Mirko Baricchi – Babel

Informazioni Evento

Luogo
ATIPOGRAFIA
Piazza Campo Marzio, 26 , Arzignano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
24/02/2024
Artisti
Mirko Baricchi
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale

Atipografia presenta la mostra Babel, personale di Mirko Baricchi (La Spezia, 1970), che costruisce un itinerario visivo attraverso la ricerca artistica del pittore spezzino degli ultimi dieci anni.

Comunicato stampa

Atipografia presenta la mostra Babel, personale di Mirko Baricchi (La Spezia, 1970), che costruisce un itinerario visivo attraverso la ricerca artistica del pittore spezzino degli ultimi dieci anni.

L’esposizione è aperta al pubblico da sabato 24 febbraio a sabato 18 maggio 2024 negli spazi della galleria ad Arzignano, antica tipografia di famiglia che Elena Dal Molin ha voluto trasformare in spazio contemporaneo affidandone il ridisegno funzionale agli architetti dello studio AMAA.

Il progetto espositivo coinvolge oltre venti opere su tela e carta, molte delle quali inedite e realizzate specificatamente per l’occasione. Oscillando tra pittura, grafica e illustrazione, Babel traccia un arco narrativo nello spazio pensato per restituire le diverse fasi creative che hanno caratterizzato la produzione di Mirko Baricchi, articolate in veri e propri cicli.

Il titolo stesso della mostra, che trae ispirazione dall’idea della Torre di Babele, rievoca l’immagine di una stratificazione di linguaggi differenti nella medesima struttura che, unendosi, creano una nuova forma. L’esposizione accompagna il visitatore attraverso il processo mentale dell’artista, mostrando come i diversi cicli della sua produzione sfumino l’uno nell’altro senza mai esaurirsi del tutto, ma fornendo le fondamenta per la costruzione della fase successiva. Scegliendo di non articolare le proprie opere attorno a un soggetto unico e definitivo, Mirko Baricchi esplora e scompone la figura, puntando i riflettori sul vero protagonista della sua riflessione: la pittura stessa.

In Babel la gestualità rapida dell’artista si sposa con cancellature e interventi improvvisi, realizzando un profondo equilibrio tra stesura e asportazione del colore e restituendo un’immagine che oscilla tra paesaggio reale e spazio mentale.