Meta-Painting

  • LA RADA

Informazioni Evento

Luogo
LA RADA
Via alla Morettina 2 secondo piano della Centrale Swisscom, Locarno, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
08/06/2018

ore 18

Curatori
Clarissa Chiaese
Generi
arte contemporanea, collettiva

L‘esposizione META-PAINTING, curata da Clarissa Chiaese è costituita da opere di quattro artiste ticinesi.

Comunicato stampa

Venerdì 8 giugno alle ore 18, la rada (in via della Morettina 2, a Locarno) inaugurerà l‘esposizione META-PAINTING, curata da Clarissa Chiaese e costituita da opere di quattro artiste ticinesi.

La bidimensionalità degli acquarelli e delle tele dell’esposizione META-PAINTING, sguardi femminili sulla metapittura, vuole offrire un panorama contemporaneo sul concetto di “citazione” pittorica e di rappresentazione all’epoca attuale. Le artiste Eleonora Meier, Anna Allenbach, Nina Haab e Celine Delévaux ridefiniscono lo spazio e la concezione del disegno, dell’acquarello, della pittura, esplorando nuovi orizzonti della rappresentazione bidimensionale e non solo.
Nell’arte contemporanea degli ultimi anni, la pittura ha trovato, ahimè, uno spazio di manovra ed una considerazione ridotti per esprimere il proprio valore, considerate altre forme ed espressioni, conquistatesi l’interesse dell’opinione pubblica a partire dagli anni ‘70 con l’arrivo della performance e del progredire delle opere d‘installazione site specific.
Storicamente invece ha sempre occupato un ruolo predominante nell’immaginario collettivo. Secondo le teorie di numerosi storici dell’arte, in Europa in origine il dipinto era strettamente connesso agli spazi sacri e di culto: era considerato uno strumento di rappresentazione oggettiva del potere. Con l’opera di Diego Velazquez Las Meninas del 1656, invece, per la prima volta, si aprì una nuova epoca di autoreferenzialità del dipinto.
La pittura a quel tempo esprime l’interesse degli artisti per paesaggi e rappresentazioni storiche mitologiche, di esplorazione del passato fino ad giungere, nel XX secolo, ad autodistruggersi (vedi l’opera di Lucio Fontana, Concetto spaziale).
Con le tele di Fontana e di altri artisti performatori - che hanno utilizzato il loro gesto distruttivo-creativo per interrompere la tradizione standardizzata classica del concetto di quadro e di tela - si arrivò quindi a una distruzione del supporto bidimensionale non solo a livello letterale e oggettivo, ma anche simbolico.
Da allora la pittura lascia spazio ad espressioni artistiche più performative, politiche e a sperimentazioni con supporti tecnologici e assemblaggi di tecniche diverse. L’attenzione si rivolge all’oggetto di consumo, critiche sociali delle masse e a cambiamenti sociopolitici. Il medium “piano” inteso come supporto classico è destinato a sparire, assieme all’epoca della rappresentazione oggettiva.
Le quattro artiste incluse in META-PAINTING però rimembrano questo concetto tradizionale di pittura, che esprime e definisce, intesa come rappresentazione di elementi reali. Allenbach sostituisce la struttura di elementi chimici, rappresentandone la struttura geometrica interna. Delévaux rielabora elementi paesaggistici, astraendoli totalmente, Haab rievoca reminiscenze di storie personali, provenienti da passati remoti, ottocenteschi, mediante una rilettura metaforica. Infine Meier in grandi e sorprendenti acquarelli offre uno lettura attuale e molto personale di panorami architettonici di gusto metafisico.
Attraverso questi processi le quattro artiste si collegano alla tradizione storica e classica della pittura, riallacciandosi quasi a correnti artistiche del XVI- XVIII secolo, ma munendosi di un discorso proprio.
Con un linguaggio attuale e la dolcezza di uno sguardo femminile sulla realtà, e con delicatezza offrono una nuova visione della pittura.

La mostra è curata da Clarissa Chiaese e durerà fino a domenica 1 luglio 2018.
Orari di apertura: dal giovedì al sabato, dalle 14 alle 19 e su appuntamento possibile anche nei giorni festivi. Ingresso libero. Questa esposizione fa parte del programma 2018 di esposizioni prodotte dalla rada e dedicate alla giovane scena svizzera, supportato da Pro Helvetia. Il programma è curato da Riccardo Lisi e ha come titolo un verso estraniante della fiaba Aunt Fanny, scritta nel 1837 dall’abate inglese R.H. Barham: A fat, little, punchy concern of sixteen.