Mino Trafeli
Due mostre per celebrare Mino Trafeli, nell’anno del centenario.
Comunicato stampa
Nell’anno del Centenario di Mino Trafeli (1922-2018), scultore, organizzatore di epocali eventi culturali come Volterra 73, studioso di realtà del territorio (tra cui i graffiti del NOF4), la città di Volterra dedica all’artista due mostre distinte e complementari.
Intitolate: “Mino Trafeli: la scultura impossibile 2018-1980” e “Mino Trafeli: gli studi, la grafica, le sculture”, entrambe curate da Marco Tonelli e dal “Comitato per la fruizione pubblica dell’opera di Mino Trafeli”, le mostre si terranno rispettivamente presso il Palazzo dei Priori e il Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.
Trafeli ha toccato con la sua opera tutti i campi più sensibili della cultura volterrana, dalla lavorazione dell’alabastro alla follia del manicomio, dall’insegnamento presso l’Istituto d’Arte alla storia etrusca, mostrando per la sua città un attaccamento raro e unico per artisti capaci anche di guardare ben oltre i propri confini, avendo partecipato a due edizioni della Biennale di Venezia della Quadriennale di Roma e a tante altre mostre e importanti rassegne, senza contare che i suoi interessi nel campo della musica, del video, della performance e della sperimentazione in genere ne fanno senza dubbio un protagonista dell’arte contemporanea miracolosamente calato in una città dalle antichissime origini quale Volterra.
“Mino Trafeli: la scultura impossibile 2018-1980” segue un accordo di valorizzazione triennale stipulato col Comune di Volterra, che ha inserito l’evento nel programma ufficiale di Volterra22 Prima Città Toscana della Cultura. Al secondo piano di Palazzo dei Priori (che Trafeli aveva già utilizzato come suo studio tra 2001 e 2002) verranno esposte poco meno di trenta opera tra grandi sculture a terra, a parete e grandi disegni, più una rassegna dei video più importanti realizzati dall’artista tra anni ‘70 e ’80. L’esposizione segue un criterio cronologico che va dalle opere più recenti fino alle più vecchie, secondo una programmazione triennale di mostre che si protrarrà fino al 2024.
La mostra “Mino Trafeli: gli studi, la grafica, le sculture” presenta opere grafiche e sculture di piccole dimensioni più una serie di scatti inediti dei vari studi volterrani dell’artista (tra cui il più suggestivo presso il Padiglione Ramazzini dell’ex Ospedale psichiatrico), scattate per l’occasione dal fotografo Fabio Fiaschi, a testimoniare di un rapporto strettissimo tra luoghi di produzione e di lavoro, creatività e legame con lo spazio del quotidiano. L’opera grafica comprende invece una nutrita serie di opere (litografie e acquaforti) realizzate da Trafeli tra 1963 e 1980, che insieme a sculture di piccole dimensioni in bronzo, alabastro e legno, danno l’idea dell’apertura linguistica dell’opera di Trafeli a ogni tipo di sperimentazione sia sulla sua stessa poetica sia sulla storia dell’arte, che l’artista volterrano del resto andava continuamente ripensando, come attestano in mostra i suoi omaggi grafici e plastici dedicati a Duchamp, Brancusi, Braque, Klimt, Michelangelo.
Profilo biografico dell’artista
Mino Trafeli è nato a Volterra il 29 dicembre 1922.
Tra 1957 e 1966 si lega alla Galleria delle Ore di Milano, realizzandovi diverse mostre personali. Nel 1955 è invitato per la prima volta alla Quadriennale di Roma, mentre nel 1957 è presente alla sua prima Biennale Internazionale della scultura di Carrara e nel 1960 è inserito nella mostra collettiva Scultura Italiana presso il Musée Rodin di Parigi.
