Milija Čpajak – The Beauty of Danger
Milija Čpajak (1991), nato a Pietrasanta e cresciuto a Belgrado, torna in Toscana con una mostra a Firenze che raccoglie la sua produzione più recente.
Comunicato stampa
Aria Art Gallery è lieta di presentare la mostra personale di Milija Čpajak dal titolo “The Beauty of Danger”, a cura di Nataša Radojević, presso la sede di Firenze in Borgo SS. Apostoli 40/r dal 12 Aprile all’8 Giugno, 2024.
Milija Čpajak (1991), nato a Pietrasanta e cresciuto a Belgrado, torna in Toscana con una mostra a Firenze che raccoglie la sua produzione più recente. Esponendo le sue opere e partecipando a diversi progetti artistici, è diventato presto un membro attivo della scena artistica in Serbia e le sue opere d’arte fanno parte di collezioni private e istituzionali nel suo Paese e all’estero.
Nella sua arte, il paradosso degli elementi viventi e non viventi si intrecia in modo intricato e, presentando un metodo di congelare e prolungare esperienze, incoraggia la contemplazione e la riscoperta. Fondendo approcci poetici e analitici, le opere di Milija si distinguono per le eccezionali qualità formali e la precisione nella realizzazione finale. La sua narrazione artistica approfondisce un dialogo profondo tra l’immaginazione visionaria e le forme apparentemente naturali. Simile a uno scienziato, grazie alla convergenza di elementi organici e artificiali, costruisce un paesaggio visivo in cui la natura serve sia come genesi che come culmine. Attraverso il meticoloso processo artistico, si sforza di catturare l’essenza effimera di elementi naturali come foglie, insetti o pelle di serpente, collegando i regni della vita e della morte. Estrarre elementi dalla natura per trasmettere l’essenza del tutto e mostrare regolarità e specificità contemporaneamente, enfatizza il ruolo dell’artista nel discernere tra forme naturali e artificiali.
Ogni opera rappresenta una “istantanea” senza tempo, immortala momenti fugaci e sospende efficacemente precisi segmenti per perpetuare la loro esistenza. E nella sua capacità di suscitare una reazione viscerale e profonda risiede il fascino del pericolo. È una ribellione estetica contro il banale, che agita i nostri sensi con il fascino avvincente dell’ignoto. Il pericolo porta con sé un’intensità innata che svela contrasti sorprendenti e armonie impreviste. Ci invita all’avventura al di là dei nostri confini di comfort, dove vulnerabilità ed eccitazione
si fondono. In questo enigmatico gioco, la bellezza del pericolo non solo sfida le nostre percezioni, ma incide anche un’impressione duratura che trascende l’ordinario, spingendoci ad abbracciare appieno lo straordinario.
Attraverso questo approccio artistico meticoloso, l’osservatore si confronta con diverse domande su come dovrebbe rispondere alle attrazioni che sono al tempo stesso affascinanti e pericolose, mettendo in evidenza la sfida nel distinguerle dalle mere apparenze di bellezza.