Miserere
In due chiese sconsacrate di Vercelli le sette Opere di Misericordia nell’interpretazione di 28 artisti
Comunicato stampa
Miserere è la mostra - organizzata dall'Arcidiocesi di Vercelli e curata da Francesca Canfora, Carla Crosio e Daniele De Luca - che rilegge, reinterpreta e attualizza, attraverso l'arte, il tema della misericordia con le opere di 28 artisti, affermati ed emergenti, esposte in due ex chiese di Vercelli - San Marco e San Vittore - due luoghi sconsacrati che hanno perso la loro funzione originaria ma sono, ancora oggi, colmi di devozione e di storia, ed eventi collaterali in programma al centro culturale Studiodieci.
Le sette Opere di Misericordia - 7 spirituali e 7 corporali - alla luce dell'insegnamento del Vangelo, indicano il cammino da seguire per raggiungere l'elevazione spirituale.
Misericordia è la piena espressione della Pietas cristiana. È il tema centrale del Giubileo indetto da Papa Francesco ed è l'argomento scelto dall'Arcidiocesi di Vercelli per lasciare un proprio segno sul territorio.
All'Arca, nell'ex chiesa di San Marco, si sono interrogati sulle opere di misericordia spirituali gli artisti: Carlo Gloria, Nicus Lucà, Domenico Borrelli, Francesco Sena, Daniele Galliano, Paolo Grassino, Maura Banfo e, sulle opere corporali, Robert Gligorov, Claudio Rotta Loria, Adriano Campisi, Margherita Levo Rosenberg, Rosaria Iazzetta, Mirco Marchelli, Carla Crosio.
Gli artisti emergenti, ospitati nella Confraternita di San Vittore, sono Alessia Tripodi, Luca Marovino, Edoardo Casetto, Giò Gagliano, Gabriele Zago, Donato Marrocco, Diego Pasqualin (opere spirituali), Mia Castro, Maurizio Modena, Flavio Ullucci, Gerardo Rosato, Irene Gittarelli, Nazareno Biondo, Simone Benedetto (opere corporali).
Tra le opere in esposizione, "Maria" la mendicante di Robert Gligorov: una rappresentazione illusionistica perfetta, dove la postura e l'abbigliamento sono studiati in ogni minimo dettaglio per sedurre e ingannare i visitatori ed interrogarli sull'Opera di Misericordia "Dar da mangiare agli affamati". Per "Consigliare i dubbiosi" Carlo Gloria ha messo in scena se stesso, e il suo doppio, in un gioco caleidoscopico sulla personalità. "Analgesia nero" di Paolo Grassino mette in mostra invece l'insensibilità, l'apatia, l'indifferenza che affligge la società contemporanea per rappresentare "Sopportare pazientemente le persone moleste". "Sulla rotta di Noè" Margherita Levo Rosenberg ha raffigurato i pellegrini di oggi con assemblaggi di pellicole radiografiche montate a indicare uno stormo aereo di elementi che rimandano al volo con la videoinstallazione del moto ondoso delle acque sullo sfondo. La scultura antropomorfa, amputata e deturpata, di Rosaria Iazzetta, sull'Opera "Visitare gli infermi", indaga lo stato di immobilismo, esistenziale, etico, politico e sociale, in cui gran parte delle persone si ritrova o ama rilegarsi. Maura Banfo ha rappresentato la religione attraverso le mani in preghiera, a sottolineare la gestualità tipica del perdono. "The bravery of being out of range" di Maurizio Modena è una composizione di oggetti di uso quotidiano (bicchieri e brocche di vetro) che contengono disegni di personaggi e situazioni sociali che riflettono il loro valore nel quotidiano e realizzano il precetto "Dar da bere agli assetati". "Inwardness" di Nazareno Biondo, infine, rappresenta un cuore umano, prigioniero, chiuso in una gabbia stretta che cerca proprio la luce nella misericordia.
Miserere è realizzata dall'Arcidiocesi di Vercelli, in collaborazione con il Comune di Vercelli per la gentile concessione di ARCA e Studiodieci, con il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Vercelli, ATL, Diocesi di Novara e Diocesi di Biella. Il progetto rientra nell'ambito degli eventi di "Città e Cattedrali" di Fondazione CRT e Consulta per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte del 2016.