Milton Morales – Colore e Movimento

Informazioni Evento

Luogo
MA GALLERY
Via Antonio Gramsci 7 25086, Rezzato , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal martedì al sabato dalle 15 alle 19.00

Vernissage
19/05/2013

ore 20

Artisti
Milton Morales
Curatori
Antonella Falcioni
Generi
arte contemporanea, personale

L’ultimo ciclo di opere ad olio dell’artista cubano Milton Morales, risultato di una lunga ricerca ancora in atto tra tecniche e stili, è dominato del segno trasformista. L’esercizio del disegno,alla base dell’iter pittorico di Morales, conduce il suo operato dal espressionismo figurativo del tratto dinamico e deciso, ai risultati più recenti di carattere surreale.

Comunicato stampa

L’ultimo ciclo di opere ad olio dell’artista cubano Milton Morales, risultato di una lunga ricerca ancora in atto tra tecniche e stili, è dominato del segno trasformista . L’esercizio del disegno,alla base dell’iter pittorico di Morales, conduce il suo operato dal espressionismo figurativo del tratto dinamico e deciso, ai risultati più recenti di carattere surreale. Trattasi di un’arte energica, policroma e aggressiva, in quanto portatrice di metamorfosi corporali e fusioni spirituali. Le trasformazioni sulla tela di Milton non negano la narrazione, come vorrebbe il più canonico surrealista Francis Bacon, bensì strumentalizzano la distorsione, la frammentazione come mezzi artistici che in un nesso di associazioni su diversi livelli (mito, poesia,letteratura,religione) creano fantastiche presenze ibride tra uomo e bestia.

“Gli uomini non sono animali ritti su due piedi, ma dei immortali … Il Creatore ci ha dato delle anime grandi quanto il mondo intero, che però non si saziano nemmeno con un mondo …” (Francesco Bacone, Nuovum Organum)

Le parole rinascimentali del filosofo inglese descrivono un animo umano immenso, analogo allo spirito creativo di Morales. I primi esercizi del disegno generano un intero ciclo di lavori grafici raffiguranti l’immedesimazione, che avviene tramite la trasformazione del uomo in gallo di combattimento, dove gli esseri si fondano in una divinità animista che abita la mitologica estetica del pittore e gli dona l’energia di creare. Successivamente Milton si dedica alla tecnica ad’olio e acquisisce una forma spiriti che gli permette di sviluppare un stile autentico , dominato da immagini native, legate all’origine cubana dell’artista, di pennellata veloce e pastosa di una nuova pittura figurativa, reduce di trasformismi espressionista e annullamenti concettuali.
La figura riconquista la sua valenza primaria al costo di abbandonare ogni mero tentativo di mimare la natura. La serie di lavori componente l’esposizione né è la dimostrazione, ricca di “grovigli” di corpi che si penetrano e intrecciano nella realizzazione di una sola creatura mostruosa ma magnifica. La natura non è più esempio formale, bensì fenomenico in quanto generatrice di dinamiche generatrici e trasformatrici che hanno portato, tra le tante metamorfosi, anche a quelle dell’evoluzione dell’uomo all’animale. Sembrerebbe trovarsi davanti a immagini che provocano inconsci richiami istintivi, mostrando esseri “umani” coinvolti in energie che li superano, li trasformano in una delle infinite particelle dell’evoluzione. Si assiste all’umanizzazione della natura rivendica nuovamente la validità della fantasia. Chi si lascia trasportare dalla vivacità dei toni e dei colori, dall’energia del racconto si accorge che le metamorfosi non sono un dramma, doloroso per la sua identità ambiguità, ma una liberazione, una festa condotta da Morales con slanci di creatività e suggestioni dei mezzi stilistici celebrando il gusto per la vita.
Ci troviamo davanti ad un’arte estremamente autobiografica, non fattuale, quanto emotiva. Si assiste all’esercizio di esternazione di un spirito comune, antropologicamente definito e presente in tutti i membri di una comunità. Milton Morales pubblica nel modo esteticamente più efficace il suo modo di essere cubano, animando con esso il suo intero operato artistico. Si tratta di passione, ma soprattutto di appartenenza, tanto rara nel nostro mondo individualista.