Michele Marinaccio – Il Terzo Paradiso. Il Soffio del Vento
Un progetto di ricerca ed esposizione che vuole indagare il tema della Rigenerazione Urbana come strumento per facilitare l’implementazione di paradigmi alternativi di sviluppo urbano dopo la pandemia.
Comunicato stampa
Da giovedì 12 a domenica 22 maggio Palazzo Merulana, in sinergia con CoopCulture e Fondazione Elena e Claudio Cerasi, è lieto di presentare "Il Terzo Paradiso | Il Soffio del Vento”, opera di Michele Marinaccio ispirata al Simbolo ideato nel 2003 da Michelangelo Pistoletto. Connessione armonica tra la natura e l'artificio, l’installazione potrà essere ammirata dal pubblico sulla terrazza del museo, che diventerà così centro di promozione di rigenerazione artistica attraverso la creatività e l’ecosostenibilità. L’evento è in collaborazione con Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e RAM Radioartemobile.
La leggerezza del volo, le migrazioni, la diversità, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 sono i riferimenti alla base dell'opera di Michele Marinaccio, che nella realizzazione è stato coadiuvato a Palazzo Merulana dai 20 giovani artisti, provenienti dall’Africa e dall’Europa, del progetto ARTXCHANGE, un programma di COOPCulture e CISP-Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli.
L'installazione temporanea è realizzata con vernici anti-smog e rappresenta un insieme di piume di specie migratorie che attraversano il cielo di Roma e il Simbolo del Terzo Paradiso. Spiega il curatore Michele Marinaccio: “L’opera è presente sulla terrazza del museo, la parte più alta del Palazzo, non solo per sottolineare il significato profondo della condivisione di uno spazio riqualificato, ma anche per mettere in contatto e in relazione la Terra e il Cielo. La piuma, con il suo movimento e il suo senso di leggerezza, simula il contatto tra questi due elementi".
“L’installazione che ospitiamo è sensibile a temi che, come Palazzo Merulana, da sempre ci stanno molto a cuore e sono al centro del nostro impegno e della nostra programmazione - afferma Letizia Casuccio, direttrice generale di CoopCulture - Si tratta dell'attenzione a un mondo eco-sostenibile da un lato e della cura nei confronti di una cittadinanza condivisa dall'altro, con un approccio alla multiculturalità e ai bisogni delle comunità del territorio a tutto tondo”.
“Lo scambio, le connessioni, l’armonia, l’amare la e le differenze, la pratica e la proposta sono i valori a cui si ispira Cittadellarte-Fondazione Pistoletto - dichiara Saverio Teruzzi, Coordinatore Ambasciatori del Terzo Paradiso - L’incontro con ARTXCHANGE e Palazzo Merulana sotto il segno simbolo del Terzo Paradiso ne sono quindi una naturale conseguenza. Ringraziamo il professore Michele Marinaccio, il CISP e COOPCULTURE per l’opportunità”.
Questi messaggi si innestano su quello di cui è portatore il Terzo Paradiso, così come lo svelava già nel 2003 lo stesso Pistoletto: “E’ la fusione fra il primo e il secondo paradiso. Il primo è quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana, fino alle dimensioni globali raggiunte oggi con la scienza e la tecnologia. Questo paradiso è fatto di bisogni artificiali, di prodotti artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altro genere di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che, con progressione esponenziale, ingenera, parallelamente agli effetti benefici, processi irreversibili di degrado e consunzione del mondo naturale. Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura. Terzo Paradiso significa il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzi tutto riformare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune. Il Terzo Paradiso è il grande mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità nella visione globale. Il termine paradiso deriva dall’antica lingua persiana e significa “giardino protetto”. Noi siamo i giardinieri che devono proteggere questo pianeta e curare la società umana che lo abita. Il simbolo del Terzo Paradiso, riconfigurazione del segno matematico dell’infinito, è composto da tre cerchi consecutivi. I due cerchi esterni rappresentano tutte le diversità e le antinomie, tra cui natura e artificio. Quello centrale è la compenetrazione fra i cerchi opposti e rappresenta il grembo generativo della nuova umanità”.