Nel 1963 è invitato alla Biennale di San Paolo del Brasile. Per le edizioni della Galleria delle Ore, il critico Franco Russoli curerà nel 1964 la prima monografia sull’artista. Nel 1964 è invitato alla XXXII Biennale di Venezia, la sua prima partecipazione alla grande rassegna d’arte internazionale, mentre nel 1965 è alla sua seconda Biennale Internazionale della scultura di Carrara, seguita dalla partecipazione all’edizione del 1969.
Nel 1973 insieme al critico Enrico Crispolti realizza la manifestazione Volterra 73. A cura di Crispolti uscirà nel 1973 la seconda monografia dedicata all’artista dal titolo Mino Trafeli: sculture 1968 – 1973. Questo stesso anno è invitato alla Quadriennale di Roma e alla Biennale del metallo di Gubbio, mentre nel 1975 tiene la personale A come arte come amore come Africa come Addio Rimbaud alla Galleria Corsini di Intra.
L'ironia, a partire dalla mostra Con impossibilità presso la Galleria Antidogma di Torino nel 1974, diventa uno dei caratteri fondamentali del suo lavoro, insieme al gioco ed alla decostruzione degli oggetti, della scultura, del segno, del suono, delle immagini. Su questo tema terrà la mostra personale Provocazione dell'oggetto presso il Museo Civico di Penne nel 1975.
Nel 1980 viene incaricato di allestire un ambiente per far conoscere la legge 180 che superava la condizione repressiva dei manicomi. E' in questo periodo che scopre nel manicomio di Volterra il graffito che Oreste Fernando Nannetti aveva inciso sul muro del reparto "Ferri", Questo monumentale "libro della vita" diviene un volume intitolato NOF 4.
Gli anni Ottanta lo vedranno inoltre impegnato nel rapporto tra arte e teatro o in opere video dal carattere performativo e attoriale. Nel 1983 realizza gli ultimi tre ordini in scala della Torre di Pisa per il teatro urbano Gioco Parallelo.
Nel 1995 è selezionato da Gillo Dorfles per la XLVI Biennale di Venezia, dove presenterà il grande spazio ambientale dal titolo Tempo sommerso: ritorno non ritorno di Ulisse. Nel 1998 è invitato per la quarta volta alla Biennale Internazionale di Scultura di Carrara e nel 1999 esce la grande monografia Mino Trafeli. Ambiguità del Tempo, curata da Marco Tonelli e pubblicata in occasione della mostra di sculture presso Palazzo dei Priori di Volterra.
Nel 2003 il Museo Piaggio Giovanni Alberto Agnelli di Pontedera gli dedica una mostra dal titolo Trafeli 2003. Terra Fabbrica Terra mentre nel 2005 è invitato per la quarta volta alla Quadriennale di Roma.
Nel 2006, su incarico della Regione Toscana, Provincia di Pisa, Fondazione Piaggio e Comuni di Ponsacco, Lajatico e Pontedera, si tiene il Cantiere Trafeli. Lo stesso anno, sempre col sostegno della Regione Toscana, esce la pubblicazione Mino Trafeli squilibri.
Nel 2012 esce la quarta e ultima monografia sulla sua opera dal titolo La scultura di Mino Trafeli ragionata da Marco Tonelli. Nel 2015 partecipa alla manifestazione Volterra 73.15, presentando i suoi lavori più recenti e mostrando ancora una volta la sua vivacità creativa e il suo desiderio costante di ricerca. Nel corso degli anni Trafeli ha mantenuto profondi rapporti con il territorio, realizzando monumenti di impegno civile, quali il Monumento alla Resistenza per la Provincia di Pisa e il Memoriale del 1 Luglio a Volterra del 1966 o il Complesso monumentale per la Libertà a Pomarance del 1950-1997, e progettando anche sculture nello spazio urbano come Il pescatore a Livorno del 1956, Lunare attraversamento a Camugliano, Rotonda a Ponsacco e Origine Vespa a Pontedera del 2003.
Muore a Volterra il 9 agosto del 2018.