Michele Tocca – Poca notte
z2o Sara Zanin è lieta di presentare, Poca notte, la prima mostra personale in galleria di Michele Tocca (Subiaco, 1983), a cura di Davide Ferri.
Comunicato stampa
z2o Sara Zanin è lieta di presentare, giovedì 9 maggio, Poca notte, la prima mostra personale in galleria di Michele Tocca (Subiaco, 1983), a cura di Davide Ferri.
Poca notte include un gruppo di dipinti inediti, che mostrano gli sviluppi recenti della poetica dell’artista, basata su un approccio alla pittura che avviene in presenza delle cose, ritratte dal vivo e talvolta in scala 1:1, in un qui e ora dell’immagine che non prevede ritocchi a posteriori ma solo pratica di osservazione diretta e azione, una processualità che rievoca le figure dei pittori/viaggiatori e connoisseur sette e ottocenteschi che, in cammino per diversi mesi, battevano il territorio delle campagne e delle città.
I soggetti dei dipinti inclusi nella mostra sono alcuni di quelli ricorrenti della pittura di Tocca: cose e oggetti (il giornale del giorno prima stropicciato e accartocciato, scope e arnesi domestici che giacciono in un angolo della casa, - dimenticate, a margine di tutto, prima dell’uso - scarpe e giacche consunte, ancora umide di pioggia, impregnate di umori atmosferici, del fuori, “giacche-paesaggio”); e ancora, paesaggi, visti attraverso una finestra, cioè attraverso i vapori che si depositano sul vetro – vapori interni che si confondono con quelli esterni (nuvole e coaguli atmosferici) a stabilire una continuità di visione tra dentro e fuori – visioni inquadrate o parzialmente coperte dalla parte inferiore di un ombrello, o dalle ante di una finestra.
Tocca, inoltre, dipinge quadri di piccolo/medio formato e li isola sulle pareti della galleria a far risuonare punti di vista diversi dello spazio espositivo e temporanei dialoghi a distanza; quadri con tagli marcatamente orizzontali o verticali, la cui superficie è quasi integralmente occupata dalla superficie degli oggetti dipinti, come ci fosse una coincidenza tra una “cosalità” del dipinto e la cosa rappresentata.
Ciò che unisce questi nuovi lavori, però, è che nascono da una particolare condizione della visione, quella che coincide con un tempo intermedio tra notte e giorno, quando i primi bagliori e accensioni di luce aprono la visione, prima fiocamente, per poi risuonare nel buio. “È la dimensione ideale del quasi niente – afferma l’artista – dove 'tutto' è ancora da guadagnare, rubare - anche la luce lontana, i raggi, un mezzo lampo che lampo non è. Poi arriva l'alba, quella sensazione di stupido crescendo, con questa parola inglese bellissima intraducibile: incremental.” Non solo: la notte è breve (come sempre nella pittura di Tocca non appaiono persone) ma Poca notte è una partitura che tiene sottotraccia un uomo che accorcia il sonno per guardare, aggirandosi nelle stanze, in corridoio e sul pianerottolo, le cose in sospensione, dove la vita, passata e futura, affiora nel silenzio e nell’inerzia.
Michele Tocca (Subiaco, Roma, 1983) studia pittura in Italia, Belgio e nel Regno Unito, dove completa un MA, Painting, presso il Royal College of Art, Londra (2011). I suoi dipinti riflettono sull'esperienza della pittura e del mondo fisico, tornando a interrogativi sulla loro reciproca "attualità", su processo e metafora, sul realismo e i suoi paradossi, sugli effetti del tempo e della storia. In questo senso, Tocca è autore di scritti sull’opera di artisti che vanno da Thomas Jones ai giorni nostri.
Nel 2023, il suo lavoro è stato oggetto di un’ampia personale presso la GAM di Torino, parte dell’acquisizione di un nucleo di dipinti. Esposizioni recenti includono: Pittura Italiana Oggi, Triennale, Milano; Positions 2, Alma Pearl, Londra; Quadri come luoghi, Torre Pallavicina; 63 Premio Termoli, MACTE, Termoli nel 2023. Negli anni, l’artista ha esposto in istituzioni, gallerie e spazi indipendenti in Italia e all’estero, tra cui: FLAG ART Foundation, New York; FuoriCampo, Siena e Bruxelles; IUNO, Roma; Ipercorpo, Forlì; LNM, Praksis, Oslo 2019; MARCA, Catanzaro; Munange, Crissolo; Musei di Villa Torlonia, Roma; Moscow Biennale; Palazzo de’ Toschi, Bologna; Prague Biennale; Studiolo, Milano; z2o Sara Zanin, Roma.