Memories in Stone: a Screening
Incentrata su due temi, l’indagine si concentra sulla forma materiale della memoria, analizzando la relazione degli artisti contemporanei con i monumenti attraverso l’analisi, la ricerca documentale e la rappresentazione quali strumenti per rielaborare nel presente la memoria dei fatti storici di cui essi sono testimoni.
Comunicato stampa
Il paesaggio è disseminato di monumenti: sculture che occupano lo spazio pubblico a testimonianza di eventi storici, spesso violenti e talvolta commemorativi. Fino alla seconda guerra mondiale, il monumento ha svolto una funzione sociale ed estetica fondamentale nella creazione della memoria e della coscienza pubblica, nonché della sua narrazione.
Oggi il monumento celebrativo sembra incapace di rappresentare la storia collettiva. Quindi come illustrare il corso degli eventi, tramandare la memoria e dare forma a un trauma? Può un monumento sopravvivere alla storia? Può raccontarla?
Incentrata su due temi, l’indagine si concentra sulla forma materiale della memoria, analizzando la relazione degli artisti contemporanei con i monumenti attraverso l’analisi, la ricerca documentale e la rappresentazione quali strumenti per rielaborare nel presente la memoria dei fatti storici di cui essi sono testimoni.
Maya Schweizer, Le Soldat mourant des Milles, Francia, 2014, HDV colore/suono, 13 min
PROGRAMMA
ore 20:30 / Parte 1
Materialitty of the memory
Alexander Kluge e Peter Schamoni
Brutalität in Stein
1961, bianco e nero/suono, 10:41 min
Nel suo cortometraggio sperimentale Brutalität in Stein (Brutalità nella pietra), Alexander Kluge mostra come l’architettura nazista applicasse dimensioni in scala disumana o sovrumana per sostenere la politica del regime. Immagini di enormi strutture architettoniche neoclassiche di epoca nazista sono scandite dal linguaggio nazionalsocialista, altrettanto disumano, da una voce fuori campo.
Maya Schweizer
Le Soldat mourant des Milles
Les Milles 2014, HDV colore/suono, 13 min
Un video in cui la routine quotidiana di Les Milles si evince dal suo passato – un’ex fabbrica di mattoni nel centro della città impiegata durante la seconda guerra mondiale come campo d’internamento per i tedeschi e in seguito come campo di concentramento. L’artista ricorre alla tecnica del montaggio per consentire al passato di irrompere nel presente.
Deimantas Narkevičius
The Head
2007, filmati di repertorio sul pellicola 35 mm trasferita su DVD, colore e bianco e nero, suono, 12 min, (russo e tedesco, sottotitolato in inglese)
Il film The Head è ricavato da filmati e materiale fotografico risalenti agli anni 60 e 70, che riprendono la creazione del più grande ritratto scultoreo del mondo ad opera di Lev Kerbel Yefimovich. Questo monumento a Marx fu realizzato nel 1971 a Karl-Marx-Stadt (oggi Chemnitz). Tutta la documentazione utilizzata per la pellicola è stata fornita dalla televisione ufficiale della Repubblica Democratica Tedesca con fini propagandistici e di informazione. Il filmato documenta un processo unico per intento e portata, che in gran parte delle città europee potrebbe risultare anacronistico o in netto contrasto con l’odierna estetica dello spazio pubblico.
Raphaël Zarka
Gibellina
2010, 16 mm trasferito su HD, colore/suono, 10:30 min
Raphael Zarka ha ripreso più volte l’area di Gibellina. Il Cretto è un monumento alle vittime del terremoto che nel 1968 distrusse l’intera Valle del Belice, in Sicilia ed è anche una grandiosa scultura pubblica ad opera di Alberto Burri cui è possibile accedere a piedi per ripercorrere i vialetti dell’antico borgo. Il film di Raphael Zarka è composto da immagini fisse che mappano l'area ed esplorano il luogo come generate da memoria e presente, scultura e azione, movimento e staticità.
Artur Żmijewski
A Dream of Warsaw
2005, colore/suono, 18:15 min, (polacco, sottotitolato in inglese)
La pellicola di Zmijewski documenta il montaggio di A Dream of Warsaw (un sogno di Varsavia), l’ultima esposizione di Oskar Hansen - architetto, urbanista, teorico e insegnante polacco. Hansen prospettò l’architettura come un processo lungo e dall’esito aperto che consente al fruitore di plasmare e contribuire attivamente all’opera. Negli anni sessanta sviluppò ulteriormente la sua teoria elaborando il ‘Sistema Lineare Continuo’, che applicava la teoria della ‘forma aperta’ a progetti di più ampia scala, come i piani regionali e nazionali. Per molti anni docente presso l’Accademia di Belle Arti di Varsavia, Oskar Hansen ha influenzato una folta schiera di artisti contemporanei polacchi. A Dream of Warsaw è stato presentato alla Foksal Gallery Foundation nel febbraio del 2005 su una torre della televisione che faceva da contraltare al Palazzo stalinista della Cultura e della Scienza. Il documentario alterna immagini della collaborazione tra Hansen e l’artista e scultore Pawel Althamer, a scene del funerale dello stesso Oskar Hansen, che venne a mancare proprio mentre Zmijewski montava la pellicola.
ore 21:30 / Parte 2
Performing Memory
Rossella Biscotti
Il processo
2010-2013, bianco e nero, 10 min
Il processo si riferisce al “processo del 7 aprile” (1983-84) celebrato contro i membri del movimento rivoluzionario di sinistra Autonomia Operaia. La ricerca di Rossella Biscotti è iniziata nel 2006, poco prima che fosse avviato il sostanziale intervento di ristrutturazione che ha trasformato il tribunale in un Museo dello Sport.
