miAbito, la mostra

Informazioni Evento

Luogo
FARMACIA WURMKOS
via Giacomo Puccini, 60, Sesto San Giovanni, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
15/10/2019

ore 18,30

Curatori
Gabi Scardi
Generi
arte contemporanea

In mostra gli abiti realizzati nei laboratori, insieme a disegni e fotografie che raccontano e ripercorrono il processo dell’intero progetto.

Comunicato stampa

Dopo la partecipazione a BienNolo e la realizzazione di miAbito performance al Museo del Novecento, miAbito torna al suo punto di origine: Farmacia Wurmkos a Sesto San Giovanni, dove dal 15 ottobre saranno esposti gli abiti realizzati nei laboratori, insieme a disegni e fotografie che raccontano e ripercorrono il processo dell’intero progetto.
La mostra è la tappa conclusiva di un progetto che ha visto attivi, nell’arco di oltre un anno, quattro artisti – Francesco Bertelé,
Francesca Marconi , Margherita Morgantin e Wurmkos – in altrettanti laboratori incentrati sul concetto di “abito”.

I workshop si sono tenuti presso Farmacia Wurmkos a Sesto San Giovanni e hanno visto una partecipazione variegata; hanno convogliato le energie di persone accomunate dalla volontà di esprimere il proprio potenziale creativo individuale e di contribuire a un progetto condiviso.
Dopo una prima fase di ricerca, riflessione e scambio, ogni laboratorio ha prodotto, grazie all’affiancamento di Clara Rota con il laboratorio bassasARToria, una serie di capi unici, variamente interpretati dagli artisti.

Francesco Bertelé ha concepito capi di vestiario a partire da riflessioni legate alla natura e al concetto di bionica, partendo da una semplice indicazione: “Guardati attorno, ora... Osserva, cerca e scegli un elemento purché appartenga al mondo naturale”.
Il lavoro di Francesca Marconi ha inteso rispecchiare le relazioni interpersonali. La forma dei suoi “abiti-dispositivi” è l’esito della sperimentazione di pratiche personali e collettive, che contribuiscono al “raggiungimento dalle connessioni di cui abbiamo bisogno”.
Margherita Morgantin è partita da un elemento specifico: il cappuccio. “Elemento simbolico e allo stesso tempo letterale di protezione o di esposizione, di apertura al mondo o di chiusura in sé, di anonimato o nascondimento.”
Infine Wurmkos ha lavorato sull’idea di tatuaggio come modo per istoriare pelle e tessuti, e quindi per raccontarsi: “Il progetto nasce dall’idea che anche attraverso l’abito si tenda a cercare la propria espressione e il proprio modo di stare al mondo. Il laboratorio consiste nel ‘farsi’ la propria stoffa.”

Realizzato da Fondazione Wurmkos onlus in collaborazione con Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione miAbito è stato uno dei progetti vincitori del bando Prendi pArte! Agire e pensare creativo promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.