Miscibili
Miscibili presenta le opere di cinque giovani artisti che si mescoleranno con le mostre attualmente in corso presso il MAC di Lissone.
Comunicato stampa
Miscibili presenta le opere di cinque giovani artisti che si mescoleranno con le mostre attualmente in corso presso il MAC di Lissone. Disseminate sui diversi livelli espositivi del museo, le opere formeranno un'unica e omogenea fase progettuale all'interno della superficie architettonica.
Durante l'infanzia, Priscilla Sagoe ricorda che ogni colpo di spazzola passata attraverso la sua intricata capigliatura produceva in lei un dolore persistente nel tempo; proprio per questo motivo un pettine è stato trasfigurato in un oggetto contundente (ciò nonostante le trecce rimangono ancor oggi un suo elemento distintivo).
Negli interventi di Camilla Zanini la nudità e l'erotismo vanno a esaltare la sessualità e il piacere fisiologico attraverso un amplesso di materiali che si relaziona con lo spazio espositivo.
Non un "senza titolo" bensì un Senza nome è l'opera proposta da Simone Abrami: una piccola testa in creta collocata direttamente a terra, emblema di bambini non nati che sono stati abbandonati al loro labile destino.
Sono 99 gli occhielli dorati che Nicolò Maggioni ha impresso su una camicia, a rammemorare il ritrovamento della tomba di Childerico I, re della casata dei Merovingi, di cui si narra che "il corpo fosse circondato da centinaia di api dorate".
Beatrice Paganessi ha unito delle saponette con l'acqua e il calore, inserendo poi il blocco in un contenitore in plexiglas dotato di un cassetto estraibile, studiato appositamente per trattenere l'acqua e il sapone in eccesso. In base all' incandescenza delle luci del museo, il blocco si deformerà e renderà visibile la trasformazione del sapone.