Mirella Bitetti – Fra tutte tu
“ (…) Ho pianto, ho riso, ho goduto, ho perso. Ho tantissimo. Ho solo me stesso. Ho tutto e non ho più niente, perché più niente è tutto questo, se tu non sei qui, vicina. Ho amato, sempre. Innamorato migliaia di volte. Fin da bambino. Decine e decine di volti, di mani, di amori ed incontri, per amare e riuscire a trovare una sola persona nel mondo, una sola volta e per sempre, una sola donna per tutte e sei tu.”
Comunicato stampa
Si inaugura sabato 13 Luglio alle ore 21.00 presso la sala espositiva “La Cavallerizza” del Palazzo Marchesale di Laterza “Fra tutte, tu”, mostra personale di arte contemporanea di Mirella Bitetti, a cura di Manuela Clemente.
L’evento, organizzato e promosso da Trisma Soc. Coop., conclude la rassegna 2012/13 di mostre di arte contemporanea che ha visto l’alternarsi di artisti pugliesi diversi per tecniche e tematiche trattate. Il progetto, nato con l’intento di promuovere l’arte contemporanea, ha centrato l’obiettivo, favorendo la stretta collaborazione tra gli Enti locali e altri soggetti del settore operanti sul territorio pugliese, dando vita a nuovi e interessanti progetti.
La mostra, patrocinata dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Taranto e dal Comune di Laterza, interamente finanziata con fondi privati, sarà visitabile dal 13 al 21 Luglio, tutti i giorni dalle 21.00 alle 24.00.
Mirella Bitetti - Fra tutte, tu
a cura di Manuela Clemente
“ (…) Ho pianto, ho riso, ho goduto, ho perso. Ho tantissimo. Ho solo me stesso. Ho tutto e non ho più niente, perché più niente è tutto questo, se tu non sei qui, vicina. Ho amato, sempre. Innamorato migliaia di volte. Fin da bambino. Decine e decine di volti, di mani, di amori ed incontri, per amare e riuscire a trovare una sola persona nel mondo, una sola volta e per sempre, una sola donna per tutte e sei tu.”
Da Breve storia di una generazione di Torto OG - Gaetano Occhiofino
Esiste una direzione originale dentro ogni percezione visiva, dietro ogni impressione o coscienza, seppur priva di condizionamenti formali, che influenza una scelta, un giudizio o una valutazione.
Il valore effettivo di un’immagine è infatti fortemente veicolato da messaggi specifici, che la ragione comprende e rielabora in modo personale.
Nella complessità e nella diversità di modelli , la percezione di Mirella Bitetti è delicata, attenta e mutevole e pone lo sguardo in condizioni di totale disponibilità alla ricezione. Dietro il suo lavoro c’è una filigrana che si svela in modo spontaneo e passionale, spesso totalmente privo di ogni elemento sovrastrutturale.
Il suo valore intrinseco si palesa in volti che trasportano, incoraggiano, affascinano, seducono, incantano, rapiscono, eccitano.
Nudi composti che mai sfiorano la volgarità, teste scapigliate o pettinate, sguardi assorti in riflessioni impenetrabili e labbra carnose, serrate o sorridenti, mani delicate che morbidamente si accarezzano, sono gli aspetti rilevanti di volti femminili colti in una sorta di attimo sospeso nel vuoto.
L’impressione è quella di una sosta, l’attesa della luce che buca il buio e va a cercare una figura, il cui solo scopo è quello di ricercare l’assoluta bellezza, una dimensione di perfezione che porta con sé la consolazione e il piacere, e permette di costruire una serie di significati, con l’efficacia istantanea di una fotografia e con lo spessore figurativo di un bianco e nero impastati e combinati, che lasciano spazio solo al rosso sanguigno, romantico e vibrante.
Sono fatte di anima e colore le donne di Mirella Bitetti, cambiano le espressioni ma conservano la stessa carica emotiva, la stessa personalità dirompente, la stessa impercettibile delicatezza che diventa insieme sogno e desiderio, illusione e incanto.
Il ritratto diventa occasione per decifrare il complesso universo di simboli e metafore, rivolgendo l’attenzione alla psicologia eterogenea e articolata dell’universo femminile, scegliendo, fra tutte, le sole espressioni più intime e profonde.
Essenziali sono gli elementi figurativi, pulite le composizioni; si ammettono esclusivamente dettagli che fortificano le rappresentazioni: un abito rosso, un tacco a spillo o una benda sono i pochi, evidenti particolari che intensificano le sensazioni o tratteggiano le fasi di una storia, compiuta o inconfessata.