Metamorfosi. Uno sguardo alla scultura contemporanea
La mostra propone un percorso nella scultura contemporanea, creata nel segno di una forma complessa, che recupera la struttura organica e di origine naturale, sia attraverso materiali tradizionali (come il legno, il ferro, il gesso, la ceramica), sia tramite composti caratteristici della produzione contemporanea: dal bronzo al marmo, dalla plastica all’alluminio.
Comunicato stampa
Il Museo d'arte di Mendrisio inaugura, il 9 aprile 2017, una esposizione collettiva con sculture e installazioni dal titolo Metamorfosi. Uno sguardo alla scultura contemporanea. La mostra propone un percorso nella scultura contemporanea, creata nel segno di una forma complessa, che recupera la struttura organica e di origine naturale, sia attraverso materiali tradizionali (come il legno, il ferro, il gesso, la ceramica), sia tramite composti caratteristici della produzione contemporanea: dal bronzo al marmo, dalla plastica all’alluminio.
Opere accomunate da forme che attraggono la curiosità dell’osservatore per la loro complessità, eccentricità e artificialità, in maniera non dissimile da ciò che suscitavano già a partire dalla fine del XVI secolo le celeberrime Wunderkammer, i piccoli gabinetti delle meraviglie di principi e reali in cui venivano conservati, raccolti ed esibiti oggetti bizzarri e originali in grado di generare sorpresa e stupore nel visitatore.
È un viaggio nella forma labirintica, molecolare, indefinibile, riflesso sì del mondo organico, ma soprattutto manipolata e ingigantita da una dimensione interiorizzata, psichica e onirica. La mostra allestita negli spazi dell'ex Convento dei Serviti è un itinerario fra naturalia e artificialia contemporanee, attraverso le opere di una ventina di artisti ticinesi, svizzeri e provenienti da vari paesi del mondo, noti e meno noti, appartenenti alle più svariate generazioni, messi in dialogo l’uno con l’altro in modo da dar vita, ciascuno nella sua singolarità, a un insieme unitario in grado di restituire uno spaccato degli orientamenti della scena artistica attuale.
Si tratta di un percorso disegnato appositamente, con la collaborazione degli artisti, per gli spazi del Museo d’arte Mendrisio, che si apre nel grande salone d’entrata con l’opera di Carlo Borer, un enorme cuore pulsante di materiale tessile lungo otto metri che si anima grazie a un meccanismo del tutto simile all’organo umano, e si prosegue tra le concrezioni in argilla laccata di Julia Steiner, per passare alle costellazioni ornate di fiori e materiali plastici di Gerda Steiner & Jörg Lenzlinger, alle viscere tradotte in porcellana da Ai Weiwei, ai cristalli in vetro acrilico di Alan Bogana, ai coralli in cemento di Christian Gonzenbach, alle forme in vetro multicromatico di John Armleder, ai fiori oscuri e scarlatti di Luisa Figini e Rolando Raggenbass, agli alveari lignei di Mirko Baselgia, agli elementi vegetali di Christiane Löhr, alle creature in legno e terracotta d’ispirazione biologica di Lorenzo Cambin, ai due cervelli gemelli in terracotta di Claudia Losi, ai percorsi sotterranei di Meret Oppenheim, alle forme sinuose e dinamiche di Tony Cragg e Jean Arp, alle creazioni erotico-vegetali di Serge Brignoni, alle costellazioni luminose in fili d’acciaio di Margaret Penelope Mackworth-Praed, alle porzioni di pietra lavica artificiale di Julian Charrière, ai funghi bronzei e ai cuori di zucca in silicone di Lupo Borgonovo, alle strutture molecolari in ceramica di Selina Baumann, alle ramificazioni in acciaio cromato di Loris Cecchini, alle metafore naturalistiche di Teres Wydler e concludendo con due installazioni in contrapposizione: l’aerea, filiforme moltitudine di meduse creata da Benedetta Mori Ubaldini e la composizione materica in acciaio e camere d'aria di Matteo Emery.
L’articolarsi e il moltiplicarsi di forme nello spazio, l’enorme varietà di materiali, la ricchezza e l’esuberanza dei colori, la realtà naturale come fonte inesauribile nel lavoro creativo, la predilezione per l’assemblaggio, l’accumulo o l’incastro, e quindi la propensione al fantastico: questi alcuni aspetti distintivi di una breve ma significativa ricerca attraverso la molteplicità degli approcci nella scultura contemporanea.
Catalogo: presentazione della mostra, schede critico-biografiche dei singoli artisti, tavole con le opere in mostra e fotografie delle sculture negli spazi del Museo d’arte Mendrisio.
Curatori: Museo d’arte Mendrisio in collaborazione con Daniele Agostini.
Artisti in mostra:
Ai Weiwei
John Armleder
Jean Arp
Selina Baumann
Mirko Baselgia
Alan Bogana
Carlo Borer
Lupo Borgonovo
Serge Brignoni
Lorenzo Cambin
Loris Cecchini
Julian Charrière
Tony Cragg
Matteo Emery
Luisa Figini & Rolando Raggenbass
Christian Gonzenbach
Christiane Löhr
Claudia Losi
Margaret Penelope Mackworth-Praed
Benedetta Mori Ubaldini
Meret Oppenheim
Julia Steiner
Gerda Steiner & Jörg Lenzlinger
Teres Wydler