Michael Kenna – Il fiume Po
In mostra 43 fotografie scattate dal grande fotografo inglese Michael Kenna (Widnes, 1953) dal 2007 al 2019 sul Po, che testimoniano il fortissimo legame del fotografo con il fiume più lungo d’Italia.
Comunicato stampa
Dal 19 ottobre al 14 novembre 2024 saranno in mostra a Narni, nell’ambito di “Narnimmaginaria 2024. Attraversando paesaggi umani”, 43 fotografie scattate dal grande fotografo inglese Michael Kenna (Widnes, 1953) dal 2007 al 2019 sul Po, che testimoniano il fortissimo legame del fotografo con il fiume più lungo d’Italia.
Accanto a una selezione dell’intera serie di 100 immagini in bianco e nero – raccolte nel libro Il fiume Po (Corsiero Editore) – sarà in mostra una video intervista al fotografo americano realizzata appositamente per questo progetto.
“Narnimmaginaria 2024. Attraversando paesaggi umani” è una manifestazione che trasforma la cittadina umbra in un vivace laboratorio per celebrare la fotografia in tutte le sue sfaccettature, invitando la comunità – attraverso incontri con gli artisti, presentazioni di libri, letture portfolio, workshop pratici e passeggiate fotografiche – a partecipare a un dialogo aperto sull’arte visiva.
«Come si può non essere colpiti dal grande fiume Po? È potente, bello, carismatico e ha un’attrazione singolare e magnetica. Già durante le mie prime visite speravo che un giorno ci sarei tornato. Quando l’ho fatto nel 2017, mi sono sentito come se stessi familiarizzando di nuovo con un caro, vecchio e saggio amico» spiega Kenna.
«Queste fotografie – continua Kenna – sono il riflesso delle mie conversazioni col Po. Spesso paragono la fotografia all’incontro con una persona. Ne incrociamo migliaia, se non milioni, nella nostra vita, ma solo poche di loro rimangono come buoni amici con cui restiamo in contatto ripetutamente. Perché è così? Cosa forma i legami d’amicizia e d’amore? Come fa uno in apparenza estraneo, di un altro Paese - com’è il Po per me - a diventare un caro amico? Succede». E ancora:
«Preferisco pensare che le mie fotografie siano più vicine alla poesia che alla prosa, e ripeto spesso che il colore è un po’ troppo specifico, determinato per il mio modo di lavorare. Vediamo tutto a colori. Il bianco e nero, invece, è una riduzione essenziale della stimolazione sensoriale che permette alla nostra immaginazione di attivarsi di più. Il bianco e nero dice precisamente che questa è un’interpretazione, non è un tentativo di copiare ciò che vediamo con i nostri occhi»
L’associazione Sator, che organizza il festival, ha selezionato oltre alle opere di Michael Kenna quelle di altri autori internazionali come Mark Power e Richard Billingham, insieme ai talenti italiani di Dario De Dominicis, Carlo Bevilacqua e Rosa Mariniello. A queste si aggiunge una Collettiva internazionale di Fotografia Stenopeica.
Ogni mostra rappresenta un’opportunità per riflettere sui “Paesaggi Umani”, catturando momenti che spaziano dal quotidiano all’eccezionale.