Michela de Mattei – Vogliatemi Perdonare Quel Po’ di Disturbo Che Reco
Vogliatemi Perdonare Quel Po’ di Disturbo Che Reco è un progetto che, pur essendo un site-specific, conserva la freschezza del processo attraverso il quale l’artista muove nella sua ricerca.
Comunicato stampa
Giovedì 9 ottobre 2014 Ex Elettrofonica inaugura Vogliatemi Perdonare Quel Po’ di Disturbo Che Reco*, la prima personale di Michela de Mattei a cura di Silvia Litardi, che prosegue il progetto SPACES I NON SPACES ideato da Benedetta Carpi de Resmini. SPACES I NON SPACES è un progetto pensato per Ex Elettrofonica intesa come non-luogo, secondo la concezione di Marc Augé, come nodo o rete di un mondo senza confini, un luogo dove perdersi e ritrovarsi al contempo. In una città come Roma, caratterizzata dalla storia e dal tempo, i non-luoghi spalancano dei varchi in cui lo spazio, non più suddiviso in frontiere, si apre a nuove esperienze condivise. Il non-luogo diventa così elemento positivo da contrapporre all’idea di appartenenza legata alle proprie radici, in cui il vuoto, lasciato dalla nuova società globale, non crea solo spazi alienati, ma luoghi in cui riconoscersi e creare nuove fasi di progettazione e evoluzione.
Vogliatemi Perdonare Quel Po’ di Disturbo Che Reco è un progetto che, pur essendo un site-specific, conserva la freschezza del processo attraverso il quale l’artista muove nella sua ricerca.
Lo sforzo richiesto allo spettatore è quello di fruire la mostra seguendo contemporaneamente due canali. Questo punto di vista duale è realizzato attraverso la netta distinzione dello spazio occupato dalla scultura e di quello utilizzato per il video.
Gli elementi che compongono l’istallazione, una serie di sculture e un video – streaming, si danno come due movimenti possibili derivanti da una visione.
La scultura traccia una via che parte dalla realtà più familiare degli oggetti e delle forme e sperimenta la possibilità di conoscere ciò che ci è più prossimo. Lo fa attraverso un'installazione di lastre e oggetti di vetro float, dove tutte le forme si rapportano visivamente l'una con l'altra, dove l'occhio traversa tutti gli ingombri, fino a portarsi fuori dalla galleria attraverso l'ultimo vetro.
Il video - streaming, in diretta dal Parco Natura Viva di Verona inquadra lo spazio abitato da animali in cattività costringendoci a fare il processo opposto: muovere verso un ambiente che ci è distante come quello dell'animale per poi trovarci di fronte ad un altro livello di rappresentazione.
Ambedue le situazioni svelano il tema dell’ambiguità, inteso come responsabile dell’errore, della disfunzione che ogni immagine reca. Il paradigma in scena è strabico, un gioco di piccole deviazioni, scultoree e video, nel tentativo di rincorrere il massimo grado di realtà pur sapendo che, mentre un occhio si abitua ad una rappresentazione, l’altro sposta l’attenzione su altri dati: "Un occhio sicuro e un occhio incerto (…). Noi possiamo vedere una porzione piccola in un dato momento, ma con la coda dell'occhio, con l'occhio strabico, vediamo poco più spostato, e questo ci fa capire che non vediamo niente”.
La mostra è accompagnata da un testo critico di Silvia Litardi.
Per la realizzazione di questo progetto si ringraziano: il Museo Civico di Zoologia di Roma, il Parco Natura Viva di Verona e Vetroricerca Glas&Modern di Bolzano
* da Congedo del viaggiatore cerimonioso di Giorgio Caproni.
Michela de Mattei (Roma, 1984) Interessata alle dinamiche scultoree affrontate con i materiali più diversi, nel 2013 si aggiudica il Premio Speciale Talent Prize della Casa dell’Architettura e il primo premio al Festival della Creatività, spazio Factory, presso La Pelanda a Roma. La sua ricerca, condotta attraverso la scultura, il video e il disegno, parte dal reale per affrontare le inter-relazioni e la permeabilità tra diversi piani. Mostre principali: nel 2014 Incidets of phenomena, Spazio Cerere, Roma; Appartate, Doppia personale di Michela de Mattei e Aldo Grazzi, smART - Polo per l’Arte Contemporanea, Roma, Art is Real. Una collezione impermanente, one day show, Roma; Nuova Gestione, a cura di Sguardo Contemporanea, Roma; Innesto #6, Ri-orientamento, Sala Santa Rita, Roma; nel 2013 Facets of Time, John Cabot University, Roma e nel 2012 Manufatto in Situ 6, workshop con Raqs Media Collective, Foligno. E’ in collezione al MAAM_Museo dell’Altro e dell’Altrove_Metropoliz città meticcia con l’opera Metropoliz. Pianoterra / piano, Terra. Laureata in Filosofia all’Università La Sapienza, dal 2007 al 2012 ha collaborato come assistente con l’artista Giuseppe Gallo presso il Pastificio Cerere di Roma.