Miki Therese Pedro – Dipinti
E’ difficile fare rientrare il suo lavoro nelle categorie tradizionali della pittura. L’artista si misura con sorprendente originalità con il vissuto, non la biografia. Il valore catartico della sua pittura è un canovaccio che si rinnova, che comunica, che risponde sempre con obliqua tenerezza ai muri che si sono formati attorno a lei, che si formeranno attorno a noi.
Comunicato stampa
Artista poliedrica, francese nata nel 1946 a Nanterre, Miki Thérèse Pedro vive da circa 40 anni a Roma.
E' difficile fare rientrare il suo lavoro nelle categorie tradizionali della pittura. L'artista si misura con sorprendente originalità con il vissuto, non la biografia. Il valore catartico della sua pittura è un canovaccio che si rinnova, che comunica, che risponde sempre con obliqua tenerezza ai muri che si sono formati attorno a lei, che si formeranno attorno a noi.
E interroga.
Studia senza soste le tecniche pittoriche. Lavoratrice solitaria, ama dividere con i suoi numerosi amici momenti di allegria.
I suoi temi principali sono la presenza-assenza, attraverso gli occhi, lo sguardo senza sguardo, i visi senza visi. Propone così una possibile esplorazione interiore. "Un viaggio a ritroso — dice lei — come chi si trova sopra una zattera nell'intento di superare una rapida, con la convinzione di poterla allo stesso tempo risalire".
I Giganti, un viaggio abissale per trattenere l'angosciosa ed enigmatica atmosfera della sua infanzia. Gli Angeli, delle identità spostate, "dei doni ricevuti che devono essere restituiti nel senso biblico alla luce della luna". Da La Tenerezza, La Perplessità, La Memoria Anversana, Le Visioni Oracolari-Gianicolari all'Effimero, le sue scelte pittoriche subiscono una complessa evoluzione ricca di curve e di colori. Esse rimangono tuttavia lo strumento di un pittore che vive il mondo non soltanto con angoscia e nostalgia ma con grande amore.
Libero dagli insegnamenti accademici, il suo fluido vitale si espande in luoghi particolari. Il panorama dall' alto è la condizione normale di chi sfida la prospettiva per creare uno spazio non delimitato in tutta libertà.
Attualmente, superato in qualche modo l'effimero, l'artista si sta destreggiando con l'impossibile luce, che mette alla prova sia le conoscenze comuni sui colori, sia le ultime tecniche sviluppate, così come le sue ultime tematiche : Buon viso a cattivo gioco..
Così scrive Nanni Latini.