Michela Crisostomi / Elias Naman – Materia abscondit

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA STUDIO ROSSETTI
Via Chiabrera 33 r__ 16123 , Genova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì 10,30-12.30 / 15.30-19.30
sabato 11.00-19.00

Vernissage
23/03/2023

ore 18

Artisti
Michela Crisostomi, Elias Naman
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Uno scultore ed una pittrice messi a confronto; due artisti differenti per formazione, origine, ricerca ma che hanno in comune le immagini concepite dal loro immaginario artistico: porzioni di corpo, frammenti di volti, dettagli di schiene sinuose, mani intrecciate, busti interrotti.

Comunicato stampa

La Galleria Studio Rossetti inizia la stagione espositiva con l'inaugurazione di “MATERIA ABSCONDIT”, la mostra bipersonale di Michela Crisostomi ed Elias Naman.
La mostra aprirà al pubblico giovedì 23 marzo dalle ore 18.00 e sarà visitabile fino al 23 aprile 2023.
Uno scultore ed una pittrice messi a confronto; due artisti differenti per formazione, origine, ricerca ma che hanno in comune le immagini concepite dal loro immaginario artistico: porzioni di corpo, frammenti di volti, dettagli di schiene sinuose, mani intrecciate, busti interrotti.
Da una parte Elias Naman, scultore di origini siriane che, come era d'uso in passato, lavora, con il solo impiego dello scalpello, blocchi di marmo di Carrara, la pietra più nobile la cui storia riecheggia nei secoli; dall'altra Michela Crisostomi, sapiente pittrice di origine abruzzese che dipinge le sue tele come se fossero muri antichi, ricoprendole di spessi strati di malta, materiale che veniva utilizzato per la realizzazione di affreschi, e applicando residui metallici e scritte.
Sebbene realizzati con metodi differenti, il lavoro dei due artisti è estremamente legato e condizionato dalla materia con cui lavorano: i blocchi e frammenti di marmo per Naman, la malta sulla tela per Crisostomi. Elementi che sono in grado di evocare nella mente dei due artisti immagini che vengono fuori solo con l'esecuzione dell'opera. Partendo da un dato che è leggibile a tutti, ma che non tutti vedono, ci conducono a un livello superiore a quello ordinario.
Dalla pietra e dalla malta escono fuori figure universali, talvolta androgine; figure alleggerite di strati, liberate dal velo delle illusioni; figure che diventano emblema dell’introspezione e della consapevolezza di sé stessi; figure nuovamente capaci di vedere con chiarezza la propria, unica vera essenza.
Le opere in mostra ci parlano della necessità di strappare via “il velo”, di ritrovarsi e di rivelarsi.