Mimmo Paladino – Via Crucis
La mostra a cura di Raffaele Mantegazza e di Andrea Dall’Asta SJ, presenta 14 formelle in ceramica invetriata che nel 2015 l’artista campano ha realizzato per la cappella universitaria del Centro pastorale di Milano “Carlo Maria Martini”.
Comunicato stampa
In preparazione alla Pasqua 2019, la Galleria San Fedele e il Centro Pastorale “C. M. Martini” nell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con il Museo San Fedele – Itinerari di arte e fede e con la partecipazione della Fondazione Carlo Maria Martini, presentano il ciclo Via Crucis realizzato da Mimmo Paladino. La mostra inaugurerà il giorno mercoledì 13 febbraio alle ore 18.30.
La mostra a cura di Raffaele Mantegazza e di Andrea Dall’Asta SJ, presenta 14 formelle in ceramica invetriata che nel 2015 l’artista campano ha realizzato per la cappella universitaria del Centro pastorale di Milano “Carlo Maria Martini”. In continuità teologica con il soggetto della Via Crucis, sarà esposto il dipinto di Giambattista Langetti (1635-1676) Cena in Emmaus, proveniente dal Museo San Fedele - Itinerari di Arte e Fede. La mostra prosegue poi nella sede del Museo, dove sono presenti altre opere di Paladino, Sacro Sud, e l’installazione Ex voto nella “Cappella delle ballerine”. Un inedito confronto potrà essere infine stabilito nella cripta della chiesa di San Fedele tra l’opera di Mimmo Paladino e la splendida Via Crucis di Lucio Fontana (1957).
Le formelle di Paladino sono dipinte con tocco rapido e veloce in nero su di un omogeneo fondo d’oro zecchino. Raffaele Mantegazza e Andrea Dall’Asta SJ rileggono la Via Crucis di Mimmo Paladino attraverso la chiave del dolore inflitto dall’uomo all’uomo salvato solo dall’offerta di Cristo in croce.
Con scene sobrie ed essenziali, costruite attraverso semplici dettagli di volti, di croci, di mani o di rami, di ombre inafferrabili di presenze umane, Paladino fa riferimento a un mondo mitico-simbolico che affonda le proprie radici alle origini della storia, riconducendoci a una realtà primordiale, antica e arcana, invitandoci a percorrere un cammino a ritroso nel tempo. Con grande vigore formale e cromatico, ogni formella rimanda a un’archeologia della memoria, a un mondo costituito di tracce e di simboli ancestrali. L’artista interpella il passato, perché possa rivelare oggi il senso della vita.
Facendo drammaticamente affiorare le violenze subite da colui che si è preso cura degli ultimi, degli
emarginati, degli esclusi, la Via Crucis diventa il racconto di tutte le vittime della storia, di coloro che hanno subito ingiustizie. Mimmo Paladino non elabora un racconto lineare secondo la consueta logica razionale narrativa: non descrive né tantomeno illustra. Come lacerti di racconti di un testimone, per rapidi cenni suggerisce, evoca, allude. È sufficiente prendere in considerazione alcune sagome di volti o di mani che affiorano dal fondo oro della formella, per ricondurci a un mondo di straziante dolore. Nessun commento è formulato, nessun giudizio è ribadito. Tutto si svolge nella sospensione dello spazio e del tempo quasi a ribadire che quel dolore si rinnova di epoca in epoca, di vita in vita.
Le formelle di Paladino si pongono al confine tra il religioso, l’onirico e il poetico, come se tra queste dimensioni non ci fosse una distinzione precisa. Sono queste le componenti ineliminabili dell’essere stesso dell’uomo e del suo modo di interpretare il mondo, di riflettere sul proprio destino. Come invocazioni silenziose, ogni scena s’interroga sul mistero. Questo mistero è Cristo, il cui sacrificio d’amore si prolunga nel riscatto delle sofferenze di ogni uomo.
Galleria San Fedele - Lunedì 18 febbraio 2019 alle ore 18.15, a partire dal libro “Via Crucis”, Mimmo Paladino, Raffaele Mantegazza (EDB, 2018), si terrà l’incontro sul tema della Via dolorosa con Andrea Dall’Asta, direttore della Galleria San Fedele, e Raffaele Mantegazza, Professore di Scienze umane e pedagogiche.
Si ringrazia per la collaborazione Fondazione La Vincenziana
Mimmo Paladino, pittore e scultore, ha ottenuto i primi riconoscimenti nell’ambito del gruppo della transavanguardia. Dopo un’iniziale ricerca di ispirazione concettuale, ha elaborato un linguaggio che fonde elementi figurativi ispirati all’arte egizia, etrusca e paleocristiana. Autore di scenografie teatrali, ha firmato anche la scenografia del tour di Lucio Dalla e Francesco De Gregori.