Il film fa parte di una più ampia installazione fatta di sculture di cemento armato ricavate dai calchi degli elementi architettonici dell’aula, realizzati prima della loro demolizione. Queste ultime sono accompagnate da un audio di circa sei ore, ricavato dal montaggio delle registrazioni del processo. Tra gli imputati di questo caso giudiziario vi furono i filosofi Antonio Negri e Paolo Virno, oltre ad altri intellettuali accusati di essere ideologicamente e moralmente responsabili dell’ondata terroristica che investì l’Italia nei tardi anni settanta. Il film ripercorre la performance tenutasi nell'aula di massima sicurezza, progettata dall'architetto razionalista Luigi Moretti nel 1934, in cui il processo ebbe luogo.
Maya Schweizer
Sous les Jardins, Villa Torlonia, 2014
Roma 2014, HD video, 4 min
Il film mostra il parco pubblico di Villa Torlonia, costruito sopra a numerose catacombe. La telecamera osserva, scruta la superficie, coglie dettagli e vedute in campo lungo da diverse prospettive. Immagini attuali si sovrappongono al materiale d’archivio fino a creare un ritratto della Villa che, però, non rivela mai la sua ragion d’essere. In linea con l’approccio di Maya Schweizer, che stimola la contestualizzazione senza mai fornire un’interpretazione prestabilita, Villa Torlonia è presentata come una tessera del puzzle della storia, che deve essere collocata al suo giusto posto.
Gordon Matta-Clark
The Wall
1976, 16 mm trasferito su HD, colore/suono, 15:04 min
Questo film, recentemente montato, fornisce un raro documento di una performance di Gordon Matta-Clark tenutasi a Berlino nel 1976. Il film inizia con questa dichiarazione: “Nel 1976, nell'ambito della mostra Soho in Berlin organizzata da Akademie der Künste e Berliner Festwochen, Gordon Matta-Clark andò a Berlino con l’intenzione di far esplodere una parte del Muro di Berlino; tuttavia alcuni amici lo dissuasero da questo gesto suicida. Il risultato fu questa performance”. Il film registra Matta Clark nell'atto di scrivere sul muro “Made in America” con uno stencil, attaccare pubblicità commerciale sui graffiti e infine litigare con la polizia. Interessante documento di una performance poco conosciuta di Matta Clark, questo lavoro è anche una capsula del tempo che rende testimonianza di un paesaggio fisico e politico ormai scomparso.
Massimiliano e Gianluca De Serio
Sestetto
2008, HDV, suono, 6 min
Sei musicisti che si trovano in sei diversi ambienti sotterranei di un edificio storico, la Rocca di Verrua Savoia, improvvisano una session musicale. Partendo da una medesima tonalità e seguendo ognuno un proprio ritmo, danno luogo a una performance collettiva e intima; commemorano così la morte di sei persone causata nel 1957 dalla frana della rocca sulle case sottostanti.
Cyprien Galliard
Real Remnants of Fictive Wars V
2008, 35 mm, 7:23 min
Real Remnants of Fictive Wars V è un film che mostra una nuvola di fumo che invade un paesaggio romantico; un atto insieme violento ma anche ipnotico e affascinante.
Johanna Billing
I'm gonna live anyhow until I die
2012, HD Blu-Ray, 16:29 min, loop
Prodotto dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e da MAC, Belfast, col sostegno di Iaspis (Swedish Arts Grants Committee’s international programme).
Con una colonna sonora ispirata alla musica sperimentale di Franco Battiato, il video di Johanna Billing segue un gruppo di bambini che corrono per le strade di Roma, facendo a quanto pare tutto ciò di cui hanno voglia. Le loro scorribande finiscono in una scuola abbandonata, dove trovano materiale didattico ormai obsoleto, con cui cominciano a giocare.
Influenzata dal periodo trascorso a Roma durante le proteste contro la riforma universitaria del 2010, Johanna Billing esplora la tradizione della pedagogia progressista romana e allude alla psicanalisi, a Pier Paolo Pasolini e a Bruno Munari; al contempo rende un omaggio alla prima stagione del cinema italiano, che in opere spesso a sfondo biografico dedicate agli anni ’40 e ’50 ha tematizzato la libertà dei bambini che esplorano la città, come modo per riflettere sui cambiamenti storici e sociali.