Michael Rotondi – End hits

Informazioni Evento

Luogo
MAC - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
Viale Elisa Ancona, 6 20851, Lissone, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mercoledì e Venerdì h10-13
Giovedì h16-23
Sabato e Domenica h10-12 / 15-19

Vernissage
22/04/2017

ore 18,30

Artisti
Michael Rotondi
Curatori
Rossella Farinotti
Generi
arte contemporanea, personale

Al MAC di Lissone l’artista trasferisce una parte del suo studio realizzando così una opera ambientale per raccontare al fruitore l’intero processo lavorativo che lo porta alla realizzazione di disegni, tele, schizzi e stendardi in tessuto, divenuti nel corso del tempo elementi simbolici e riconoscibili della sua ricerca.

Comunicato stampa

Michael Rotondi [Bari, 1977] predica la supremazia del mezzo pittorico nell'arte. La pittura è infatti il focus principale delle sue opere che uniscono elementi di vita quotidiana (sia reali, legati quindi al mondo famigliare e a quello dell'infanzia, sia mitologici, racchiusi cioè in sogni e azioni del periodo adolescenziale) con tracce e input ripresi dal background in cui l'artista è cresciuto.

Al MAC di Lissone l'artista trasferisce una parte del suo studio realizzando così una opera ambientale per raccontare al fruitore l'intero processo lavorativo che lo porta alla realizzazione di disegni, tele, schizzi e stendardi in tessuto, divenuti nel corso del tempo elementi simbolici e riconoscibili della sua ricerca. A distanza di un anno dalla sua partecipazione al progetto Rumore Rosso (2016), il MAC ha nuovamente invitato l'artista a ideare un intervento per la Project room del secondo piano. Rotondi ricrea dunque un microcosmo personale: un'opera installativa dal titolo End Hits che si ispira all'omonimo album dei Fugazi.

Tre tavoli in legno raccolgono disegni, appunti, quaderni, piccole tele, nature morte, souvenir e ricordi del passato (come la foto del passaporto di sua nonna) che Rotondi recupera per affrontare la tematica dell'immigrazione e per raccontare la storia della sua famiglia, che partì dalla Puglia verso gli Stati Uniti. E poi ancora copertine di libri, cartoline, fotografie, e diversi altri ammenicoli... Un ricco e denso accumulo di ricordi che l'artista mostra come fosse un diario personale aperto al pubblico, cadenzato - così come suggerito dal titolo della mostra - da un immaginario sottofondo musicale.

Il processo creativo e la sua incubazione partono da questi tavoli per poi svilupparsi in un grande lavoro a parete, un telo di lino dipinto con smalti dove elementi naturali (fiori, foglie e alberi) risaltano all'interno della stanza. Sei piccoli smalti su carta ci svelano invece gusti e stili del passato, dove tematiche socio-politiche vengono mescolate a intimi episodi di vita. In questi lavori emerge la cifra stilistica di Rotondi, nel suo aspetto più legato alla cultura del fumetto e dell'illustrazione punk; memoria collettiva e personale si scambiano e coesistono attraverso i volti delle persone ritratte.

Michael Rotondi realizza una "stanza sua propria", un'installazione immersiva in cui ogni elemento dipende dall'altro, innescando processi cognitivi strutturati attraverso diversi media, dalla video proiezione al recupero di oggetti, sfociando infine nella pittura su carta, tela o tessuto. Ogni supporto è congeniale per raccontare, come in un diario in fieri, personaggi e situazioni che riaffiorano dal vasto bacino del vissuto, dell'immaginario e della memoria dell'artista.