Mikhail Koulakov – 80 anni tra Russia e Italia

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO RUSSO DI SCIENZA E CULTURA - PALAZZO SANTACROCE
Piazza Benedetto Cairoli 6 (00186) , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì a venerdì ore 9 –18 sabato 10-14
Chiuso: domenica, feste nazionali russe e italiane

Vernissage
10/09/2013

ore 18

Contatti
Sito web: http://www.koulakov.net
Patrocini

Ambasciata della Federazione Russa in Italia, Assessorato alle Politiche
Culturali e Centro Storico Roma Capitale

Artisti
Mikhail Kuolakov
Curatori
Marianna Molla Koulakov
Generi
arte contemporanea, personale

Mikhail Koulakov, moscovita d’origine e italiano di adozione dal 1976, rappresentante di spicco dell’ avanguardia sovietica del dopoguerra e uno dei fondatori della nuova astrazione in Russia, festeggerà i suoi 80 anni presentando circa 40 opere eseguite in Russia e in Italia nelle tre sale del Centro russo di Roma.

Comunicato stampa

Mikhail Koulakov, moscovita d’origine e italiano di adozione dal 1976, rappresentante di spicco dell’ avanguardia sovietica del dopoguerra e uno dei fondatori della nuova astrazione in Russia, festeggerà i suoi 80 anni presentando circa 40 opere eseguite in Russia e in Italia nelle tre sale del Centro russo di Roma.
La mostra sarà accompagnata dalla proiezione di un documentario su Koulakov e da una piccola esposizione di foto storiche.

All’inaugurazione prenderanno la parola: Oleg Ossipov, Direttore del Centro, Enrico Crispolti, Storico d’arte, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovraintendente della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, Aleksei Bukalov, Direttor Itar-Tass di Roma ed altri personaggi ed amici sia russi che italiani
Dopo la visita della mostra seguirà un brindisi in onore degli 80 anni del Maestro e dello Storico d’Arte

“…Trasferitosi in Italia dal 1976 è venuto quindi sviluppando in modo originalmente nuovo le esperienze precedenti, nelle quali, attraverso un linguaggio pittorico attuale, erano comunque evidenti legami con la tradizione russa, sia colta, sia popolare. Lavorando a Roma ha allargato la dimensione del proprio immaginario, non soltanto approfondendo il dialogo con le proprie radici, ma spingendosi verso l’estremo oriente, che rappresenta comunque certamente una componente della cultura russa. Il rischio di perdere un identità allontanandosi dai luoghi della propria formazione e delle proprie esperienze, della prima raggiunta maturità, Koulakov lo ha schivato con naturalezza scavando nella propria interiorità e ritrovandovi una prospettiva più ampia rispetto a quella delle proprie origini. Così, paradossalmente anziché occidentalizzarsi , appiattirsi cioè sui modelli d’avanguardia occidentale, si potrebbe dire si è in un certo modo orientalizzato. Ma proprio così, se ha portato nella situazione italiana ed europea occidentale la presenza di una diversità culturale pur nell’aperta realtà di un comune linguaggio d’avanguardia ( segnico, gestuale soprattutto), in effetti è venuto sviluppando in tale situazione di dialogo che soltanto la sua formazione russa poteva motivare: appunto l’apertura verso un’Oriente inteso quale luogo ideale dell’attività contemplativa e della massima densità spirituale, del sospeso tempo del puro evento d’epifania spirituale….”.Enrico Crispolti

“Koulakov è poeta dei nostri tempi e lo è in piena coscienza e grande sensibilità” Claudio Strinati

…. “La drammaticità nelle opere di Koulakov viene conseguita attraverso particolari procedimenti compositivi: egli versa il colore sulla superficie della tela, lo spruzza, lo spande mescolandolo non sulla tavolozza, bensì direttamente sulla tela. Nel contempo nelle sue opere Koulakov si manifesta come un erede della scuola russa dell’arte informale, principali rappresentanti della quale sono stati V. Kandinskij, V. Matjušin, A. Ròdčenko ecc.”. . Nadežda Musjankova, Responsabile scientifica della Galleria Tret’jakòv

-----“ Le sue opere pittoriche e le sue installazioni costituiscono una ricca sintesi delle tradizioni russa, europea, americana e orientale. …il suo rapporto altamente espressivo, quasi viscerale, con la superficie della tela o del foglio di carta fanno pensare all’incisione operata da un chirurgo col bisturi o al rullo di tamburo di uno sciamano…John Bowlt e Nicoletta Misler