Michele Chiossi – Carrara Arabesque
Michele Chiossi nelle sue forme scultoree celebra il Marmo – roccia metamorfica di origine naturale – e la Luce. Con estrema precisione, e in una sinergica combinazione, dà vita a una fusione di luce, pietra e ombre.
Comunicato stampa
Michele Chiossi nelle sue forme scultoree celebra il Marmo – roccia metamorfica di origine naturale – e la Luce. Con estrema precisione, e in una sinergica combinazione, dà vita a una fusione di luce, pietra e ombre che, nel loro alternarsi interattivo, esaltano le sue installazioni suscitando nell’osservatore sensazioni visive simili a quelle provocate dalla pittura.
Qui il marmo bianco di Carrara si fa tela su cui il neon si imprime come un gesto pittorico.
Carrara Arabesque di Michele Chiossi è un’installazione aerea che vuole rendere esplicito omaggio (fin dal titolo) a Lucio Fontana, e nello specifico, alla sua celebre opera “Ambiente Spaziale”– Struttura al neon, esposta per la prima volta alla IX Triennale di Milano del 1951, ora posta Museo del Novecento a Milano.
La scultura di Fontana fu sospesa al soffitto dello scalone centrale del Palazzo dell’Arte nella sede della Triennale: 100 metri di tubi al neon serpeggiavano lungo tutto il soffitto, in una spirale ininterrotta di curve di luce. Questo ‘ambiente spaziale’ ovvero ‘concetto spaziale’, voleva superare la distinzione tra scultura e pittura in una sintesi in cui forma, colore e spazio convergono. L’opera segnò l’inizio di una dimensione nuova per le installazioni scultoree della successiva generazione di artisti, dando via a quella ricerca luminosa e spaziale di artisti come Dan Flavin, Joseph Kosuth, Bruce Nauman, fino ai contemporanei Martin Creed e Tracy Emin.
In questa esposizione Chiossi ha sospeso di nuovo al soffitto una nuova spirale in marmo di Carrara le cui linee a zig zag – tratto distintivo dell’artista si intersecano con l’acciaio inossidabile, mentre una luce al neon rosa, come un’ombra, emerge da dietro, creando un contorno che retroillumina la scultura stessa e, si diffonde nello spazio.
Michele Chiossi crea una precisa frammentazione dell’Arabesco di Fontana e la fa ‘esplodere’ in sei segmenti sospesi al soffitto. Queste porzioni di opera divengono nuove sculture astratte ancorate al soffitto, ed é il neon rosa a separarli, mantenendone allo stesso tempo una continuità.
L’architettura del Palazzo del Medico si rivela scenario perfetto per Carrara Arabesque di Chiossi: infatti in questo stile barocco, progettato dall’architetto Alessandro Bergamini, il Palazzo accoglie e si intreccia con l’opera, dando inizio a un viaggio concettuale e visivo.
Oltre a questo grande intervento, fanno da orchestra altre opere dell'artista che ribadiscono e reinterpretano, nel segno dello zig zag e attraverso altri materiali, il medesimo motivo stilistico del celebre Arabesque.
In Burning Arabesque l’artista ha usato la luce naturale delle candele, disposte nella medesima composizione luminosa, e fotografate su uno sfondo nero assoluto, sul quale la modulazione tonale delle fiammelle crea un ensemble di intensa drammaticità.
Arabesque Carrara é una grande installazione composta di più elementi e ogni elemento fa vibrare l’osservatore nelle oscillazioni tra tempo e spazio, fra opera unica e segmenti, passato e presente, luce naturale e luce artificiale. L’artista sperimenta con le sue opere un’evoluzione fortemente ancorata alle radici territoriali: Carrara e il suo marmo, materiale dell’eccellenza; il Palazzo Del Medico... oltre a farsi tributo alla tradizione scultorea e alla stessa storia dell’arte contemporanea.
In occasione della mostra verrà presentato il libro monografico dell’artista,“Syrinx”, pubblicato da Emmegi Contemporary.