Mirella Brugnerotto – Lo spazio iquieto
Protagoniste delle tele dell’artista sono le cose che ci circondano, che formano la dimensione quotidiana di tutti, oggetti che prendono vita per raccontare il nostro tempo.
Comunicato stampa
Sabato 10 settembre, alle ore 18.30, la Galleria Sagittaria del Centro Culturale Casa Zanussi di Pordenone inaugura la mostra “Lo spazio inquieto”, dedicata all’opera dell’artista trevigiana Mirella Brugnerotto.
Saranno presenti l’artista e il critico d’arte Giancarlo Pauletto, curatore della mostra, organizzata dal Centro Iniziative Culturali Pordenone.
Lo spettro di opere che quest’esposizione presenta è molto ampio: si inizia da “Interno”, datata 1986, per arrivare agli ultimi lavori del 2011, “Coralli”.
Protagoniste delle tele della Brugnerotto sono le cose che ci circondano, che formano la dimensione quotidiana di tutti, oggetti che prendono vita per raccontare il nostro tempo.
Le cose fissate sulla tela, comunque, non sono la semplice registrazione della realtà, svelando una dinamicità che le proietta al di là dello spazio della tela, sottointendendo un’inquietudine di provvisorietà che, secondo il critico Pauletto, è anche “evidente metafora dello spazio, e del tempo, della vita”. Gli oggetti riempiono lo spazio, in un gioco di pieni e di vuoti che si sottrae ad ogni possibile ordinamento razionale, costruendo situazioni di congestione e di impraticabilità, per riflettere “situazioni di tensioni emotive, un’idea di esistenza come spazio-tempo assediato e contrastato”.
Brugnerotto offre una lettura dinamica della realtà, prefigurando un dopo che va oltre la mera rappresentazione che appare nell’opera, riflettendo un’inquietudine che ben si sposa con i tempi incerti che viviamo. Gli oggetti sono pervasi da un’aura fantastica, che dona loro movimento e vita, esprimendo un’energia che va oltre la materialità delle cose, oltre il segno sulla tela. Gli elementi del reale sono metafore di ciò che non si può conoscere, delle domande che rimangono senza risposta per l’uomo. In particolare le tele degli ultimi anni sembrano analizzare la realtà quasi al microscopio, mettendo in primo piano cellule, o coralli, nervature o rizomi, quasi a voler svelare ciò che si nasconde nelle fibre che più intimamente racchiudono i segreti della vita.
La mostra è corredata da catalogo, curato dal critico d’arte Giancarlo Pauletto. Come di consueto, durante la mostra sono previste, anche su richiesta, visite guidate per gruppi e associazioni. Sono in programma laboratori didattici per le scuole primarie.