Memoria è futuro

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA SANT'ANDREA
Strada Giordano Cavestro 6, Parma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato 10-12 e 16-19
domenica 16-19
lunedì chiusura

Vernissage
19/09/2015

ore 17

Contatti
Email: info@ucai-parma.it
Biglietti

ingresso libero

Curatori
Annalisa Mombelli
Generi
arte contemporanea, collettiva

Otto pittori parmigiani del Secondo Novecento.

Comunicato stampa

L' associazione U.C.A.I. Sezione di Parma è lieta di presentare la mostra RETROSPETTIVA dal titolo MEMORIA È FUTURO, realizzata con il Patrocinio del Comune di Parma, il Patrocinio della Provincia di Parma ed il Patrocinio della Diocesi di Parma.
“A quasi sessant'anni dalla sua costituzione - come spiega la Presidente Franca Pellegrini - la Sezione di Parma dell'Unione Cattolica Artisti Italiani ha sentito l’esigenza di far rivivere alcuni dei più prestigiosi artisti che attraverso le loro opere hanno fondato e tracciato la storia di questa sezione. L’importanza di “costruire il futuro” attraverso il passato ha dato vita ad una rassegna collettiva dal titolo “Memoria è futuro” di 8 artisti: Aristide e Renzo Barilli, Giuseppe Benassi, Luigi Carpi, Giacomo Mossini, Nando Negri, Piero Storchi, Luigi Orsi, che nel panorama artistico della nostra città hanno avuto riconoscimenti a livello nazionale e rappresentano l’eccellenza nello scenario del linguaggio pittorico parmense degli anni ’50.” Questa mostra, organizzata dalla stessa U.C.A.I. di Parma e a cura di Annalisa Mombelli, è stata fortemente voluta da Don Sergio Nadotti, consulente ecclesiastico recentemente scomparso che ha guidato l'associazione per quasi trent'anni ed è pertanto a lui dedicata.
La mostra, - come spiga la curatrice A. Mombelli nel testo critico all'interno del catalogo- realizzata con opere provenienti da collezioni private, ed esposte proprio nella Galleria S. Andrea, sede originaria di questo primo gruppo di artisti riunitosi nell' U.C.A.I. ed allora uno dei primi spazi espositivi di Parma, è solo un estratto di una più ampia produzione di tali pittori, spinti dal desiderio continuo di confronto e di conoscenza. È un “guardarsi indietro” per nulla nostalgico ma costruttivo per ricordare quanto essi siano ancora oggi portatori di una memoria storica, artistica e di vita che è parte integrante della cultura della città.
Il percorso espositivo è costituito da quasi una trentina di opere tra dipinti a olio, acquarello, e pastelli.

Breve estratto dal testo critico a cura di Annalisa Mombelli:
“Gli oli su tavola risalenti agli anni '80/'90 di Aristide Barilli e gli acquarelli di Luigi Carpi sono impressioni di scene di vita quotidiane in cui sono gli oggetti a prendere vita, attraverso pennellate più grosse e marcate di colori vivaci e brillanti per il primo, e attraverso uno studio della luce, mai dura e violenta, ma delicata e trasparente per Carpi.
Da questi intimi ambienti domestici si accede invece con Renzo Barilli e Piero Storchi a spazi aperti e ampi, quasi sconfinati, che a tratti in alcune opere giungono all'astrazione di una Natura conosciuta, vissuta e osservata “en plein air”. Se nei paesaggi di Renzo Barilli c'è una tensione tra ripensamento figurativo ed una tentazione al colore puro, in quelli di Piero Storchi si evince una scelta più definita. La selezione proposta delle sue opere esprime una sorta di Romanticismo Moderno attraverso atmosfere evanescenti e quasi monocrome.
Con Luigi Orsi e Giacomo Mossini si ritorna invece ad un realismo formale che trae origine da un comune interesse e studio del disegno. In Mossini è tradotto con coerenza e abilità anche in pittura e nell'incisione, Orsi invece elabora volontariamente altre soluzioni pittoriche nei soggetti di paesaggi e fiori, lasciandosi trasportare anche da una forte ammirazione per i maestri italiani del Settecento e Ottocento.
Drammaticità, tensione e dinamismo, oltre che una grande amicizia, accomunano invece Giuseppe Benassi e Nando Negri i cui studi di figura e la priorità del disegno li hanno condotti a risultati poetici differenti. Nelle tele di grandi dimensioni lasciatosi ispirare dai temi mitologici e formali dell'antichità classica, Bensassi sembra farsi portavoce di una tradizione pittorica emiliana cinque/seicentesca. La potenza espressiva invece in Nando Negri si concentra nei volti dei ritratti a pastello di uomini e donne, ambigui e poetici”.