicilia.