Metamorphoses of the virtual
La mostra di Pia MYrvoLD, ORLAN, Anne Senstad, Miguel Chevalier, curata da Roberta Semeraro all’Officina delle Zattere, è stata concepita per celebrare il centenario del suffragio al voto femminile norvegese.
Comunicato stampa
La mostra è stata concepita per il centenario del suffragio al voto femminile norvegese.
La curatrice Roberta Semeraro presenta il percorso di quattro artisti: Pia MYrvoLD, ORLAN, Miguel Chevalier e Anne Senstad che, attraverso la loro arte, dimostreranno come la tecnologia sia un medium d’estensione delle facoltà dell’uomo.
Pia MYrvoLD, la prima donna europea ad avere esaminato la New Media Art, si focalizza sull’idea della scultura intesa come forma animata, eseguita attraverso proiezioni 3D, in cui emerge la sua ricerca sui temi della libertà d’espressione e dell’impegno politico-sociale.
ORLAN, nota in tutto il mondo per aver inventato l’Arte Carnale, nella quale la carne assume un suo significato intrinseco, propone un video (“La Libertà Scuoiata”) in cui figura un suo auto-ritratto senza pelle, intento a riproporre i movimenti delle sue performance. Presentato per la prima volta all’Andy Warhol Museum di Pittsburg, questo particolare tipo di auto-ritratto è diventato ormai emblematico del suo lavoro: enfatizzando la questione del corpo per evidenziare ciò che si nasconde sotto alla nostra pelle, ORLAN mostra nient’altro che la nostra soglia più profonda, quello che riteniamo nascosto alla sfera del visibile.
“L’Origine del Mondo” di Miguel Chevalier è invece ispirata all’universo dei microrganismi: le cellule si moltiplicano in abbondanza e in maniera autonoma, per poi dividersi al passare del visitatore. L’individuo percepisce in questo modo di essere al centro di un ritmo ciclico di un mondo che ripianifica se stesso in continuazione, rendendolo allo stesso tempo non solo partecipe ma attore attivo di tale cambiamento.
Anne Senstad in “Universale” utilizza per le sue opere plexiglas, carne e proiezioni video, restando al limite tra architettura, installazioni site-specific, video e scultura. L’artista norvegese dimostra attraverso la sua arte di essere affascinata dal concetto di trasformazione naturale, in special modo dai differenti aspetti della luce e dalla percezione spaziale.
Durante la vernice di “Metamorfosi del Virtuale” si svolgerà il workshop performativo “Picksel Remote HackLab”, con la partecipazione di altri quattro artisti internazionali che mostreranno il loro progetto di comunicazione sperimentale, tramite strumenti elettronici utilizzati per costruire ponti con il mondo spirituale.