Metamorphosis. Il progetto dei Beni Confiscati alle Mafie
La quantità dei beni confiscati in Italia costituisce un patrimonio edilizio i cui connotati funzionali ed estetici sono tutti da ripensare in un’azione di riappropriazione di spazi legali e urbani.
Comunicato stampa
La quantità dei beni confiscati in Italia costituisce un patrimonio edilizio i cui connotati funzionali ed estetici sono tutti da ripensare in un’azione di riappropriazione di spazi legali e urbani.
Il Laboratorio di ricerca Landscape_inProgress, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria sta sviluppando uno specifico lavoro sul patrimonio esistente sottoposto ad azione giudiziaria di confisca per reati legati a pratiche criminali, in particolare nella città Metropolitana di Reggio Calabria. Tali beni – residenze, manufatti industriali e commerciali, terreni agricoli – sono il risultato d’investimenti di risorse finanziarie non trasparenti, abitati da attori che si muovono fuori dalla convivenza civile.
Il senso più profondo è quello di trasformare gli epicentri della corruzione e del brutto in punti di riferimento positivi per la collettività, in un nuovo rapporto tra etica ed estetica.
I paesaggi di una parte del territorio calabrese sono spesso il racconto di violenza e di arroganza, l‘esempio plastico della distorsione mafiosa: ripensarli nella loro configurazione estetica e funzionale restituisce grande forza civile, culturale ed etica alle nuove generazioni e il senso stesso di riappropriazione dei luoghi.
Ciò mette al centro il ruolo che l’Architettura, le Istituzioni e l’Università possono avere nel creare una nuova sensibilità e sviluppare azioni positive nei territori interessati da questifenomeni.
Il Laboratorio di ricerca Landscape_inProgress ha curato la mostra “METAMORPHOSIS. Il progetto dei Beni Confiscati alle Mafie”, che l’Università Iuav di Venezia ospita e inaugura martedì 14 gennaio nello spazio espositivo Gino Valle al Cotonificio Veneziano.