Mili Romano – Italia
Il lavoro, articolato nella proiezione di un’opera video e di una azione-perfomance, conclude idealmente il ciclo di iniziative promosse dall’Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia.
Comunicato stampa
Dal 29 novembre al 26 dicembre 2011 il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ospita Italia , un progetto inedito di Mili Romano appositamente realizzato per gli spazi della Collezione Permanente.
Il lavoro, articolato nella proiezione di un’opera video e di una azione-perfomance entrambi intitolati Italia, prende spunto da una citazione di Giacomo Leopardi tratta dal Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’italiani e conclude idealmente il ciclo di iniziative promosse dall’Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia.
Nell’opera video, realizzata all’inizio del 2011, Mili Romano propone una ricognizione personale delle vicende della Repubblica Italiana, in cui ricordi autobiografici si intrecciano con vicende emblematiche della storia contemporanea nazionale. L’artista interpreta il difficile processo di disegnare e mantenere l’unità del paese rappresentando un allegorico movimento di mani intente ad un gioco che ricombina incessantemente le diverse regioni geografiche.
La collocazione dell’opera non sarà stabile ma muterà posizione ogni settimana, inserendosi in punti diversi del percorso espositivo della Collezione Permanente, che i visitatori dovranno scoprire da sé. Italia sarà, dunque, un momento di costruzione nel Museo di un tempo e di uno spazio “altri” rispetto a quelli abituali delle mostre e del sistema dell’arte, suggerendo una nuova apertura verso ulteriori spunti e sconfinamenti.
Alla proiezione del video si affianca una omonima azione che altro non è che un’interazione con esso: per le prime tre settimane fino al 18 dicembre, ogni giorno alle ore 15.30, l’artista, seduta su una sedia appartenuta ai nonni, leggerà per qualche minuto alcune pagine di letteratura italiana e al termine deporrà il libro scelto.
I libri iniziali saranno scelti dall’artista e ad essi si aggiungeranno i consigli di lettura degli amici e del pubblico.
Durante l’assenza dell’artista, potranno alternarsi nella lettura le voci di tutti coloro che spontaneamente vorranno intervenire, secondo un modello di partecipazione collettiva che Mili Romano pratica e incoraggia da anni.
Cenni biografici
Mili Romano (Siracusa, 1953) è artista e curatrice. Insegna Antropologia culturale all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Si occupa di antropologia urbana e di arte negli spazi pubblici. I suoi interessi si muovono tra letteratura, video-arte, installazioni fotografiche e di arte pubblica.
Le sue scelte metodologiche comportano una profonda conoscenza dei luoghi e della memoria in cui si inserisce la sua pratica artistica. La raccolta sul campo di testimonianze e racconti di persone comuni è quasi sempre parte del processo generativo dell’opera, aperta a trasformazioni in itinere a seconda dei contributi e delle circostanze. Per questa ragione gran parte dell’attività di Mili Romano si è svolta nel territorio di Bologna, in cui risiede e lavora da anni.
Qui, con Roberto Daolio, ha curato dal 1997 al 2005 su richiesta dell’Associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto 1980, la manifestazione annuale “Accademia in stazione e, con Gino Gianuizzi, il progetto “Container. Osservatorio/laboratorio mobile di arte pubblica” operativo in varie zone del quartiere San Donato dal novembre 2007 al giugno 2008.
Nel 2007 il suo video-poema Il Rumore del tempo, montato con immagini girate nel 1977 a Bologna da un gruppo di studenti, insieme a Gianni Celati e altri, è stato presentato in contemporanea, in collaborazione con la galleria NEONcampobase, in molti spazi nazionali per l’arte e la cultura, fra i quali: Prato, Museo Pecci; Bolzano, MUSEION; Monfalcone, Galleria Civica d’Arte Contemporanea; GAM Torino; Bolzano, Galleria Lungomare; UN.DO. Network; Siracusa, Galleria Civica di Arte Contemporanea Montevergini; Roma, The British school at Rome ed è stato proiettato come installazione video al Festival dei Popoli di Firenze.
Nel 2011 si è conclusa la sua opera forse più impegnativa, “Cuore di pietra”, un progetto di arte pubblica che dal 2005 ha coinvolto la comunità e il territorio di Pianoro in un lungo percorso di riappropriazione della propria storia e dei propri spazi attraverso la presenza di numerosi validi artisti, chiamati a lavorare con e per gli abitanti del paese.