Michele Sibiloni – Nsenene
Invaso da uno spettro di verdi scintillanti e inquietanti, il lavoro di Michele Sibiloni “Nsenene” segue la raccolta notturna di cavallette in Uganda.
Comunicato stampa
MUCHO MAS!
artist-run space
Nsenene.
Michele Sibiloni
Siamo lieti di annunciarvi che venerdì 19 maggio 2023 dalle ore 18 alle ore 21 inaugureremo la mostra “Nsenene” di Michele Sibiloni presso Mucho Mas! Artist-run space in Corso Brescia 89, Torino.
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Invaso da uno spettro di verdi scintillanti e inquietanti, il lavoro di Michele Sibiloni “Nsenene” segue la raccolta notturna di cavallette in Uganda.
Questi insetti sono una merce ricercata, una prelibatezza locale, e migrano in massa solo due volte l’anno, motivo per cui chi spera di catturarli deve essere pronto. Nelle città di tutto il paese, subito dopo la stagione delle piogge, vengono allestite centinaia di trappole più o meno artigianali: lampade elettriche e lamiere formano delle complicate strutture che attraggono e imprigionano le cavallette. Notte dopo notte, molti ugandesi rimangono svegli fino all’alba per catturare queste creature. L’onnipresenza dei lucenti insetti tra la nebbia notturna e il fumo dei falò sommerge l’intero paese in un’atmosfera ultraterrena, creando un effetto inquietante alimentato dal bizzarro armamentario coinvolto, dagli strumenti e le trappole fantasiosamente realizzate. Momenti di intensa attività si alternano a lunghe pause, dove le persone cercano di riposarsi o ammazzare il tempo. La raccolta degli ensenene è un ottimo business in un paese con un’alto tasso di disoccupazione, gli insetti sono facili da vendere, e più diventano rari più il loro prezzo sale. I vantaggi però arrivano assieme ai problemi: la luce intensa usata per attirare le cavallette danneggia la pelle e gli occhi, la vegetazione ne risente, il caos causa incidenti e folgorazioni.
L’installazione di Michele Sibiloni da Mucho Mas! si sviluppa non attraverso le fotografie, che possono essere trovate nel libro edito da Patrick Frey nel 2021, ma sotto forma di un video di dieci minuti accompagnato da un audio ipnotico, assordante. Nella galleria completamente oscurata, l’atmosfera irreale, soffocante e ultraterrena ci sommerge, entriamo anche noi a far parte di questo scenario che immaginiamo caldo, umido, concitato e poetico. Il video presentato è un estratto di un lungometraggio ancora inedito. Alle pareti, nella penombra, solo poche immagini fanno da contorno all’installazione. Un ritratto di un giovane raccoglitore racchiude molti livelli di questo racconto che, partendo dal reportage, si carica di significati espressivi e sconfina nella video arte.
Su un’altra parete, la mappa ci racconta la distribuzione dei siti di raccolta, nelle aree dove foreste, zone umide e venti favorevoli rendevano più facile prevedere l’arrivo delle cavallette. Negli ultimi anni però le foreste sono state rimpiazzate da coltivazione di palme o vaniglia, costringendo gli insetti a migrare. Anche i venti soffiano in maniera irregolare a causa dei cambiamenti repentini del clima, rendendo imprevedibile sapere dove si fermeranno per la stagione degli accoppiamenti, quella durante la quale avviene la caccia.
Dato il loro elevato contenuto proteico, le cavallette sono una promettente fonte di cibo per il futuro, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), che sottolinea che se più persone aggiungessero insetti commestibili alla loro dieta, ciò potrebbe ridurre la fame nel mondo e migliorare la sicurezza alimentare.
Tuttavia, la deforestazione ha decimato le popolazioni di questi esemplari. A peggiorare la situazione, le piogge in Africa stanno diventando sempre meno prevedibili a causa del cambiamento climatico, e la raccolta di insetti dipende interamente dal tempo atmosferico.
Documentando la raccolta degli ensenene in Uganda, Michele Sibiloni racconta di un’attività che si trova a cavallo del confine estremamente sottile tra passato e futuro, tra tradizione e modernizzazione.
Michele Sibiloni (1981), fotografo e direttore della fotografia, attualmente risiede tra l'Italia e l’Uganda. Il suo lavoro editoriale è stato pubblicato su The New York Times, The Wall Street Journal, Bloomberg Businessweek, ZEIT magazine, M magazine e altre pubblicazioni.
Tra il 2012 e il 2014 ha documentato la vita notturna della capitale ugandese, nel 2016 il progetto è diventato “Fuck it”, un libro fotografico edito da Edition Patrick Frey. È stato selezionato tra i migliori foto libri dell'anno da Time magazine, Internazionale, Sleek-Mag e Photo-book store UK.
"Nsenene", un progetto sulla caccia alla cavalletta in Uganda, è stato pubblicato da Edition Patrick Frey nel 2021, esposto alla galleria Aperture per la mostra "Delirious cities" nel 2017 e in diverse altre mostre.
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Mucho Mas! è un artist-run space che nasce a Torino, fondato da Luca Vianello e Silvia Mangosio. Mucho Mas! rappresenta artisti emergenti italiani ed internazionali, che stanno seguendo un percorso di ricerca nella fotografia contemporanea.