Middle East Now 2019
10 edizione del festival di cinema, mostre, eventi sul Medio Oriente contemporaneo.
Comunicato stampa
La 10ª edizione di Middle East Now porta in scena a Firenze dal 2 al 7 aprile 2019 il Medio Oriente contemporaneo con un ricco programma di cinema, documentari, arte, musica, teatro, incontri, progetti sociali, cibo ed eventi. Il festival internazionale, ideato e organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, si terrà tra Cinema La Compagnia, Cinema Stensen, Teatro Cantiere Florida, Fondazione Studio Marangoni e altri spazi cittadini, nell’ambito del cartellone della Primavera di Cinema Orientale.
In programma oltre 40 film premiati nei migliori festival internazionali: un viaggio cinematografico che tocca i paesi e le società dell’area mediorientale, oggi più che mai al centro dell'attenzione della politica e dei media internazionali; le storie, i personaggi, i temi forti e l’attualità nei titoli cinematografici più recenti da Iran, Iraq, Kurdistan, Libano, Israele, Palestina, Egitto, Emirati Arabi, Kuwait, Afghanistan, Siria, Algeria, Marocco, Tunisia, Algeria faranno conoscere al pubblico le culture e le società di questi paesi, con una prospettiva che cerca di andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni con cui spesso vengono rappresentati.
MIDDLE EAST NOW – REMIX: tema del festival 2019
Per la sua decima edizione, Middle East Now vuole riflettere sulla pratica del Remix, dell’appropriazione e reinterpretazione di input e contenuti culturali per creare qualcosa di nuovo. Un "modo di fare" arte e cultura molto comune in Medio Oriente oggi, una parte del mondo in cui l’Occidente incontra le tradizioni locali insieme alle influenze orientali, e dove il mix di persone, identità, religioni e attitudini è un tratto distintivo forte.
“Remix” come modo per presentare un'interpretazione diversa e più personale, uno strumento che dà nuove prospettive a una realtà culturale. E considerando il percorso del festival, "Remix" significa anche guardare indietro a ciò che il festival ha fatto in questi dieci anni - nel presentare cinema, arte contemporanea, musica, cibo, arti e cultura dal Medio Oriente - per guardare al futuro in un modo nuovo e diverso.
_ Director in Focus: ASGHAR FARHADI
Il festival dedica un focus al grande regista iraniano Asghar Farhadi, uno degli autori più apprezzati del panorama mondiale, già protagonista a Firenze in occasione della prima edizione di Middle East Now nel 2010, quando non era ancora conosciuto a livello mondiale.
Vincitore dell’Orso d’Argento a Berlino nel 2009 come miglior regista con il film About Elly, il 2011 e 2012 sono gli anni d’oro che lo consacrano come regista di culto. Con Una Separazione, il film di maggior successo del regista iraniano, vince l’Oscar per il miglior film straniero, il Golden Globe, l’Orso d’Oro, il David di Donatello, il British Independent Film Awards e tanti altri riconoscimenti. Poi il 2017 regala al regista un altro Oscar per il miglior film straniero con Il Cliente. Farhadi è uno tra i più importanti registi iraniani contemporanei che, per stile, temi trattati e ambientazioni, ha saputo emanciparsi dai maestri Abbas Kiarostami e Moshen Makhmalbaf. Nelle opere di Farhadi è sempre presente il legame col paese d’origine ma anche la voglia di confrontarsi con realtà politiche e sociali diverse. Crea storie ad alto tasso di tensione, in cui i protagonisti (impersonati sempre da magnifici attori) sono posti di fronte a scelte, dubbi, conflitti familiari e di coppia, spesso scatenati da un evento drammatico che sollecita la partecipazione emotiva dello spettatore. Il regista sarà presente a Firenze per presentare un focus dedicato ai lungometraggi – Fireworks Wednesday (2006), About Elly (2009), Una Separazione (2011) - che lo hanno portato alla celebrità internazionale, assieme a una Master Class aperta al pubblico. Assieme a lui ci sarà uno dei suoi attori di riferimento, il bravissimo Babak Karimi, protagonista di tanti dei suoi film più famosi.
Asghar Farhadi, Una Separazione
FOCUS ISRAELE / PALESTINA, AFGHANISTAN, SIRIA E MOLTO ALTRO
Il festival dedicherà approfondimenti su contesti e temi caldi del Middle East, come l’Afghanistan, Israele e Palestina, Siria e molto altro, attraverso la proiezione di documentari e film alla presenza di registi e protagonisti che inviteremo a parlarne col pubblico del festival.
