Michael Biberstein
La Galleria Giorgio Persano presenta una serie di grandi tele dell’artista svizzero Michael Biberstein, una selezione di opere particolarmente significative, dove la natura si manifesta come una forza primordiale e si aprono orizzonti di nuvole che sono in realtà spazi mentali.
Comunicato stampa
Dal 9 febbraio la Galleria Giorgio Persano presenta una serie di grandi tele dell’artista svizzero Michael Biberstein, una selezione di opere particolarmente significative, dove la natura si manifesta come una forza primordiale e si aprono orizzonti di nuvole che sono in realtà spazi mentali.
Memore del romanticismo tedesco e inglese, per Biberstein la pittura non è tanto di paesaggio, quanto sul paesaggio. Secondo l’artista: “…i paesaggi sono solo una scusa, per parlare di qualcosa che va in direzione della psiche”. Emergono così profonde affinità con la pittura Zen, che considera il dipingere parte integrante di una pratica spirituale.
Le atmosfere arcaiche, fluidi e trasparenti rappresentate nelle larghe tele, non sono quindi soltanto un inno allo sfondo, un sovrapporsi di velature, con cielo e terra non più distinti: la pittura diventa per Biberstein un metodo sistematico attraverso il quale spingersi oltre, uno stato di meditazione.
I lavori di Biberstein si presentano talvolta come dittici e trittici e, inserendo tra gli squarci di nubi elementi monocromi, approdano al minimalismo, in una sorta di dialogo impossibile tra romanticismo, sublime e arte concettuale.
Le superfici nere accostate al paesaggio senza tempo, le grandi dimensioni e la “riduzione in scala” dello spettatore, pongono così interrogativi sulle verità della percezione e della pittura.
Michael Biberstein (1948-2013)
Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948, nel 1964 si trasferisce negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui guida studia Storia dell'Arte.
Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte improvvisa sopraggiunta nel 2013.
Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di Lisbona.