Mia famiglia
La mostra raccoglie materiali rari ed originali: foto di scena, locandine, manifesti, libri, brochure, riviste e interviste d’epoca.
Comunicato stampa
Con i loro personaggi indimenticabili hanno fatto riflettere, sorridere e commuovere contribuendo a costruire la storia del cinema e del teatro italiano. Ai fratelli De Filippo è dedicata la mostra ideata dall’Associazione & Compagnia Teatroantico a cura di Giulio D’Ascenzo e Elisabetta Centore ed ospitata dalla Casa del Cinema di Roma dal 23 settembre al 2 novembre che raccoglie materiali rari ed originali: foto di scena, locandine, manifesti, libri, brochure, riviste e interviste d’epoca. Grande rilievo è dato all'opera cinematografica dei fratelli De Filippo, senza però dimenticarne la provenienza teatrale. Tra le tante rarità esposte vanno segnalate le locandine originali di Eduardo Scarpetta del 1903, la locandina del 1917 del film Il gallo nel pollaio con Vincenzo Scarpetta e le brochure originali dei primi film dei De Filippo come Il Marchese di Ruvolito e L'Amor mio non muore.
Figli d'arte, i fratelli De Filippo esordirono giovanissimi nella compagnia di Eduardo Scarpetta e recitarono anche in riviste popolari a Napoli per ritrovarsi nella compagnia di riviste Molinari al Teatro Nuovo. Nel frattempo a loro si era unito Pietro Carloni, marito di Titina dal 1922. Nel 1930 i De Filippo esordirono a Napoli, al Teatro Nuovo, con Sik Sik l'artefice magico, un atto unico di Eduardo. Nel 1931 la compagnia ottenne dall'impresario del Kursaal di Napoli di poter presentare, prima del film, degli atti unici comici. Esordirono con Natale in casa Cupiello e fu l'inizio di un successo destinato a durare 8 anni e a suscitare il più vivo interesse del pubblico e della critica. I loro primi lavori, quasi esclusivamente atti unici, furono scritti da Eduardo o Peppino (ma anche Titina ne scrisse sette). Nel 1934 la compagnia uscì per la prima volta da Napoli e si trasferì a Milano.
Nel 1939 Titina lasciò la compagnia dei fratelli per passare in quella di riviste diretta da Nino Taranto per poi riunirsi ai fratelli nel 1942.
Nel 1945 si staccò dalla compagnia Peppino, insuperabile interprete della tradizione classica del comico, per attuare, con la sua compagnia, il programma di un teatro comico italiano tutto suo. Oltre a recitare opere drammatiche, Peppino scrisse circa cinquanta commedie (tra cui Gennarino ha fatto il voto, 1950; Io sono suo padre, 1952; Un pomeriggio intellettuale, 1954; Come finì don Ferdinando Ruoppolo, 1969). Titina, attrice dai molti registri e dalle innumerevoli possibilità espressive, dalla comicità intensa sempre in equilibrio col dramma, e Eduardo, attore portato alla recitazione intimista, quasi misteriosa, dotato di grande potere emotivo, recitarono insieme dal 1945 al 1953. Le commedie di Eduardo offrirono a Titina l'occasione di dare le sue interpretazioni più impegnative fino a quella di protagonista di Filumena Marturano rappresentata per la prima volta al Politeama di Napoli nel 1946. Nel 1955 Titina si ritirò dalle scene per ragioni di salute. Tutti e tre i fratelli lavorarono molto anche nel cinema come attori, Eduardo anche come regista.