Tra i film in programma: dall’Afghanistan “A Thousand Girls Like Me” (2018) di Sahra Mosawi-Mani, documentario sulla forza di una donna afgana nel denunciare le violenze subite in famiglia, e “Kabul, City of the Wind” (2018) di Aboozar Amini, film d’apertura a IDFA, sinfonia di una città attraverso la vita quotidiana di 3 suoi abitanti, che tra mille difficoltà guardano con speranza al futuro;
dall’Iraq il film d’animazione “Flavors of Iraq” (2018) di Feurat Alani e Leonard Cohen, che attraverso episodi della vita del reporter di origine irachena Alani – da bambino fino all’età adulta – ci invita a scoprire l’identità e la storia di un paese tormentato;
dall’Arabia Saudita la black comedy “Amra and the Second Marriage” (2018) di Mahmoud Sabbagh, protagonista una donna di mezza età alle prese con il secondo matrimonio del suo attempato marito; e dalla Turchia “Siren's Call” di Ramin Matin, spaccato della Turchia frenetica di oggi e della voglia di un ritorno alla natura; dall’Algeria “Divine Winds” (2018), l’ultimo e più politico film del maestro Merzak Allouache, su una coppia di giovani terroristi dell'ISIS che pianifica un attacco a una raffineria di petrolio algerina.
Il cinema emergente dal Golfo: FAIRY TALES FROM THE GULF
Continua il viaggio cinematografico nei paesi del Golfo: per questa edizione sotto i riflettori con Fairy Tales from the Gulf, sezione speciale dedicata a una selezione di cortometraggi di registi emergenti sul tema delle Fiabe, perché a partire dalle Mille e una notte le fiabe sono parte integrante della cultura mediorientale.
Per la prima volta il festival lancia un “Competition Award”
Oltre ai premi che il festival assegna già – il “Middle East Now Award”, miglior film votato dal pubblico, “Best Short Film by NYU Firenze”, miglior cortometraggio votato da una giuria composta da studenti della New York University di Firenze, e “Best OFF”, riconoscimento al miglior cortometraggio d’autore conferito da OFF Cinema – da questa edizione Middle East Now investe in un premio monetario al Miglior Film (2.000 euro al vincitore) e 500 euro al Miglior Cortometraggio, votati da una giuria composta da produttori, registi e montatori ospiti del festival.
Eventi e progetti speciali in programma:
_ FLAVOURS OF IRAQ di Feurat Alani e Leonard Cohen
Mostra-installazione dedicata al film d’animazione e al graphic novel sulla vicenda personale di un reporter iracheno e del suo tormentato paese.
Il sapore del gelato di albicocca, l'odore della polvere da sparo, il rumore degli attentati. Il regista e reporter iracheno-francese Feurat Alani fa appello ai sensi nel suo ritratto dell'Iraq attraverso i ricordi delle sue visite familiari, fin dall’età di 9 anni.
Da adulto trascorre diversi anni lavorando come giornalista e si trova di fronte al terrore e alla guerra. In 20 cortometraggi animati diretti dall’artista francese Leonard Cohen, attraverso lo storytelling di eventi minori emerge la storia personale di Alani, così come quella della sua famiglia e di un intero paese distrutto dalla Guerra, in cui nonostante tutto c'è ancora spazio per l'amore, la bellezza, l'umorismo e soprattutto l'umanità.
Al Cinema La Compagnia il festival presenta un’installazione multimediale di video e immagini, che permetterà al pubblico di immergersi nell’esperienza personale di Feurat Alani, arricchita dallo storytelling di uno dei più talentuosi giovani artisti francesi, Leonard Cohen.
Dalia Khamissy "Until We Return"
Fotografia:
“Until We Return”
La fotografa libanese Dalia Khamissy racconta le storie dei rifugiati siriani in Libano
e il loro desiderio di tornare in Siria
Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi, 32r) – inaugurazione venerdì 5 aprile 2019
Nel marzo 2011, quella che è iniziata come una serie di proteste contro il regime siriano, si è trasformata ben presto in un conflitto armato che dura da oltre 8 anni. Pochi mesi dopo centinaia di migliaia di rifugiati sono scappati dalla Siria in cerca di rifugio nei paesi vicini. Solo in Libano oltre un milione di rifugiati hanno attraversato il confine in cerca di sicurezza, e si sono stabiliti in tende, rifugi collettivi e appartamenti in tutto il paese. Dal 2011 la fotografa libanese Dalia Khamissy, una delle più acclamate fotografe della scena mediorientale, ha viaggiato attraverso il Libano raccontando per Ong, giornali e magazine internazionali le diverse storie dei rifugiati siriani. Ritratti e momenti di quotidianità raccontati con grande intensità artistica: store di uomini, donne e bambini fuggiti dagli attentati, dalle battaglie, dai rapimenti, alcuni di loro sono stati gravemente feriti nei combattimenti, hanno perso i familiari o le persone amate, altri ancora sono fuggiti perché minacciati e a rischio di essere rapiti. In Libano hanno incontrato una realtà e condizioni di vita altrettanto difficili. Mentre Dalia raccontava con il suo obiettivo le loro storie, tutti sognavano la fine della guerra e il loro ritorno in patria, “Until We Return”.
Progetto lifestyle:
ISHKAR Craftsmanship from countries at war
Dopo tre anni in Afghanistan, Flore de Taisne e Edmund Le Brun hanno creato ISHKAR, un’associazione con lo scopo di promuovere e valorizzare oggetti e prodotti di altissima qualità realizzati da artigiani in paesi colpiti dalla guerra. Da Londra i due giovani stanno cercando di aiutare così le vittime della guerra, dando una immagine diversa di paesi come l’Afghanistan, devastato ormai da anni di conflitti. Ishkar è uno shop online, in cui sono esposti splendidi gioielli, scialli di cammello a tessitura fine, orecchini collane e coltelli.
