Michele Di Erre – Metamorfosi dall’Eroe all’Umanoide
“Metamorfosi, dall’Eroe all’Umanoide” è un progetto in cui si propongono due cicli di dipinti messi a confronto.
Comunicato stampa
Dal testo in catalogo:
“I dipinti, realizzati ad olio e ambra pura su tela e su tavola, sono il risultato di uno
studio, iniziato nel 2012, sulla tecnica del disegno a sguardo periferico, o laterale.
Questo modo di disegnare, che esplora il soggetto in tutta la sua struttura,
osservandolo come se lo si disegnasse solo con gli occhi, obbliga la mano a ricalcare
l’immagine percepita senza alcun vincolo diretto con la realtà. L’opera è il risultato
della percezione emotiva, svincolata dal filtro cognitivo della lettura del reale. Una
realtà di cui si riappropria in uno stadio successivo, ricostruendo se stessa dai
frammenti della vibrazione dell’artista.” Daniela Magnetti
“Metamorfosi, dall’Eroe all’Umanoide” è un progetto in cui si propongono due cicli di
dipinti messi a confronto.
Il primo, “I peccati dell’Eroe”, in cui si esplora la contrapposizione tra bene e male, tra
il super eroe e il vizio. Ogni peccato viene sviscerato, osservato, fissato, ricordato e
soprattutto associato alla sua antitesi: Il supereroe. Questi si fissa nella memoria di chi
osserva, in un dialogo sordo tra bene e male che non trova né vincitori né vinti.
Un’opera per ognuno dei sette peccati capitali, sette dipinti che nel loro essere parte,
creano il tutto.
L’ antagonista dei “Peccati dell’Eroe”, è il secondo ciclo di dipinti: “Umanoidi”. Se nel
primo la cromia è predominante, qui i colori sono quasi tutti spariti. Domina il nero che
avvolge bianche figure, neutri individui che tentano di farsi notare. Sono pensieri,
situazioni e composizioni grottesche improbabili, quasi fossero abitanti di un sogno.