Michele Spanghero – L’esprit de l’escalier
La proposta di Michele Spanghero (Gorizia, 1979) per la sua prima esposizione personale nello spazio veneziano della Galleria Alberta Pane nasce da riflessioni, alcune di lunga data, alcune più recenti.
Comunicato stampa
L'esprit de l'escalier, esposizione personale di Michele Spanghero, inaugura alla Galleria Alberta Pane di Venezia sabato 2 dicembre.
«Egli mi disse ironicamente: "Vedrete che quando Voltaire si rattrista alla semplice recitazione di un brano patetico e Sedaine mantiene la calma alla vista di un amico che scoppia in lacrime, Voltaire è l'uomo comune e Sedaine l'uomo di genio!".
Quest'apostrofe mi sconcerta e mi riduce al silenzio, perché l'uomo sensibile, come me, tutto concentrato su ciò che gli si dice, perde la testa e non si ritrova che in fondo alle scale.»
Denis Diderot, Il Paradosso sull'attore, 1770
La proposta di Michele Spanghero (Gorizia, 1979) per la sua prima esposizione personale nello spazio veneziano della Galleria Alberta Pane nasce da riflessioni, alcune di lunga data, alcune più recenti, riaffiorate o emerse lavorando alla retrospettiva Tracks, in mostra fino al 10 dicembre alla Fondazione Bevilacqua La Masa, nella sede di Palazzetto Tito, a Venezia.
Partendo dall'espressione diderottiana di fine Settecento, L'esprit de l'escalier si snoda tra opere scultoreo-installative, fotografie e disegni, in un gioco di tensioni, ideali e formali, in cui l'utilizzo del suono si fa concettuale.
Dissimulando e al contempo smascherando, l'artista concepisce lavori stratificati nel tempo in cui l'assenza e l'impossibilità della memoria sono centrali; forma e pensiero vengono a coincidere talvolta con una quasi miracolosa tensione ideale e strutturale, talvolta con una poetica rassegnazione di fronte all'impossibilità di far sentire la propria voce o di cogliere l'inafferrabile.
Per l'esposizione in galleria, in dialogo con quella presentata alla Fondazione Bevilacqua La Masa, Michele Spanghero propone quindi una riflessione caustica e sensibile, in cui i ripensamenti, le riconsiderazioni e le incertezze proprie del fare artistico diventano forma, sostanza e tacita affermazione di senso.
Se a Palazzetto Tito il visitatore ha la possibilità di immergersi in un universo di suono e progettualità, negli spazi espositivi della galleria il pubblico può invece seguire lo svolgersi di un pensiero in fieri: coerentemente con i ripensamenti propri dello "spirito della scala"* l'artista immagina la mostra come un terreno fertile e permeabile in cui nuove opere possano essere integrate nel corso dell'esposizione.
Artista poliedrico, la cui pratica spazia dal campo della sound art, alla scultura, al disegno e alla ricerca fotografica, Michele Spanghero, di formazione sia letteraria che musicale, ha ideato una performance che verrà presentata sabato 27 gennaio 2024, alle ore 17, in occasione del Gallery Weekend organizzato dalla rete di gallerie della città.
Grazie alla collaborazione con Cinemazero, video e suono saranno protagonisti di un intervento inedito e site-specific, che intende mettere in luce la versatilità della pratica dell'artista.
* Espressione francese ideata dal filosofo illuminista Denis Diderot, L'esprit de l'escalier definisce quella spiacevole situazione in cui la risposta adeguata a una provocazione verbale non arriva al momento opportuno, ma troppo tardi per poter essere utilizzata.
Michele Spanghero (IT, 1979)
L'attività artistica di Michele Spanghero spazia tra il campo delle arti visive e sonore. Menzionato come "Miglior giovane artista italiano 2016" secondo la rivista «Artribune» ha esposto in mostre collettive e personali in diverse istituzioni internazionali quali School of the Art Institute (Chicago), Cinémathèque québécoise (Montreal), Hyundai Motorstudio (Pechino), Museum of Modern Art (Istanbul), Darb 1718 Centre (Cairo), Giardino delle Tuileries (Parigi), Le Centquatre (Parigi), Ars Electronica festival (Linz), Technisches Sammlungen (Dresda), MAGASIN Centre National d'Art Contemporain (Grenoble), Kapelica Gallery (Lubiana). La sua attività in Italia comprende 16° Quadriennale d'Arte (Roma), Mart (Rovereto), Galleria Nazionale dell'Umbria (Perugia), Fondazione Benetton (Treviso), Palazzo Te (Mantova), Galleria Civica (Modena), OGR (Torino), Tempio di Adriano (Roma), Museo d'Arte Contemporanea (Lissone) e Castello di Miramare (Trieste).
Il suo lavoro è parte di collezioni private e pubbliche tra cui Mart (Rovereto), Museo Ettore Fico (Torino), Collezione La Gaia (Cuneo), Museo d'Arte Moderna e Contemporanea 'Casa Cavazzini' (Udine), Musei Civici (Pordenone), Collezione dell'Università degli Studi di Trieste, Collezione Punto Fermo (San Vito al Tagliamento), Comune di Siracusa, Comune di Turriaco, Collezione Oberrauch (Appiano), Château de Vullierens (Svizzera) e altre collezioni private.