Mirta Carroli – Il tesoro dei Giganti
Nel Convento di San Francesco, a Bagnacavallo, si inaugura la mostra di Mirta Carroli “Il tesoro dei Giganti. gioielli, sculture, disegni”, curata da Pietro Bellasi.
Comunicato stampa
Nel Convento di San Francesco, a Bagnacavallo, si inaugura il 22 settembre 2013 alle ore 10.30, la mostra di Mirta Carroli “Il tesoro dei Giganti. gioielli, sculture, disegni”, curata da Pietro Bellasi.
Il Convento di San Francesco, risalente al XIII secolo, è l’edificio conventuale di più antica fondazione della città, il complesso comprende la Chiesa e il grande Convento, che ospita la bella Sala Oriani o “Refettorio nuovo”, ed il Chiostro.
Mirta Carroli, scultrice di origine romagnola (nata a Brisighella), interverrà con le sue opere in diversi luoghi del grande spazio architettonico del Convento di San Francesco.
Nell’ampio Refettorio sarà visibile un’installazione riferita al dipinto che rappresenta le Nozze di Cana, copia di Angelo Ventenati (1700) in scala ridotta dal dipinto di Paolo Veronese, ora conservato al Louvre di Parigi. L’installazione reinterpreta le fasi salienti delle Nozze di Cana con cinque disegni a tecnica mista (matita, china, tempera) e tre vasi in terracotta, che richiamano il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino.
Nello spazio attiguo al Refettorio, verranno esposti i gioielli, preceduti da dieci ingrandimenti fotografici dei monili in oro, e sette disegni preparatori eseguiti ad acquerello. In alcune vetrinette saranno visibili una ventina di gioielli in argento della serie “faïences”, eseguiti con frammenti di ceramiche faentine, incastonati con lapis, corallo, giada, perle, tessere di mosaico. (Questa serie di gioielli è stata esposta nel 2012 al Museum of Arts and Design di New York). Un video completerà questa “preziosa” sezione.
Nel Chiostro verranno installate cinque sculture di grandi e medie dimensioni: tre in ferro arrugginito e due a patina grigia. Due sono alte tre metri: “Canto del Cuculo”, “Codici Miniati di Borso d’Este”, aeree e leggere, a terra una scultura di sei metri, “Cresta del gallo”, le collegherà orizzontalmente. Sul retro del Chiostro saranno poste due sculture di medie dimensioni, visibili tra la vegetazione a cespugli. Queste sculture permetteranno il dialogo tra la vegetazione esistente e l’armonia architettonica degli archi.
Il collegamento con il Chiostro avviene attraverso un ampio Corridoio con volte a vela, nel quale verranno collocate a parete dieci bassorilievi in ferro patinato nero, ed un “mobile” sarà fissato al centro del soffitto in modo da proiettare la sua ombra leggera su di una parete libera. Le sculture del corridoio, appartengono a diverse epoche: sono bassorilievi in cui la “sottrazione” della materia ferrosa è fortemente interpretata e l’ombra riportata in parete aiuta la lettura stessa della scultura. Saranno presenti, in particolare, tre bassorilievi della serie delle Biblioteche, legate ai Codici Miniati degli Estensi, osservati e studiati all’interno di Palazzo Schifanoia, a Ferrara.
Ne deriva una mostra antologica molto suggestiva: lavorare sullo spazio, osservare i luoghi, entrare in sintonia con loro, dialogare con le opere, è per Mirta Carroli “la più grande tentazione” che la scultura possa concederle. Per la prima volta, inoltre, ha unito opere nuove appositamente eseguite per il Convento di San Francesco ad altre, progettate negli anni precedenti: una sfida interessante, una riflessione sulla propria ricerca artistica e sulla buona linfa che la nutre, da sempre.