Michele D’Avenia – Ut pictura poesis
In mostra un percorso espositivo di 30 opere di Michele D’Avenia, accostate ad alcune liriche di Salvatore Quasimodo.
Comunicato stampa
Nell’ambito del programma “OMAGGIO A TAORMINA”, ideato e organizzato dall’associazione “ARTE & CULTURA a TAORMINA”, domenica 6 novembre, alle ore 18:30, si inaugura presso la ex - Chiesa di S. Francesco di Paola, gioiello architettonico del XIV° secolo, “UT PICTURA POESIS”, un percorso espositivo di 30 opere di Michele D’Avenia, accostate ad alcune liriche di Salvatore Quasimodo. La mostra, curata da Giuseppe Filistad e Giuseppe Morgana, propone un itinerario - articolato in 4 sezioni - che prende in considerazione gli ambiti della produzione artistica di D’Avenia: pittura e scultura.
A venti anni esatti dalla sua prima mostra personale (Palazzo Corvaja, 1991) D’Avenia torna a Taormina con questa rassegna che mira ad analizzarne il percorso creativo e produttivo attraverso le opere più significative che ne hanno caratterizzato l’ascesa nel panorama artistico nazionale, rendendolo uno dei più apprezzati, raffinati e ricercati interpreti della Nuova Figurazione.
A Taormina saranno esposte le opere più rilevanti dell’ultimo periodo, segnato da una ricerca incessante della luce, con un’attenzione particolare verso i suoi soggetti preferiti: figure femminili, composizioni e paesaggi. Una sezione della mostra sarà dedicata alla scultura, espressione “recente” dell’artista, milanese di nascita ma siciliano d’adozione, con l’esposizione, tra l’altro, di “L’altra faccia del peccato”, Premio Arte Mondadori 2004, e “1 ottobre 2009”, opera di forte impatto emotivo dedicata alle vittime dell’alluvione di Messina.
A rendere ancor più rilevante l’evento, l’accostamento alle opere di D’Avenia di alcune poesie del Premio Nobel Salvatore Quasimodo, selezionate da Milena Romeo.
Dal catalogo della mostra l’intervento dei curatori, Giuseppe Filistad e Giuseppe Morgana:
Quinto Orazio Flacco, già due millenni or sono aveva evidenziato nella celebre locuzione “Ut pictura poesis” la stretta attinenza tra i Poeti, talmente esaustivi nella descrizione di emozioni, oggetti o personaggi da consentire ai lettori di figurarseli nella loro mente come se si trovassero di fronte a un dipinto, ed i Pittori - o in generale gli Artisti - che rendono percettibili sentimenti e concetti astratti con la tangibilità della pittura o della scultura. Da ciò l’idea di accostare in una mostra, allestita nell’ambito del progetto “OMAGGIO A TAORMINA” organizzato dall’associazione “ARTE & CULTURA a TAORMINA”, le opere di D’Avenia con le poesie di Salvatore Quasimodo. Entrambi, infatti, con esiti diversi ma in maniera soave, riescono a trasmettere l’incanto e la profondità del loro animo con espressioni all’apparenza semplici ma in realtà complesse; entrambi riescono a far riflettere su come anche un piccolo gesto o una semplice parola possa diventare “lirica”. Entrambi ci fanno ripensare all’essenza propria dell’uomo, al piacere delle piccole cose che in realtà sono grandi e che la lettura di una poesia o la visione un dipinto ci restituisce repentinamente, dopo che erano divenute “lontane”, banalizzate dalla quotidianità.
La distanza temporale ed espressiva tra Quasimodo e D’Avenia viene annullata, così, dalla volontà di entrambi di esprimere la vitalità e l’armonia attraverso componimenti e composizioni essenziali che necessitano di un approfondimento, di un’indagine e di un tempo “lungo” per coglierne i significati più reconditi; ciò non significa che l’immediatezza e l’impatto delle loro opere vengano edulcorati o smorzati. Significa, anzi, che il momento di “godimento” si dilata, lasciando una traccia profonda.
Quasimodo ebbe a dire (1): “…Un poeta è tale quando non rinuncia alla sua presenza in una data terra, in un tempo esatto, definito. E poesia è libertà di quel tempo e non modulazioni astratte del sentimento”. Sicché l’essere contemporaneo non significa soltanto usare mezzi espressivi postmoderni o, per dirla con un neologismo, “2.0” ma è prerogativa di chi, con le parole o con le immagini, riesce a trasferire un concetto o un pensiero anche usando strumenti e materiali della grande tradizione poetica e figurativa, essendo “presente” e attuale. Sempre.