I fondatori saranno a Firenze per presentare il loro progetto, che sarà anche una mostra / pop up shop che presenterà una selezione di oggetti, che potranno essere acquistati per sostenere gli artigiani che li hanno realizzati.
“Oggi parliamo di Afghanistan, Siria, e Mali, e immediatamente pensiamo alla guerra e alla distruzione. Ma non è stato sempre così. I nostri prodotti hanno come obiettivo quello di aprire una finestra rara su terre conosciute per la loro cultura, bellezza naturale e abilità artigiane millenarie, molto prima di essere conosciute per distruzione, guerre e sofferenza.”
ISHKAR_Carpet Making Kabul, Lorenzo Tugnoli for Turquoise Mountain
Teatro contemporaneo:
“I, DAREEN T." teatro documentario di un’autrice-attrice israeliana
basato sulla storia della poetessa palestinese Dareen Tatour.
In collaborazione con Murmuris e la rassegna Materia Prima / Teatro Cantiere Florida
In anteprima italiana (Teatro Cantiere Florida – 4 Aprile 2019) la pièce di teatro documentario solo basato sulla storia del poeta palestinese Dareen Tatour, che è stato condannato dalle autorità israeliane per "incitamento alla violenza", per le sue poesie e per i post pubblicati su Facebook. Dopo una lunga battaglia legale, durante la quale è stata anche agli arresti domiciliari, per dimostrare che le sue opere costituivano una protesta legittima contro i crimini dell'occupazione israeliana, nel maggio 2018 è stata condannata a 5 mesi di prigione. Einat Weizman, affermata autrice teatrale israeliana, attrice e attivista, ha incontrato Dareen durante la sua lotta e l'ha accompagnata. L'incontro tra i due ha creato un'amicizia speciale che ha dato vita allo spettacolo basato sulla memoria che Dareen ha scritto durante gli arresti domiciliari: poesie e pensieri di Dareen combinati con i testi di Einat. Einat - che dà il suo corpo e la sua voce alla poetessa Darin - sta affrontando la censura delle sue opere, che tentano di portare la narrativa palestinese sui palcoscenici in Israele e nel mondo. E presentare un racconto di oppressione: il controllo israeliano sul popolo palestinese e al tempo stesso l’oppressione subita dalle donne palestinesi all'interno di una società patriarcale.
Musica
Dal Libano arriva LOVE AND REVENGE di Rayess Bek e Randa La Mirza.
Concerto per immagini e suoni che mixa in tempo reale film culto del cinema arabo dagli anni ’40 con musica elettronica e hip hop di oggi. Tra amore, ironia e nostalgia...
Continua e cresce la ricognizione del festival sulla scena musicale contemporanea più creativa che arriva dal Medio Oriente. Per la prima volta arriva in Italia LOVE AND REVENGE, un concerto visivo (Cinema La Compagnia / Opening festival - 2 aprile 2019) che unisce musica elettronica e video editing in tempo reale, un dialogo tra musica e cinema, un back and forth tra suono e immagine. Con questo progetto artistico, il duo libanese formato dal cantante hip hop Rayess Bek e dall'artista visiva La Mirza, mette in scena i successi musicali del varietà mediorentale assieme ai film culto del cinema egiziano e mediorientale dagli anni '40 agli anni '90: uno rimescola i grandi brani popolari arabi mentre l'altro mette sullo schermo estratti dall'era d'oro degli studi cinematografici del Cairo. Questa performance musicale e visiva, al tempo stesso riflessione sull'identità e la varietà culturale, ci dice con amore, ironia e un tocco di nostalgia del mondo arabo, della sua dissolutezza, delle sue tradizioni ma anche delle sue contraddizioni.
Talk e presentazioni
MIDDLE EAST NOW TALK. Il Punto delle 19.30
Il festival presenta anche un ricco programma di eventi e incontri - “Il Punto delle 19.30” a cura di Felicetta Ferraro, esperta di Iran e di politica e culture mediorientali – con cui si invitano sul palco del Cinema La Compagnia accademici, giornalisti, scrittori ed esperti di Medio Oriente per fare il punto sui temi più caldi della scena geopolitica e culturale di questa parte di mondo.
Middle East Now è organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, con la direzione artistica di Lisa Chiari e Roberto Ruta, il contributo di Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze - Osservatorio per le Arti Contemporanee, Gruppo Why the Best Hotels Firenze, con il supporto di FST-Fondazione Sistema Toscana, La Compagnia, Ponte33, Azalai Travel Design, in partnership con Fondazione Istituto Stensen, Meltin’Concept, Filippo Fabozzi & Associati, Fondazione Studio Marangoni, e altre istituzioni e partner locali e internazionali.
ll festival è inserito nel cartellone della Primavera di Cinema Orientale, realizzato per Regione Toscana da Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana.