Mino Ceretti – La pittura come destino
Il Museo Civico Floriano Bodini prosegue il progetto di esposizioni dedicate al Realismo Esistenziale e alla Nuova Figurazione, rendendo omaggio al Maestro Mino Ceretti.
Comunicato stampa
Il Museo Civico Floriano Bodini prosegue il progetto di esposizioni dedicate al Realismo Esistenziale e alla Nuova Figurazione, rendendo omaggio al Maestro Mino Ceretti. La mostra a cura di Lara Treppiede Direttore del Museo di Gemonio nasce dal secondo volume della collana “Archivi di Nuova Figurazione” a cura di Sara Bodini e Luca Pietro Nicoletti, nel quale si intende indagare sistematicamente il profilo artistico e intellettuale dell’artista, attraverso saggi di studio che ne ripercorrano la vicenda espressiva e una sua testimonianza diretta. La figura di Mino Ceretti risulta fondamentale per ricordare il periodo di formazione anche dello stesso Bodini tra gli anni Cinquanta/Sessanta, il Realismo Esistenziale, da cui muove questa esposizione per poi giungere a opere più recenti degli anni Duemila. Una narrazione a partire dal secolo scorso permette di giungere al presente attraversando i cicli pittorici proposti da Ceretti che ne raccontano il pensiero e il risvolto pittorico.
Il volume presenta contributi critici di Sara Bodini, Claudio Cerritelli, Mauro Corradini, Lorenzo Fiorucci, Luca Pietro Nicoletti, Francesca Pensa, Gianluca Poldi, Elena Pontiggia, Giorgio Seveso, Alberto Vidissoni.
“Questo libro è stato pensato come un omaggio per i novant’anni del pittore Mino Ceretti (Milano 1930), e, pur uscendo un anno dopo la festosa ricorrenza, vuole essere l’occasione per fare un bilancio del suo lungo viaggio pittorico nella Milano del secondo dopoguerra. Per questo sono stati chiamati critici e studiosi di diverse generazioni, a cui è stato chiesto di offrire una lettura del lavoro cerettiano da diverse angolazioni, nel suo insieme o nel dettaglio di singoli episodi.
Si è cercato per questo di sottrarre il suo profilo artistico e intellettuale al confinamento entro l’esperienza giovanile del Realismo Esistenziale, per affrontare con interventi puntuali tutte le stagioni della ricerca artistica fino all’oggi. Da settant’anni, infatti, Mino Ceretti si interroga sulla “questione” della pittura, cosciente del punto di crisi del linguaggio e della messa in discussione dei generi tradizionali. Così, fra ombre e rompicapo metaforici tradotti in immagine, il suo lavoro ricorda i limiti e le utopie della comunicazione, nell’inquieta ricerca di un’identità morale ed esistenziale”. (Sara Bodini, Luca Pietro Nicoletti, curatori collana Archivi di Nuova Figurazione)
Biografia Mino Ceretti
(Milano nel 1930) Frequenta l'Accademia di Brera sotto la guida di Aldo Carpi e qui si diploma nel 1955. Insieme a Giuseppe Guerreschi, Floriano Bodini, Bepi Romagnoni, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Banchieri e Tino Vaglieri partecipa alla costituzione del gruppo definito da Mario Valsecchi del Realismo Esistenziale. I suoi scritti costituiscono una rilevante documentazione delle istanze di tale tendenza.
La sua prima mostra personale data al 1955 presso la Galleria San Fedele di Milano. Un anno dopo espone a una mostra di tendenza, accompagnata da un catalogo a cura di Giorgio Kaisserlian, ancora alla San Fedele. Seguono poi altre esposizioni tenute alla Galleria Alibert di Roma, alla Galleria del Cavallino a Venezia e da Bergamini a Milano. Nel ’55 e nel ’59 è presente alla Quadriennale di Roma.
Nel 1960 partecipa al Premio Apollinaire di Milano e alla mostra da titolo "Giovane pittura italiana a Swansea", in Gran Bretagna. Negli anni successivi espone in importanti rassegne
nazionali in spazi pubblici e gallerie private (a Parma, Monza, Bolzano, Pavia, Conegliano Veneto) e il suo lavoro raccoglie i consensi della critica più attenta, da Mario De Micheli a Rossana Bossaglia, Giorgio Mascherpa, Roberto Tassi e Enrico Crispolti.
È presente a tutte le rassegne dedicate alla situazione milanese sul tornante degli anni Sessanta, tra cui: "Dal realismo esistenziale al nuovo racconto", tenuta a Piacenza e a Milano nel 1979 e 1981; "Attorno al ’60", a Imola nel 1989; "Pittura a Milano anni ’60", alla Galleria Montrasio di Monza nel 1987; "Realismo esistenziale", alla Permanente di Milano nel 1989. E’ stato anche docente presso l’Accademia Albertina a Torino e all’Accademia di Brera a Milano.
Tra le partecipazioni espositive nazionali e internazionali, si ricordano quelle al Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio: “Realismo Esistenziale 1954:1964” (2005) a cura di Alberto Montrasio, Daniele Astrologo Abadal, Flavio Arensi, Raffaele Bedarida,“POLITICS 1956>1976 Nuove identità dell’arte italiana” (2018) a cura di Lorenzo Fiorucci, Chiara Gatti, Ruggero Montrasio, Marco Tonelli, e “I Realisti Esistenziali nella collezione grafica del Museo Bodini” (2020) a cura di Lara Treppiede.
Nel corso del 2021 sono in programma altre due mostre con relative pubblicazioni: Piero Leddi e Floriano Bodini e Giuseppe Guerreschi. Il ritratto.